More stories

  • in

    24 Ore di Le Mans: Brembo fornirà almeno un componente a tutte le vetture in griglia

    Quest’anno, per la 93esima edizione della 24 Ore di Le Mans, il Gruppo Brembo fornirà almeno un componente a tutte le vetture in griglia.

    Brembo continua le celebrazioni dei 50 anni nelle competizioni Racing diventando Braking Technology Partner della 24 Ore di Le Mans. Sessantadue vetture, suddivise in tre diverse classi, prenderanno parte alla celebre 24 Ore di Le Mans, la gara di endurance più famosa al mondo.
    Il Gruppo Brembo sarà presente nelle tre classi della 24 Ore di Le Mans anche con sistemi frenanti in carbonio e in ghisa e con frizioni fornite da AP Racing. L’azienda, con sede a Coventry (Regno Unito) fa parte del Gruppo dai primi anni 2000. Vale la pena menzionare anche la presenza delle soluzioni Öhlins nelle classi Hypercar e LMGT3. L’azienda svedese, leader nel settore delle sospensioni, si è unita al Gruppo all’inizio di quest’anno.
    “Siamo orgogliosi di essere Braking Technology Partner della 24 Ore di Le Mans celebrando i 50 anni di Brembo nel Motorspor”, ha dichiarato Daniele Schillaci, CEO di Brembo, che poi ha anche aggiunto: “In questa 93ª edizione, è una grande soddisfazione sapere che ogni auto sulla griglia presenta almeno una soluzione fornita dal nostro Gruppo”.

    Uno sguardo agli impianti frenanti delle Hypercar
    Per le vetture Hypercar, come da regolamento, Brembo fornisce materiale d’attrito in carbonio, noto per le sue capacità di dissipazione del calore e leggerezza. L’azienda ha ottimizzato la ventilazione e la dimensione dei dischi, con spessori che variano tra i 34 e i 38 mm e un diametro massimo di 380 mm, consentendo loro di coprire distanze ben superiori ai 5.000 km della gara. I dischi, con un peso di circa 3 kg, operano in un intervallo di temperatura tra i 250°C e gli 850°C. Per quanto riguarda le pinze freno, le Hypercar sono dotate di pinze a 6 pistoni lavorate dal pieno.
    Brembo alla 24 Ore di Le Mans – Credits: Brembo
    50 anni di Brembo nel Racing: qualche aneddoto storico sulla 24 Ore
    31 vittorie ottenute nelle 36 edizioni disputate fino a oggi. Dal 1975, Brembo ha fornito soluzioni frenanti all’avanguardia per la maggior parte dei team e dei piloti impegnati nel Motorsport. In particolare, i freni Brembo sono stati fondamentali nel raggiungimento di numerosi successi nelle gare di endurance, dove l’affidabilità e la durata sono essenziali. Nel corso degli anni, l’azienda di Bergamo ha accumulato un impressionante record di successi alla 24 Ore di Le Mans, con numerose vittorie e podi. Brembo ha debuttato alla storica gara negli anni ’80, inizialmente con pochi team. La prima vittoria alla 24 Ore di Le Mans è arrivata nel 1989 con la Sauber-Mercedes. Durante gli anni 2000, le tecnologie sviluppate dall’azienda sono state fondamentali per il dominio di Audi, che ha conquistato tre vittorie consecutive e poi altre cinque di fila. Il decennio si è concluso con Toyota che ha ottenuto due successi consecutivi, con Fernando Alonso al volante. Brembo ha inoltre trionfato nelle ultime due edizioni della 24 Ore di Le Mans, fornendo il team vincente nella categoria Hypercar e rafforzando ulteriormente la sua leadership nel Motorsport. LEGGI TUTTO

  • in

    Goodyear e il record imbattuto di 368 vittorie in Formula 1

    Fino al 2007, la Formula 1 non ha mai avuto un fornitore esclusivo di pneumatici e in molte stagioni gli pneumatici Goodyear Eagle sono stati la scelta da diversi team in griglia. Ad oggi, nessun marchio di pneumatici ha superato il totale di 368 vittorie di Goodyear nei Gran Premi di Formula 1.Pneumatici Goodyear Eagle – Credits: Goodyear

