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    F1, Antonelli impressiona al debutto in Australia. Wolff e la Mercedes ci hanno visto giusto

    Kimi Antonelli First Test – Austria | credit: Mercedes-AMG Petronas Motorsport media

    Se da una parte l’Italia del motorsport si è risvegliata con una gara da incubo della Ferrari in Australia, teatro del primo appuntamento stagionale del nuovo mondiale di Formula 1, dall’altra ha potuto assistere al debutto magistrale di Andrea Kimi Antonelli al volante della Mercedes. Il pilota bolognese, infatti, si è reso protagonista di una grande rimonta, dal 16° al 4° posto finale, ripristinato dalla FIA dopo l’iniziale penalizzazione per unsafe release che aveva avvantaggiato Alex Albon. Un risultato ben oltre le aspettative, dunque, che aumenta le già elevate speranze degli appassionati italiani nei confronti del classe 2006.
    Maturità e lucidità: l’esordio di Antonelli è da incorniciare
    La prima gara di Andrea Kimi Antonelli in Formula 1 è come un diesel che, alla lunga, riesce a carburare. All’inizio deve resistere alle grosse insidie presentate dal tracciato di Melbourne, che man mano estromette quasi tutti i rookie dalla corsa, tra incidenti ed errori. Giro dopo giro, poi, il portacolori italiano inizia a trovare il giusto ritmo e a prendere confidenza con le condizioni della pista, dando il via a una poderosa rimonta che, entro la metà di gara, lo porta in zona punti. Il tutto nonostante un testacoda che, per poco, non fa finire anche lui contro le barriere dell’Albert Park.
    La vera svolta della corsa, poi, arriva con il ritorno della pioggia, che costringe i team a tornare sulle gomme intermedie dopo il precedente passaggio sulle slick. In questa fase così delicata, Antonelli riesce a mantenersi lontano dai pericoli, guidando in maniera accorta e senza sbavature, scegliendo il tempismo giusto per rientrare ai box e fare la sua sosta. Una chiamata perfetta che, complici anche gli errori altrui, fa balzare il classe 2006 fino al 5° posto. Negli ultimi giri, poi, sferra l’attacco decisivo alla Williams di Albon, per assicurarsi un fantastico 4° posto finale. Tradotto: il miglior risultato per un pilota italiano in Formula 1 negli ultimi 16 anni, quando nel Gp del Giappone del 2009 Jarno Trulli conquistò il 2° posto con la sua Toyota.

    La qualifica, unico “neo” del weekend australiano
    In ogni caso, il primo weekend di Andrea Kimi Antonelli tra i grandi del Circus non è stato proprio tutto da incorniciare. Infatti, la qualifica del sabato si è rivelata ben al di sotto delle aspettative, come testimonia l’eliminazione già in Q1 con il 16° posto finale. Un risultato, sì, frutto di danni al fondo della sua Mercedes, tuttavia causati da alcune sue ripetute escursioni sulla ghiaia in curva 6. Un segno inequivocabile di come, sul giro secco, ci sia ancora del lavoro da fare, per trovare il giusto ritmo senza dover rinunciare alla prestazione pura. Il tempo, comunque, è tutto dalla parte di AKA, che in Australia ha già assaporato le zone alte della classifica. In attesa di ulteriori conferme dalla Cina, su una pista e con delle condizioni completamente diverse. LEGGI TUTTO

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    F1, GP Australia: il peccato mortale della Rossa

    Non sarà un gran premio a darci il quadro definito della stagione e tantomeno quello di Melbourne. Un circuito già atipico di per sé, condizionato quest’anno da un meteo proibitivo, che ha influenzato la gara e nascosto (in parte) le prestazioni delle vetture in pista. In questo quadro un po’ astratto, si coglie però un comportamento delle Ferrari, giunte ottava e decima in gara, non solo insufficiente, ma anche molto preoccupante.Leclerc, Vasseur e Hamilton – Credits: Ferrari

