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    Jerez, un talismano per Bagnaia e Ducati

    Pecco Bagnaia vede Jerez de la Frontera e sorride. Per quanto sia differente dalla sua Chivasso, il campione del Mondo si sente a casa nel circuito andaluso, tempio del motociclismo spagnolo che il ducatista frequenta fin dai tempi delle scuole medie, quando i viaggi in Spagna nei weekend, per correre, erano una consuetudine. Ma a far sorridere Bagnaia è soprattutto il proprio storico a Jerez in MotoGP.

    Per tre volte, all’Angel Nieto, il torinese si è messo alle spalle un periodo difficile oppure qualche errore. E in questo 2024, l’obiettivo è lo stesso: il weekend anonimo di Austin, preceduto da quello deludente di Portimao – finito con la caduta assieme a Marc Marquez – rende necessaria un’inversione di rotta. Il lato positivo è che arriva nel luogo giusto per effettuarla.  
    I precedenti di Pecco a Jerez
    Nel 2020, dopo una stagione da rookie un po’ al di sotto delle attese e finita in ombra di fronte all’esplosione di Fabio Quartararo, a Jerez il torinese viaggiò subito con i migliori. La doppia prova sul circuito andaluso, dove la MotoGP ripartì dopo la pandemia, vide l’allora pilota del Team Pramac accarezzare il 1º podio nella classe regina nel 2º GP, ma quando il risultato sembrava in cassaforte, la rottura del motore fermò Pecco.

    Tuttavia quella gara testimoniò come Bagnaia – subito a suo agio con la tipologia di gomme Michelin al debutto – potesse recitare da protagonista anche in MotoGP, e il piemontese fece il pieno di fiducia. Nel 2022, Jerez fu il teatro del 1º successo stagionale di Pecco, dopo un inizio in salita tra cadute (in gara in Qatar e in qualifica in Portogallo) e problemi di ambientamento sulla GP22, la moto con cui poi a fine anno si sarebbe laureato campione.

    Per una marcia iniziata proprio in Spagna. Lo scorso anno Bagnaia arrivò a Jerez reduce dall’autogol di Austin, con la caduta quando era comodamente al comando della corsa. La risposta a quel capitombolo, che seguiva un’altra caduta in gara sul bagnato di Termas de Rio Hondo, fu con un weekend da protagonista, pur dovendo fare i conti con una coppia KTM (Brad Binder e l’amico Jack Miller) dotata di un pacchetto tecnico più efficace.

    Pecco vinse la domenica, riprese la vetta del Mondiale e iniziò un assolo durato fino alla successiva tappa spagnola, a Barcellona, con il terrificante volo di inizio gara che però non ha impedito il titolo-bis a Valencia. Jerez è il posto giusto per una risposta veemente come quella che Bagnaia è chiamato a fornire.
    “Sembra di essere tornati al 2022”
    L’inizio del 2024 è stato particolare, poiché la GP24 ha dominato i test invernali, apparentemente senza alcun problema da correggere. Una volta in gara, però, i difetti di gioventù sono emersi, un po’ con Jorge Martin (leader del Mondiale) ed Enea Bastianini, ma soprattutto con Bagnaia.

    “C’erano tante vibrazioni, mi si chiudeva tanto l’anteriore”, ha spiegato Pecco dopo il GP delle Americhe. “Con la moto 2023, ad Austin volavo e andavo più forte, inoltre avevo fatto la metà della fatica, mentre quest’anno la moto è stata più fisica. Ogni volta succede qualcosa che non è sotto controllo, stiamo ancora scoprendo il tutto. Sembra di essere tornati al 2022”. Dove proprio l’arrivo a Jerez cambiò le sorti del campionato in favore di Pecco.  LEGGI TUTTO

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    F1, Rivoluzione nel punteggio: salgono i piloti a punti