    Goodyear Eagle celebra il 45° anniversario e i suoi successi nel motorsport
    I pneumatici Goodyear Eagle sono una leggenda sui circuiti di tutto il mondo: dal record imbattuto di vittorie in Formula 1 (368), agli innumerevoli trionfi a Daytona, Le Mans e Indianapolis.
    Da oltre un secolo i pneumatici Goodyear vincono gare su ogni circuito e in ogni campionato del mondo, certificando la leadership del marchio americano nel motorsport.
    Nel 1980 nacque Goodyear Eagle e gli pneumatici con la scritta “Goodyear Eagle” stampata sulla spalla di ogni prodotto da corsa ad alte prestazioni furono scelti da importanti case come Ferrari, Chevrolet e Ford.
    Fondata nel 1898, gli pneumatici della Goodyear Tire & Rubber Company cominciarono subito a vincere gare. Henry Ford scelse Goodyear per la sua auto che vinse la gara di un miglio del Detroit Driving Club nel 1901. Da lì è nata la filosofia di Goodyear “dalla pista alla strada”, con una serie di innovazioni sviluppate dopo un fitto calendario di gare pionieristiche: la prima di molte occasioni in cui gli insegnamenti tratti dalle corse si sono tradotti nei pneumatici stradali Goodyear.
    Goodyear nel Motorsport
    Gli appassionati di sport motoristici riconosco il 1966 come l’anno della famosa sfida tra Ford e Ferrari a Le Mans, recentemente portata sul grande schermo da Hollywood come la storia di due potenze automobilistiche che si sfidano per la gloria. La vittoria della Ford, con pneumatici Goodyear, diede il via a un periodo di successi per il marchio di Detroit e fu la seconda vittoria di Goodyear a Le Mans, in un anno in cui Jack Brabham vinse quattro Gran Premi con Goodyear, conquistando il suo ultimo (ma primo per Goodyear) campionato del mondo di Formula 1.
    Per molti, la “Tripla Corona” è considerata il più grande successo nel mondo degli sport motoristici. Per aggiudicarsi questo riconoscimento non ufficiale, un pilota deve vincere tre gare estremamente diverse ma ugualmente prestigiose: la 24 Ore di Le Mans, il Gran Premio di Monaco e la 500 Miglia di Indianapolis. Nel 1972 Graham Hill divenne il primo (e, a tutt’oggi, l’unico) pilota a completare l’impresa. Ma se esistesse un Triple Crown per gli pneumatici, Goodyear sarebbe di gran lunga in vantaggio rispetto alla concorrenza.

    AJ Foyt trascorse un paio di settimane monumentali nell’estate del 1967. Il 31 maggio prese il comando della 500 Miglia di Indianapolis a soli quattro giri dalla fine, assicurando a Goodyear la prima vittoria in quella gara in quasi mezzo secolo. Meno di due settimane dopo, l’11 giugno, lui e Dan Gurney tagliarono il traguardo per ottenere quella che rimane ancora oggi l’unica vittoria tutta americana alla 24 Ore di Le Mans: due piloti americani, un team americano (Shelby), un produttore americano di telai e motori (Ford) e, naturalmente, pneumatici americani: Goodyear.
    Insieme alla vittoria di Denny Hulme al Gran Premio di Monaco del 1967, a cui fece seguito la vittoria del titolo di Campione del Mondo di F1 più tardi nello stesso anno, Goodyear divenne il primo produttore di pneumatici a ottenere la Triple Crown nel motorsport, un’impresa che avrebbe poi completato in altre sette occasioni tra il 1973 e il 1994. Nessun altro produttore di pneumatici può eguagliare questo successo: solo un altro ha mai raggiunto la Triple Crown, ma solo in un’occasione, e Goodyear è l’unico ad averla abbinata anche al campionato piloti di F1.
    Il mitico dirigibile Goodyear
    Il mitico dirigibile Goodyear – Credits: Goodyear
    Se esistesse una Quadruple Crown, che unisse Le Mans, Monaco, Indianapolis e la Daytona 500, Goodyear sarebbe comunque l’unico produttore di pneumatici in grado di rivendicarla, contando non meno di sette occasioni, tra cui una corsa di quattro anni dal 1973 al 1976.
    I pneumatici Goodyear vinsero il campionato di Monaco e il campionato di F1 altre 23 volte ciascuno tra il 1971 e il 1997, la 500 Miglia di Indianapolis ogni anno tra il 1972 e il 1995 e la 24 Ore di Le Mans altre dieci volte negli anni ’70, ’80 e ’90. Con tre decenni di dominio nelle gare più prestigiose del mondo, il marchio di Akron è diventato uno dei nomi più riconoscibili nel mondo degli sport motoristici. LEGGI TUTTO