    LA SQUADRA
    Il sistema Ferrari ha mancato in toto il primo appuntamento mondiale. I tecnici della Rossa non sono riusciti a mettere in pista una vettura competitiva per l’intero weekend, faticando sia nel trovare un assetto efficace per qualifica e gara, sia nell’elaborare una strategia vincente in almeno uno dei due appuntamenti. È mancato infatti sia il giro veloce, che il passo gara. Nonostante la delusione, è difficile pensare che questa sia la prestazione pura della Rossa. Tuttavia, il fatto di non aver intravisto neanche un lampo ferrarista a Melbourne fa temere che il progetto di Maranello non sia così competitivo come ci era stato descritto.
    I PILOTI
    La responsabilità di questo flop però è da imputare principalmente alla coppia Leclerc-Hamilton, che è stata incapace non solo di comprendere la vettura e quindi di aiutare i tecnici nella ricerca del bilanciamento, ma anche di leggere la gara, consigliando la strategia corretta al muretto. Vero che Leclerc sicuramente gode di un certo credito e che l’aura di Hamilton, sette volte campione del mondo, si fa sentire. Tuttavia, chi è al muretto è pagato per prendere decisioni, non per limitarsi ad assecondare i piloti. Il feeling in pista è importante, ma chi lavora ai box o a Maranello ha accesso a dati, telemetrie e previsioni meteo, strumenti essenziali per anticipare e interpretare scenari che il pilota, dalla monoposto, non può cogliere.

    IL PECCATO MORTALE
    Poi ci sono le aspettative, il vero peccato mortale della scuderia di Maranello. Quelle che da quasi un ventennio trasformano ogni caduta in un dolorosissimo flop. Tra presentazioni faraoniche, proclami, fiumane rosse e mega eventi mediatici al castello Sforzesco, la Ferrari si lancia sempre nella stagione senza alcun paracadute.Tanto clamore, per poi vedere Hamilton discutere con l’ingegnere di pista su automatismi e funzioni dello sterzo che dovrebbero essere ormai consolidati. Un pluricampione del mondo non può restare bloccato dietro una Williams per più di mezza gara senza nemmeno tentare un sorpasso.
    Una Rossa che ormai patologicamente vede nel suo motto “Essere Ferrari” non un segnale identitario, ma un testardo limite ideologico di presunta superiorità. Arroganza che ti porta a non fermarti ai box, neanche quando a rientrare è un certo Max Verstappen. Arroganza che fa dire a Charles, nel post qualifica, che si è sacrificato il Q3 per una presunta superiorità in gara, come se gli altri fossero tutti dei polli. Insomma, non è tanto la prestazione a preoccupare, quanto la direzione. Perché presentarsi così non è solo sbagliato, presentarsi così è un peccato mortale. LEGGI TUTTO

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    Ford Kuga, Puma e Focus: tre auto per ogni stile di vita

    Tra le vetture più vendute del segmento, la Nuova Ford Kuga è disponibile in tre allestimenti: Titanium, ST-Line e ActiveIl Suv best-seller della Casa americana si conferma tra le vetture più vendute del segmento, offrendo grande efficienza, performance grintose, tecnologie avanzate, soluzioni di design e comfort di guida senza precedenti.Iniziamo dal design. La nuova Ford Kuga è disponibile in tre allestimenti: l’elegante Titanium, la sportiva ST-Line e la versione Active dal profilo più avventuroso. Sul frontale trova spazio la nuova barra luminosa a LED a tutta larghezza, che enfatizza il logo e il dinamismo della vettura.
All’interno, i sedili scorrevoli della seconda fila possono aumentare lo spazio posteriore per le gambe fino a oltre 1 metro o creare fino a 536 litri di spazio extra nel bagagliaio.Per quanto riguarda la tecnologia, nuova Ford Kuga è dotata del sistema di infotainment SYNC 4, con una potenza di calcolo doppia rispetto al sistema precedente. Il SYNC 4 – che lavora su uno schermo touch da 13,2” – si integra perfettamente con gli smartphone, dispone di connettività 5G per un accesso rapido alle informazioni in cloud, e integra la navigazione connessa con avvisi su traffico, meteo e pericoli. Il sistema include inoltre la connettività wireless ad Apple CarPlay e Android Auto per un accesso wireless alle app e alle informazioni dei propri dispositivi. Di serie anche l’assistente vocale Alexa.
Nuova Ford Kuga vanta una suite completa di sistemi di assistenza alla guida. Da segnalare l’Intelligent Cruise Control di nuova generazione, che può azionare automaticamente i freni in prossimità di curve, incroci e nel traffico, mentre il sistema di telecamere a 360° offre una visione aerea ideale per rendere più semplici operazioni come il parcheggio. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, il Mondiale di famiglia: monologo dei fratelli Marquez