    La Formula 1 si appresta ad aumentare il numero di piloti a punti in un Gran Premio. Non sarebbe la prima volta che nella massima serie viene cambiato il sistema di punteggio.credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    La FIA e la Formula 1 sono al lavoro per proporre ai 10 team un cambiamento del sistema che assegna i punti, al termine di un Gran Premio. L’ipotesi, ancora in fase di elaborazione, prevederebbe un allargamento da dieci a dodici piloti a punti.
    Un cambiamento che, nella storia del Circus della Formula 1, segue altre modifiche che sono intervenute negli anni. Qui sotto vi proponiamo un breve riepilogo delle principali modifiche al sistema di punteggio cui abbiamo assistito in Formula 1 nel corso degli anni.
    1950-1959: Durante questo periodo, il sistema di punteggio prevedeva punti assegnati ai primi cinque piloti classificati in gara, con il primo classificato che otteneva 8 punti, 6 al secondo, 4 al terzo, 3 al quarto e 2 al quinto. Un punto veniva poi anche assegnato al pilota che realizzava il giro più veloce in gara.
    1960-1990: Durante questo periodo, il sistema di punteggio è stato abbastanza stabile. I punti erano assegnati ai primi sei piloti classificati in gara, con il primo classificato che otteneva 9 punti, 6 al secondo, 4 al terzo, 3 al quarto, 2 al quinto e 1 al sesto. Non era però più assegnato alcun punto al pilota che realizzava il giro più veloce in gara.
    1991-2002: Durante questo periodo, il sistema di punteggio è cambiato leggermente, con i punti sempre assegnati ai primi sei piloti classificati in gara ma con 10 punti al vincitore, anziché 9.

    2003-2009: In questo periodo, la FIA ha introdotto una nuova struttura di punteggio per incentivare la competizione. Il sistema prevedeva che i primi otto piloti classificati in gara ricevessero punti: al vincitore andavano sempre 10 punti e poi nell’ordine 8, 6, 5, 4, 3, 2 e 1 punto.
    2010-2018: Il sistema di punteggio è stato modificato nuovamente nel 2010, con il vincitore che ha ricevuto 25 punti anziché 10. Inoltre è stato anche aumentato il numero di piloti a punti: da 8 a 10. Il sistema di punteggio prevede: 25 punti al vincitore e poi nell’ordine 18 al secondo, 15 al terzo e poi 12, 10, 8, 6, 4, 3, 2 e 1 punto al 10° pilota classificato.
    2019-presente: A partire dalla stagione 2019, la FIA ha introdotto un nuovo sistema di punteggio che offre un punto addizionale al pilota che ottiene il giro più veloce in gara, a condizione che finisca tra i primi dieci. Inoltre nel 2021, l’introduzione del nuovo format con week end di gara “Sprint” ha introdotto altri punti per i primi 3 classificati della gara corta del sabato: 3 al vincitore, 2 al secondo e 1 al terzo.
    Infine dal 2022, i piloti a punti nella gara sprint sono stati aumentati a 8, con punteggi crescenti da 1 per l’ottavo classificato a 8 per il vincitore. LEGGI TUTTO

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    Blocca bus e tram con l’auto: la reazione dei passeggeri indignati è clamorosa

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    Leclerc e Sainz, le ragioni della tensione in Ferrari: il retroscena sull’arrivo di Hamilton

    S’è ormai capito che quest’anno la Ferrari avrà come massimo obiettivo il piazzamento per il quale a fine 2022 fu dimissionato Mattia Binotto: il secondo posto. La SF-24 potrà fare passi avanti, magari già a Imola, ma il colpo del pacchetto di sviluppo ce l’hanno in canna anche McLaren e Mercedes. Quanto alla Red Bull, non c’è trippa per gatti.E prepariamoci anche ad abrasivi confronti tra Charles Leclerc e Carlos Sainz che saranno pure professionisti e ragazzi di buone maniere, ma non due santi. LEGGI TUTTO

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    Taylor Swift e Fernando Alonso come Shakira e Piqué: cosa è successo tra i due

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    Fernando Alonso rompe il silenzio sul flirt con Taylor Swift: il gesto è inequivocabile

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    Ferrari, cosa succede? Leclerc e Sainz tra frasi polemiche e scintille in pista

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    Zhou è solo 14° in Cina, ma si inginocchia in pista commosso: cosa è successo

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