  • in

    La Ducati accende il sorriso a Bagnaia: forcellone e aerodinamica nuovi

    Il colpo finale di Maverick Vinales, proprio all’ultimo giro della sua giornata, ha tolto a Marco Bezzecchi e all’Aprilia la piccola gioia di un primato in classifica. Poco male, i test non assegnano punti e la graduatoria non dice necessariamente la verità sui valori delle novità provate. Basti pensare a Pecco Bagnaia, decisamente più sereno di quanto non possa suggerire la nona posizione finale nella giornata di prove ad Ara LEGGI TUTTO

  • in

    Spazio Cafasso, decolla il progetto per l’energia green e condivisa a Torino

    Garantire energia pulita e rinnovabile a una comunità torinese, per portare avanti in maniera sostenibile le attività sociali di una parrocchia. È questo il progetto intrapreso da Spazio Group, holding di concessionarie auto attiva tra Piemonte e Liguria che nell’ultimo anno ha venduto oltre 20mila vetture tra nuovo e usato, con 450 addetti e 27 centri espositivi sparsi nel territorio delle due regioni.

    L’iniziativa intrapresa da Spazio ha portato alla donazione di un impianto fotovoltaico alla Parrocchia San Giuseppe Cafasso, a Torino, che consentirà al Centro Pastorale di Borgo Vittoria di rendere più sostenibili le sue attività sociali grazie all’energia “green” prodotta autonomamente. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con gli specialisti della Comunità Energetica USE NORD, Cdo (Compagnia delle Opere) Piemonte e con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, nell’ambito del bando “Sinergie II”.

    Progetto Spazzio Cafasso, i numeri

    I numeri dell’intervento parlano di ben 220.000 kWh annui da condividere, 180 kW di impianto fotovoltaico da Spazio Group e 40 kW di impianto donato alla Parrocchia San Giuseppe Cafasso. Nel complesso, sono 7 i quartieri di Torino Nord coinvolti nel progetto: Borgo Vittoria, Barriera di Milano, Regio Parco, Madonna di Campagna, Falchera, Barriera di Lanzo, Villaretto. Con un solo slogan, condiviso dal Consiglio Direttivo della holding Spazio Group: “Energia condivisa, valore per tutti”.

    “La sostenibilità non è solo una scelta aziendale, ma un impegno etico, concreto verso il territorio – ha spiegato Gian Michele Vinelli, Socio fondatore e Amministratore Delegato di Spazio Group – Questo segue una serie di progetti che con continuità dedichiamo alla salvaguardia dell’ambiente e benessere collettivo. Abbiamo iniziato nel 2010 e non ci fermeremo. Costituendo la Configurazione Energetica Spazio Cafasso, restituiamo alla Comunità parte dell’energia che produciamo, supportando la Parrocchia nel suo prezioso lavoro di accoglienza e reinserimento sociale. Siamo orgogliosi di contribuire a un futuro più equo e condiviso” ha concluso Vinelli.

    “Le Comunità Energetiche Rinnovabili dimostrano che la transizione ecologica può essere anche un’opportunità di inclusione – ha aggiunto Felice Vai, Presidente della CER (Comunità Energetica Rinnovabili) USE NORD – Con Spazio Cafasso, l’energia non è solo risorsa, ma diventa strumento di ricezione, generando benefici per chi ne ha più bisogno. Ogni kWh condiviso è un passo verso un futuro più green e solidale. L’energia diventa quindi più di una risorsa: si trasforma in un motore di solidarietà e sviluppo, accessibile a tutti”.

    Energia green per un futuro più equo

    Ad aderire alla configurazione energetica Spazio Cafasso potranno essere i residenti nel perimetro della cabina energetica che coinvolge 7 quartieri di Torino Nord. Che si tratti di consumer, ovvero aziende he vogliono sostenere la comunità, prosumer, cioè aziende con fotovoltaico già installato o da installare che vogliono generare valore condiviso, e privati/famiglie che partecipano senza cambiare fornitura e che con il loro apporto vogliono apportare vantaggi alla Comunità.

    L’obiettivo del progetto Spazio Cafasso è quello di far beneficiare il Centro Pastorale di Borgo Vittoria di un futuro più equo, rigenerativo e partecipato. Inoltre, grazie all’incentivo statale, della durata di 20 anni, potrà implementare e rendere più autonome le proprie attività di accettazione e supporto alla Comunità locale. LEGGI TUTTO

  • in

    Formula 1, definito il calendario del Mondiale 2026: novità Madrid, esce Imola

    Chiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itabbonatiLeggi il giornaleNaviga le sezioniSegui le DiretteLiveI nostri socialFacebookInstagramTwitterTelegramContinua ad esplorareContattaciFaqRSSMappa del SitoLa RedazioneEdizione DigitaleAbbonamentiFaqCookie PolicyPrivacy PolicyCondizioni generaliNote legaliPubblicitàChiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itLoginregistratiabbonatiLeggi il giornaleCorriere dello Sport.itABBONATI LiveABBONATI Leggi il giornaleCercaAccediCorriere dello Sport.it LiveABBONATILeggi il giornaleCercaAccedi1/2 LEGGI TUTTO

  • in

    Ecco il calendario 2026 di Formula 1, senza Imola

    Ecco il calendario 2026 di Formula 1.Confermata la tappa in Canada prima di Monaco, l’assenza di Imola e l’ingresso di Madrid.