    Sono affari di famiglia in MotoGP. Calato il sipario sull’episodio II della saga in top class, griffata 2025, e la storia è sempre la stessa. Poca fantasia da parte degli sceneggiatori di Borgo Panigale, ma del resto l’obiettivo non è quello di intrattenere, ma di vincere. Cinque Ducati nelle prime cinque posizioni a Termas de Rio Hondo (Argentina) sono cose che gratificano assai Luigi Dall’Igna e alla LEGGI TUTTO

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    Gp Australia F1: per Antonelli uno storico debutto in rimonta e 4° posto finale

    2025 Australian Grand Prix, Sunday – LAT Images – credit: Mercedes-AMG Petronas Motorsport media

    Il Gran Premio d’Australia 2025 ha visto un debutto sorprendente e una rimonta entusiasmante da parte del giovane pilota Antonelli. Partito dalle retrovie, Antonelli ha dimostrato grande abilità e strategia, risalendo la classifica fino a un inaspettato quarto posto. Un risultato che ha stupito molti e che sottolinea il potenziale di questo giovane talento.
    La rimonta di Antonelli
    La gara di Antonelli è stata caratterizzata da una serie di sorpassi decisi e da una strategia di gara impeccabile. Il pilota ha saputo sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla pista e dalle circostanze, dimostrando una maturità sorprendente per un rookie.
    Le parole di Antonelli
    “Sono incredibilmente felice di questo risultato”, ha dichiarato Antonelli al termine della gara. “Partire dalle ultime file e arrivare quarto è stato davvero inaspettato. Ho imparato tantissimo durante questa gara, soprattutto sulla gestione delle gomme e sulla strategia di gara. Ringrazio il mio team per il supporto e per avermi dato una macchina così competitiva”.

    La rimonta di Antonelli è stata resa possibile da diversi fattori:
    1. Strategia di gara: Il team ha adottato una strategia di gara aggressiva, che ha permesso ad Antonelli di sfruttare al meglio le fasi della gara.
    2. Abilità di guida: Antonelli ha dimostrato grande abilità nel sorpassare gli avversari, sfruttando al meglio le opportunità offerte dalla pista.
    3. Gestione delle gomme: Antonelli ha saputo gestire al meglio le gomme, mantenendo un ritmo costante per tutta la gara.
    Il debutto di Antonelli a Melbourne è stato un segnale forte del suo potenziale. Il giovane pilota ha dimostrato di avere le qualità per competere ai massimi livelli, e sarà interessante vedere come si evolverà la sua carriera nel corso della stagione.
    La rimonta di Antonelli a Melbourne è stata una delle storie più belle del Gran Premio d’Australia 2025. Un debutto che ha lasciato il segno e che ha confermato il talento di questo giovane pilota. LEGGI TUTTO

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    Antonelli apre una nuova era nella Formula 1

    Alla fine della gara, Frederic Vasseur, team principal della Ferrari, incapace di mantenere in equilibrio un ombrello investito da pioggia e vento, è stato sopraffatto di fronte a richieste dei giornalisti. Ancor più quando non può dare un senso e giustificare una prestazione quando, come spesso accade a Maranello, la speranza del sabato non è che l’incubo della domenica. E cos&i LEGGI TUTTO

