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    La Ferrari SF-24, nella nuova livrea azzurra per Miami [ FOTO ]

    In Florida una livrea speciale per le due Ferrari SF-24, pensata per celebrare i colori ritrovati della Scuderia di Maranello e rendere unico il debutto del title partner HP.Ferrari SF-24 per Miami – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    La Scuderia Ferrari sfoggerà a Miami una speciale livrea per celebrare i due colori ritrovati, l’Azzurro La Plata e l’Azzurro Dino, tonalità che sono state per anni parte della quotidianità di Maranello e che nell’ultimo mezzo secolo sono invece passate in secondo piano. La gara di Miami sarà anche il palcoscenico giusto per il debutto del nuovo title partner del team, HP.
    Accanto al nuovo sponsor, il tema scelto dalla Ferrari per la settimana di Miami è l’Azzurro La Plata e l’Azzurro Dino. Queste tonalità saranno protagoniste sulla livrea della SF-24 che verrà impiegata unicamente in questo weekend. I tocchi di colore saranno visibili sulle ali, sull’engine cover, sull’halo, sugli specchietti retrovisori, sui numeri di gara e, in una citazione storica che non poteva mancare, anche sui cerchi, com’era sulle monoposto di Formula 1 di Ferrari negli anni Sessanta, a cominciare dalla 158 F1 con la quale John Surtees si aggiudicò il titolo mondiale proprio sessant’anni fa in terra americana. La SF-24 di Miami ricorderà in parte le Ferrari che venivano schierate nelle gare di monoposto e a ruote coperte dal North American Racing Team (N.A.R.T.) di Luigi Chinetti che della Casa di Maranello era l’importatore – e del quale si ricorda la Ferrari blu e bianca di Surtees, ma che schierò molte volte in gara anche delle Ferrari rosse con strisce blu scuro – mentre i più appassionati potranno anche notare una citazione cromatica del team britannico Maranello Concessionaires, per anni impegnato con svariate Ferrari nelle corse a ruote coperte negli anni Sessanta.
    Ferrari SF-24 per Miami – credit: @Scuderia Ferrari Press Office
    La divisa del team
    Charles e Carlos indosseranno una speciale divisa prevalentemente Azzurro La Plata, comprendente tuta, scarpe, guanti e casco, con inserti in Azzurro Dino e anche la squadra la domenica del Gran Premio avrà la divisa dello stesso colore.

    I due piloti @ScuderiaFerrari con le tute azzurre e il logo @HP al centro, per il #MiamiGP di #F1 https://t.co/jl5Cjz5Sb0
    — Andrea | CircusF1.com (@CircusFuno) May 2, 2024

    Fred Vasseur, parlando della nuova livrea, ha detto: “Il Gran Premio di Miami di questo weekend sarà una pagina da ricordare nella storia del nostro team. In Florida celebreremo la nostra azienda attraverso una livrea speciale che ci permette di riscoprire due colori che sono parte della nostra tradizione”.
    Ferrari SF-24 per Miami – credit: @Scuderia Ferrari Press Office LEGGI TUTTO

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    “Newey alla Ferrari, ecco quando può arrivare l’annuncio ufficiale”

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    “Senna eroe umano. Se penso a lui mi viene in mente Mick Jagger…”

    Benedetto Camerana ha intrecciato spesso la sua professione di architetto con lo sport, dal Museo della Juventus alle Atp Finals, ma questa volta è come presidente del Museo Nazionale dell’Automobile che incrocia un mito. E la mostra che celebra Ayrton Senna a trent’anni dalla tragica scomparsa di Imola è un’altra perla nella sua collezione non solo per l’indubbia bellezza dell’esposizione, ma per la capacità di trasmettere emozioni a chiunque, dall’appassionato di automobilismo a tutti quelli che, al netto di pistoni e ottani, non sono mai riusciti a rimanere impermeabili al fascino carismatico di Senna. LEGGI TUTTO

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    Quando Ayrton Senna disse sì alla Ferrari: come poteva cambiare la storia

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    UFFICIALE, Newey lascia la Red Bull. Lo attende una nuova sfida, già nel 2025

    Dopo 19 anni di collaborazione, Adrian Newey lascia la Red Bull. Oggi, 1° maggio 2024, con un comunicato stampa, il team austriaco ha ufficializzato il “divorzio” dal geniale tecnico inglese. Le parole di Newey, Horner e i tempi di uscita dal gruppo Red Bull e quelli per iniziare, con tutta probabilità, la nuova sfida in Ferrari.SUZUKA, JAPAN – APRIL 06: Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Oracle Red Bull Racing looks on in the garage during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Japan at Suzuka International Racing Course on April 06, 2024 in Suzuka, Japan. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202404060248 // Usage for editorial use only //