    Calendario 2026 di Formula 1
    Calendario F1 2026 – source: Formula1.com

    In queste ultime settimane, FIA e Formula 1 hanno lavorato per finalizzare il Calendario 2026 di Formula 1 che, come quest’anno, vedrà 24 Gran Premi che si correranno da marzo a dicembre.
    Restano ancora alcune date da confermare al 100% e alcuni dettagli devono essere meglio definiti e poi rettificati anche dal Consiglio Mondiale dello Sport Motoristico della FIA.
    Calendario 2026 di Formula 1: il Gp d’Australia aprirà il mondiale.Una delle “novità” è la conferma del Gran Premio d’Australia come gara inaugurale di apertura della stagione. Negli ultimi anni il mondiale era iniziato in Bahrain, mentre anche l’Arabia Saudita aveva mostrato interesse per poter ospitare la prima gara. Tuttavia, la Formula 1 è “tornata alle origini” e nel 2025 la stagione si è aperta con il Gp d’Australia, come nel 2019. Melbourne è stata la sede tradizionale per la gara di apertura dal 1996 al 2019, con due eccezioni nel 2006 e nel 2010, quando fu sostituita dal Bahrain.
    Calendario F1 2026: tra Monaco e Canada un cambio di dataUna delle modifiche più significative previste per il calendario F1 2026 è il cambio di posizione tra le gare di Monaco e Canada. Questa modifica fa parte di una serie di misure logistiche per ottimizzare i viaggi e i trasferimenti tra le gare. Il Gran Premio a Meontreal si terrà così alla fine di maggio, probabilmente il 24 maggio. A Monte Carlo, invece, si correrà a inizio giugno.
    La novità Madrid chiuderà la stagione europeaUna novità assoluta per il mondiale F1 2026 sarà il Gran Premio di Madrid, che diventerà la sede del Gran Premio di Spagna. Questo potrebbe portare due eventi in Spagna, con Barcellona che potrebbe ospitare il Gran Premio anche nel 2026, ma con una denominazione diversa. Madrid si disputerà nella parte finale della stagione europea, dopo la pausa estiva, e si svolgerà il 13 settembre, subito dopo il Gran Premio d’Italia a Monza (6/9) e quello d’Olanda a Zandvoort (23/8).
    Novità (da confermare) anche per i test pre-stagionaliNel 2026, con l’introduzione dei nuovi regolamenti, le squadre necessiteranno di più tempo in pista per i test invernali. La FIA ha confermato che ci saranno nove giorni di test pre-stagionali, rispetto ai tre giorni degli ultimi anni. Le prove potrebbero iniziare a fine gennaio a Barcellona e le squadre potrebbero avere anche una sessione di test denominata di “shakedown”, per provare le loro auto, prima dei test ufficiali veri e propri. I test ufficiali si terranno poi a febbraio, con due sessioni in Bahrain, prima che inizi la stagione. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, La Ferrari arriva in Canada da seconda forza del mondiale

    Leclerc e Hamilton – credits: Ferrari

    La Ferrari arriva al Gran Premio del Canada, decimo round del mondiale 2025 di Formula 1, forte del secondo posto nella classifica costruttori, conquistato nella gara di Barcellona.
    In Spagna, grazie al podio di Charles Leclerc (15 punti) e al piazzamento conquistato anche da Lewis Hamilton (8 punti), la Scuderia di Maranello ha operato un doppio sorpasso, ai danni sia di Mercedes che di Red Bull. I 12 punti di George Russell e il misero 10° posto di Max Verstappen non hanno permesso rispettivamente a Mercedes e Red Bull di difendere la loro posizione in classifica sulla Ferrari.
    A Maranello dunque possono “vantarsi” di essere la seconda forza di questo mondiale, avendo ora sei punti di vantaggio sul team della Stella a tre punte e 21 dalla squadra austriaca. Il divario però dalla McLaren, dopo i primi nove appuntamenti, è arrivato a sfiorare il 200 punti, 35 in più di quanto raccolto insieme da Leclerc e Hamilton!