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    F1, Minardi: “La vera sorpresa è la Williams mentre la Ferrari ha sbagliato tutto”

    Tra conferme e colpi di scena, dettati anche dalle particolari condizioni metereologiche, la Formula 1 ci ha regalato in Australia un primo fine settimana entusiasmante. E’ questo l’incipit di Gian Carlo Minardi che, dal suo sito, ci regala diversi spunti di riflessione sulla gara di Melbourne.Gian Carlo Minardi | CircusF1

    Una stratosferica McLaren e un incredibile Verstappen
    “Siamo davanti ad una McLaren stratosferica che ha dimostrato una solidità incredibile, nonostante qualche errore da parte dei due piloti”, ha commentato Minardi che poi ha anche aggiunto: “Alle loro spalle abbiamo trovato un incredibile Max Verstappen il cui talento ha nascosto, molto probabilmente, le difficoltà della Red Bull, rendendosi protagonista di una gara strepitosa tenendo impegnato, dal primo all’ultimo giro, Lando Norris e Oscar Piastri. Fino all’ultimo ha provato a insidiare il vincitore”.
    Mercedes e la rimonta di Antonelli
    “Terzo e quarto posto per la Mercedes con Russell e Antonelli – ha scritto Minardi sul suo sito, parlando del team della Stella a Tre Punte – . Mi ha fatto molto piacere che gli Steward abbiano fatto marcia indietro sulla penalità di 5″ inflitta a “Kimi” restituendogli la quarta posizione. Avevo trovato la decisione molto discutibile. E’ stato protagonista di un’ottima rimonta chiudendo il suo primo Gran Premio davanti alla Williams di Albon. Sicuramente partiva da una posizione che non rispecchiava il suo reale potenziale, favorendolo nei sorpassi, commettendo però solamente una sbavatura dove molti hanno commesso errori importati, pagati pesantemente col ritiro. La pioggia e l’asfalto scivoloso ha esaltato tutto il suo talento naturale.

    Williams, la sorpresa in positivo
    Parlando di sorprese, Minardi indica il nuovo team di Carlos Sainz: “La vera sorpresa di questo inizio di stagione, probabilmente, è la Williams che ha confermato gli ottimi segnali visti a Sakhir. Decisamente sottotono, in tutto il fine settimana, Carlos Sainz nonché protagonista di un errore importante in gara che un pilota esperto come lui non deve permettersi”.
    Ferrari, la sorpresa in negativo
    “Quando il fine settimana è entrato nel vivo, vedi prove libere 3 e Q3, loro si sono persi”, ha detto senza troppi giri di parole Minardi che poi ha anche aggiunto: “Hanno sbagliato tutto, strategia compresa. Le perplessità emerse durante i test hanno trovato riscontro in Australia. Rispetto ad un anno fa, infatti, sono il team che ha migliorato di meno, e oggi si è visto. La stagione è certamente lunga perché ci sono ancora 23 GP, ma in Cina e Giappone devono arrivare delle risposte positive importanti. Auspichiamo sia un lavoro recuperabile. Non dimentichiamoci che quest’anno, con i regolamenti 2026 alle porte, l’impegno è doppio”.

    fonte: Il punto di Gian Carlo Minardi LEGGI TUTTO

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    Gp Argentina, Marc Marquez vince ancora davanti al fratello Alex. Bagnaia giù dal podio

    È nuovamente festa a Cervera, cittadina natale dei fratelli Marquez, ancora una volta protagonisti di questo avvio del Motomondiale 2025. Dopo Buriram, anche in Argentina la MotoGp è una questione di famiglia tra Marc e il fratellino Alex, che dominano la corsa di Termas de Rio Hondo e si confermano la coppia da battere. Rispetto alla Thailandia, sul podio, dopo oltre mille giorni, ci sale Franco Morbidelli, che vince il duello con un Pecco Bagnaia frustrato dallo strapotere mostrato sin qui dai fratelli spagnoli. LEGGI TUTTO