    La Red Bull Racing ha annunciato oggi che Adrian Newey lascerà il Red Bull Technology Group nel primo trimestre del 2025. Il direttore tecnico si ritirerà dai compiti di progettazione del Team di Formula 1 per concentrarsi sullo sviluppo finale e sulla consegna della prima hypercar della Red Bull, l’attesissima RB17. Rimarrà coinvolto e impegnato in questo entusiasmante progetto fino al suo completamento.
    E’ questa la prima frase del comunicato stampa che oggi, 1° maggio 2024, Red Bull ha distribuito per ufficializzare l’uscita di Newey. Una frase nella quale possiamo cogliere diverse “notizie”. La prima è che il progettista inglese ha già terminato la sua collaborazione con il team F1 e quindi, dopo 12 mesi, potrebbe già lavorare per un’altra scuderia. Questo permetterebbe a Newey di incidere già in maniera significativa sul progetto Ferrari 2026, anno in cui si partirà con il nuovo regolamento tecnico.
    Tra le righe della parte iniziale del comunicato, si legge poi che Newey lavorerà all’hypercar RB17, confermando che l’ingegnere non sarà più coinvolto nel piano di sviluppo dell’attuale F1 2024 e della nuova monoposto per il 2025.
    Da quando è entrato a far parte della Red Bull Racing nel 2006 – si legge sempre nel comunicato -, la visione e la leadership tecnica di Adrian sono state fondamentali per il Team e il Gruppo nel conseguimento di ben sette titoli del Campionato Piloti di F1 e sei del Campionato Costruttori, per un totale di 118 vittorie e 101 pole, tra cui la pole e la vittoria della Scuderia Toro Rosso nel 2008.
    Adrian Newey, Chief Technical Officer di Oracle Red Bull Racing, ha dichiarato: “Fin da quando ero un ragazzino, volevo diventare un progettista di auto veloci. Il mio sogno era quello di diventare un ingegnere di Formula Uno e ho avuto la fortuna di realizzare questo sogno. Per quasi vent’anni ho avuto il grande onore di svolgere un ruolo chiave nei progressi della Red Bull Racing, da neonata a scuderia pluripremiata. Tuttavia, ritengo che sia giunto il momento di passare il testimone ad altri e di cercare nuove sfide per me stesso. Nel frattempo, le fasi finali dello sviluppo della RB17 sono ormai alle porte, quindi per il resto del mio tempo con il Team mi concentrerò su questo aspetto. Vorrei ringraziare le tante persone straordinarie con cui ho lavorato alla Red Bull negli ultimi 18 anni per il loro talento, la loro dedizione e il loro duro lavoro. È stato un vero privilegio e sono certo che il team di ingegneri sia ben preparato per il lavoro da svolgere per l’evoluzione finale della vettura nell’arco dei quattro anni previsti da questo regolamento. A titolo personale, vorrei anche ringraziare gli azionisti, i defunti Dietrich Mateschitz, Mark Mateschitz e Chalerm Yoovidhya per il loro incrollabile sostegno durante il mio periodo alla Red Bull, e Christian, che non è stato solo il mio partner commerciale ma anche un amico delle nostre rispettive famiglie. Grazie anche a Oliver Mintzlaff per la sua gestione e a Eddie Jordan, mio caro amico e manager”.