    Il secondo posto nel mondiale Costruttori è quindi solo una magra consolazione, raggiunto più per demeriti altrui che meriti propri. Red Bull sta di fatto correndo con un solo pilota: Verstappen ha raccolto 137 dei 144 punti del team, mentre in Mercedes “pagano” il fatto di aver fatto debuttare un rookie come Kimi Antonelli (43 punti per lui, contro i 111 di Russell), oltre a qualche zero di troppo per problemi tecnici.
    Lewis Hamilton condivide con Michael Schumacher il primato di vittorie (7) e di pole position (6) al Gran Premio del Canada. Per il pilota inglese della Ferrari, la gara di Montreal potrebbe essere una sorta di “ripartenza”, dopo un inizio di mondiale molto complicato. Il particolare feeling che il sette volta campione del mondo ha con il circuito Gilles Villeneuve, potrebbe far ritrovare lui sia il morale che l’autostima che pare aver ultimamente perduto. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Pirelli porta in Canada il tris di mescole più morbido della gamma PZero

    Le mescole Pirelli per il Gp del Canada F1 2025 – Credits: Pirelli Media

    Il Gran Premio del Canada è il decimo appuntamento della stagione, il secondo in Nordamerica dopo quello di Miami. Montreal è una meta tradizionale: per diversi anni è stata l’unica tappa del calendario in questa parte del mondo ed è uno degli appuntamenti favoriti da piloti e squadre per l’atmosfera che si respira e l’entusiasmo del pubblico canadese: per una settimana tutta la città del Québec è piena di eventi legati al Gran Premio.
    F1, Pirelli: in Canada le mescole più morbide
    Per la terza volta nella stagione il tris di mescole più morbido della gamma sarà protagonista in pista. Torna quindi all’opera la C6, già usata a Imola e a Monte Carlo, in compagnia delle sorelle C5 (Medium) e C4 (Hard). Si tratta quindi di uno step più morbido in confronto a quanto accaduto un anno fa, quando le tre mescole selezionate furono C3, C4 e C5.
    Le mescole Pirelli per il Gp del Canada F1 2025 – Credits: Pirelli Media
    Per le squadre e i piloti c’è una nuova opportunità di utilizzare la nuova C6 e di sfruttarla al meglio sulla scorta delle informazioni e dei dati raccolti nelle due precedenti esperienze. Il Circuito Gilles Villeneuve è una pista dove le forze laterali esercitate sui pneumatici sono medio basse; un po’ più intense quelle longitudinali – ci sono dei punti dove le vetture sono sottoposte a brusche decelerazioni e successive accelerazioni – ma comunque non particolarmente elevate. L’asfalto è molto liscio e poco abrasivo e non è mai utilizzato per competizioni automobilistiche al di fuori del weekend del Gran Premio. Il graining, soprattutto nelle prove libere del venerdì, potrebbe farsi vedere ma con il progressivo gommarsi del manto stradale non dovrebbe essere un fattore. L’evoluzione dei tempi è molto rapida, non soltanto da un giorno all’altro ma anche all’interno di ogni sessione.
    Peraltro, c’è da tener presente la variabile meteo, un jolly capace di sconvolgere il fine settimana in pista: la mutevolezza delle condizioni, anche in termini di temperature, è una delle cifre dell’appuntamento di Montreal.

    Gp Canada: il tracciato Gilles Villeneuve
    Il circuito è una pista semipermanente creata sull’isola artificiale di Notre-Dame, sul fiume San Lorenzo: qui si svolse l’Esposizione Universale nel 1967 e alcune competizioni dei Giochi Olimpici del 1976.
    Canada, Circuito F1
    L’asfalto è stato completamente rifatto lo scorso anno ma ha mantenuto le caratteristiche di bassa rugosità e aderenza ridotta che lo contraddistinguono da sempre. È lungo 4,361 chilometri ed è composto da una successione di rettilinei e chicane strette, con 14 curve (sei a sinistra, otto a destra): una vera e propria pista stop&go, dove stabilità in frenata ed efficacia in fase di trazione sono determinanti.
    I sorpassi sono possibili, anche grazie a tre zone DRS. In particolare, la staccata in fondo al rettilineo che riporta i piloti verso il traguardo è sempre stato il punto più “caldo”. La chicane successiva, dove si può peraltro continuare a sfruttare il DRS usato nella zona di attivazione precedente, è stata spesso teatro di incidenti spettacolari, tanto che la sua uscita fu ribattezzata il “muro dei campioni” dopo che, nell’edizione del 1999, ben tre campioni del mondo – Damon Hill, Michael Schumacher e Jacques Villeneuve – si schiantarono su quel muretto. LEGGI TUTTO