    Christian Horner, Team Principal e CEO di Oracle Red Bull Racing, ha dichiarato: “Tutti i nostri momenti più belli degli ultimi 20 anni sono arrivati con la mano di Adrian alla guida tecnica. La sua visione e la sua genialità ci hanno aiutato a conquistare 13 titoli in 20 stagioni. La sua eccezionale capacità di concepire al di là della F1 e di portare un’ispirazione più ampia alla progettazione delle vetture da Gran Premio, il suo notevole talento nell’abbracciare il cambiamento e nel trovare le aree più gratificanti del regolamento su cui concentrarsi, e la sua implacabile volontà di vincere, hanno aiutato la Red Bull Racing a diventare una forza più grande di quanto credo avrebbe potuto immaginare anche il compianto Dietrich Mateschitz. Ma soprattutto, gli ultimi 19 anni con Adrian sono stati molto divertenti. Per me, quando Adrian si è unito alla Red Bull, era già un designer superstar. Due decenni e 13 campionati dopo, se ne va come una vera leggenda. È anche un mio amico e gli sarò eternamente grato per tutto ciò che ha apportato alla nostra collaborazione. L’eredità che si lascia alle spalle riecheggerà nei corridoi di Milton Keynes e la RB17 Track Car sarà una testimonianza e un’eredità del tempo trascorso con noi”.
    I PROGETTI VINCENTI DI ADRIAN NEWEY IN RED BULL
    Il primo vero progetto di Adrian per il Team, RB3, ha ottenuto un podio al Gran Premio d’Europa 2007. L’anno successivo il suo progetto ha ottenuto la prima vittoria del Gruppo con Sebastian Vettel e la Toro Rosso al GP d’Italia. A seguito di modifiche regolamentari e di una capacità unica di capitalizzarle – un aspetto che è diventato un segno distintivo dello straordinario percorso di Adrian alla Red Bull Racing – il suo progetto RB5 ha portato il Team alla sua prima vittoria, nel Gran Premio di Cina del 2009, e ad altre cinque vittorie nella stessa stagione.Nel 2010 la RB6 ha portato il Team alla prima doppia vittoria del titolo, un risultato che si è ripetuto in ciascuno dei tre anni successivi. L’introduzione della propulsione ibrida in F1 nel 2014 ha portato a tempi più magri e a un primo passo indietro rispetto all’impegno esclusivo in F1 per Adrian, per consentire la creazione dell’hypercar Valkyrie. L’arrivo di Honda come partner della scuderia nel 2019 ha riacceso la sua scintilla competitiva. La RB16B ha portato al primo campionato in otto anni nel 2021. Un’ampia modifica dei regolamenti per la stagione successiva ha portato a un altro progetto pulito, la RB18, che ha portato a una nuova era di dominio a partire dal 2022 e che continua tuttora.
    Chiuso un lungo capitolo, se ne aprirà presto un altro. La nuova sfida che lo attende e di cui parla Newey nel suo virgolettato nel comunicato è quella in Ferrari. Non vediamo come possa essere in un altro team. Non c’è ancor l’ufficialità che non dovrebbe però tardare ad arrivare. Come per l’ingaggio di Lewis Hamilton, anche questa notizia, non può essere celata agli investitori. LEGGI TUTTO

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    Newey alla Ferrari, perché si può sperare nel colpo clamoroso

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    Senna Sempre

    FIA WEC 2024, Imola – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Sulla griglia di partenza è tutto pronto. I bolidi fremono, le tribune e i prati risuonano come nei giorni di festa e Imola è, come sempre, uno dei posti più belli del motorsport.
    Il tempo non è granché: del resto, in questa stagione, da queste parti, non è difficile imbattersi in quattro stagioni condensate in un weekend di gara. Il cielo è blu e fa da pascolo a gruppi di nuvole bianche, che ricordano solo lontanamente le loro livorose sorelle, che la sera precedente hanno rovesciato sulle teste degli appassionati uno scroscio abbondante, solcato dai lampi; il vento sparge ovunque una nevicata di germogli di pioppo e se tendi bene l’orecchio, quando i motori tacciono, dal paddock puoi sentire rumoreggiare il fiume.
    E’ il 21 aprile 2024, domenica di gara. Non è Formula Uno, ma Wec. Tutti sanno, in fondo, che non sono lì soltanto per la corsa: glielo rammentano le bandiere, le foto, i messaggi e i fiori lì al Tamburello, affastellati a mo’ di ex voto pagani. Tutti sanno che dieci giorni dopo cadrà la ricorrenza di quel weekend maledetto, di quando pensammo che ci era stato tolto tutto e niente fu più come prima. Tutti sanno e, magari, aspettano qualcosa, che puntualmente avviene, alle 12.42, poco prima dello start: la torre viene avvolta in un drappo gigante, che scende dolcemente a coprirla quasi del tutto. 
    Senna 30 years – Imola

    La scritta campeggia su uno sgargiante fondo giallo, accanto allo sguardo del campione, incorniciato dalla visiera, accennato in blu. Per un po’, la febbre della gara imminente si acquieta e Imola sembra il disegno di un bambino: giallo sole, blu cielo, bianco nuvole e verde albero, una macchina – magari rossa – che corre su un nastro d’asfalto nero senza inizio e fine. Settantasettemila anime si sincronizzano come i semafori dello start e restano sospesi, come bambini che restano col pastello a mezz’aria perché un pensiero, un’idea, ha interrotto il loro disegno. Un applauso scioglie il raccoglimento e risuona dalle tribune ai prati, attraverso il parco e increspando le acque del Santerno. 

    Ayrton e Roland, Senna e Ratzenberger: due destini incrociatisi in una beffarda e tragica coincidenza, due sogni – diversi eppure simili – spezzatisi nell’arco di due giornate e un mondo, quello del motorsport, che cambia definitivamente. Oggi sono trent’anni da allora: i visi si sono trasformati, invecchiati, ma le lacrime che li rigano sono rimaste inalterate.
    Senna per noi era un’idea, un’icona, un simbolo, ma, prima che una figura carismatica era anche e soprattutto un uomo dall’animo notevole, una persona nata privilegiata e cresciuta vincente, che tuttavia non aveva mai negato attenzioni e impegno verso i più deboli. Un genio delle corse, uno sportivo coriaceo, un purosangue umorale e indomabile dallo sguardo intenso, a tratti tormentato, spietato con gli avversari ma pronto a balzare giù dalla monoposto per soccorrerli in pista, se fosse stato necessario.
    Mai riuscirò a dimenticare l’intervista fatta in strada, a una donna che, nella sua  San Paolo, attendeva in strada il passaggio del feretro di Senna per dargli un ultimo saluto:«Non c’è più niente di bello in questo Paese!» esclamò. Quelle parole così disperate, espresse nella melodiosa lingua della bossa nova, erano il canto di una generazione perduta: quella speranza, quella prospettiva di riscatto che la figura di Senna aveva incarnato erano tramontate per sempre.
    Trent’anni dopo, davanti a quello striscione teso, dò ragione a quella donna: niente è stato più lo stesso, nessun paragone ha o avrà mai più senso. Nessuno, anche se a lui si ispira o ne vorrebbe evocare la figura, farà cadere dall’entusiasmo quelle tribune ricolme di rosso solcando la pista di Imola a bordo di una Ferrari. Imola resterà per sempre uno dei posti più belli del motorsport ma sarà, al contempo, per sempre, la teca di due sogni tragicamente spezzati.
    Ayrton e Roland, Senna e Ratzenberger. Dopo tutto questo tempo? Sempre.

    Io non#6HImola pic.twitter.com/jMjXp5WzSy
    — Laura Di Nicola (@elledinicola) April 21, 2024 LEGGI TUTTO

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    Gli speciali in TV su Ayrton Senna, a 30 anni dalla scomparsa

    Sky Sport F1, a 30 anni dal fatale incidente di Imola, dedica ad Ayrton Senna una programmazione speciale in TV. Un giorno triste ma che ci permette di ricordare uno dei piloti più forti di sempre. Qui sotto tutti gli orari TV di ciò che potrete vedere su Sky.

    Appuntamento con la storia su Sky e NOW per celebrare il mito di Ayrton Senna, nel 30° anniversario dal fatale incidente di Imola. Mercoledì 1° maggio, Sky Sport dedica al leggendario pilota brasiliano una programmazione speciale, con documentari, gare iconiche e collegamenti da Imola, da vivere su Sky Sport F1 e in streaming su NOW. Inoltre tutti i contenuti saranno disponibili on demand.
    Si parte alle ore 13:00 con “Storie di Matteo Marani – L’ultimo giro di Ayrton” (replica alle 20:00), lo speciale che ripercorre l’ultimo giorno dell’asso brasiliano, ricostruendo attraverso gli atti del processo e le voci dei protagonisti ciò che accadde davvero il primo maggio 1994 alla curva del Tamburello.
    Alle ore 14:00 “Studio Senna 30 anni”, con Davide Camicioli, Giovanni Bruno e Ivan Capelli che ricorderanno il campione brasiliano con collegamenti da Imola con Simone De Luca dove, alle 14:17, ore dell’incidente, si terrà un minuto di silenzio alla memoria di Senna e Roland Ratzenberger.
    Dalle 14:30 alle 20:00 la maratona con tutte le gare più belle di Senna: da Monaco 1984 fino all’ultima vittoria, in Australia, nel 1993. Alle 21:00 in programma “Senna”, un documentario che ripercorre la carriera del campione, dal 1984 alla sua morte (primo passaggio questa sera alle 23 su Sky Sport F1 e in streaming su NOW).
    Infine, alle 22:30, appuntamento con “Del Piero presenta: Ayrton Senna” uno speciale in cui Alessandro Del Piero e Giorgio Porrà rivivono il mito di Ayrton Senna, raccogliendo la testimonianza della sorella del grande pilota brasiliano, Viviane. Appuntamenti speciali e approfondimenti anche su Sky Sport 24, dove per tutto il giorno saranno in studio i guanti e il casco originali del tre volte campione del mondo.
    La mostra dedicata a Senna al MAUTO di Torino

    Ayrton Senna, la programmazione del primo maggio su Sky Sport F1 (canale 207)
    13.00 – Storie di Matteo Marani – L’ultimo giro di Ayrton
    14.00 – Senna 30 anni: studio con Davide Camicioli, Giovanni Bruno, Ivan Capelli; collegamenti da Imola con Simone De Luca e alle 14.17 minuto di silenzio al Tamburello.
    14.30 – Tutte le gare più belle di Senna da Monaco 1984 fino all’ultima vittoria Australia 1993.
    20.00 – Storie di Matteo Marani – L’ultimo giro di Ayrton.
    21.00 – “Senna”, il film (primo passaggio alle 23 del 30 aprile)
    22.30 – “Del Piero presenta: Ayrton Senna” lo speciale in cui Alessandro Del Piero e Giorgio Porrà rivivono il mito di Ayrton Senna, raccogliendo la testimonianza della sorella del grande pilota brasiliano, Viviane LEGGI TUTTO