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    MotoGP: la classifica aggiornata dopo la gara in Malesia

    SEPANG – Ecco la classifica piloti aggiornata di MotoGP dopo il round del Gran Premio della Malesia, che ha visto Francesco Bagnaia allungare di appena un punto su Jorge Martin, nel bilancio tra Sprint e gara domenicale. Il campione del mondo della Ducati, infatti, ha chiuso la “gara lunga” al terzo posto, mentre lo spagnolo del team Pramac è arrivato quarto: ora, quindi, sono 14 i punti che dividono i due contendenti per il titolo iridato, con solo due weekend ancora da disputare. Situazione che, potenzialmente, mette nelle condizioni Bagnaia di provare a chiudere i conti già in Qatar. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Malesia: trionfo Bastinani, Bagnaia terzo allunga su Martin

    SEPANG – Un super Enea Bastianini vince il Gran Premio della Malesia, diciottesimo appuntamento del campionato del Mondo della MotoGP. Il pilota Ducati chiude davanti ad Alex Marquez e al campione del mondi in carica, Francesco Bagnaia. Il pilota italiano parte dalla terza posizione e, alla prima curva, approfitta del duello tra Pecco e Martin per superare entrambi e portarsi in testa, dove resterà per tutta la gara. Ottimo terzo posto per il campione del mondo in carica che, dopo un fine settimana in cui ha avuto qualche problema, chiude davanti al rivale, Martin, e riesce a guadagnare punti importanti per la corsa al Mondiale. Menzione per Alex Marquez secondo, a conferma di quanto di buono fatto vedere in tutto il weekend.  LEGGI TUTTO

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    Classifica MotoGP dopo la Malesia: Bagnaia torna a guadagnare su Martin

    SEPANG – Reazione da campione di Francesco Bagnaia, che, dopo il terzo posto nella gara del Gran Premio della Malesia di MotoGP, torna a creare un piccolo margine su Jorge Martin. Lo spagnolo del team Pramac, infatti, ha chiuso giù dal podio, finendo per uscire dal weekend di Sepang avendo perso un punto, e ritrovandosi quindi a -14 dal campione torinese. Balzo in avanti notevole per Enea Bastianini, che in Malesia ha centrato la prima vittoria stagionale e, in vista degli ultimi due round, potrebbe puntare anche alla top-12.  LEGGI TUTTO

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    Bagnaia terzo in Malesia, allunga su Martin. Vince Bastianini

    SEPANG – Pecco Bagnaia ottiene un ottimo terzo posto nel Gran Premio della Malesia, diciottesimo appuntamento stagionale della MotoGP. Il pilota Ducati, scattato dalla pole position, chiude dietro ad uno straordinario Enea Bastianini e alla sorpresa del weekend, Alex Marquez. Un risultato fondamentale che permette a Pecco di allungare in classifica su Jorge Martin, finito quarto e autore di un prestazione opaca, probabilmente viziata da problemi alla gomme che non gli hanno permesso di essere costante nel passo gara. Sarà grande lotta nelle ultime due gare della stagione, il duello per il titolo è ancora apertissimo con soli 14 punti di distanza tra Pecco e Martin.
    GP Malesia: la cronaca
    Bagnaia parte bene dalla pole position ma il duello con Martin porta entrambi, già alla prima curva, ad allargarsi troppo permettendo sia a Bastianini sia ad Alex Marquez di guadagnare le prime due posizioni. Da quel momento le prime quattro caselle resteranno tali fino alla fine della gara, con Bastianini troppo forte per A.Marquez e con Pecco che deve preoccuparsi di contenere un Martin in affanno e non in sintonia con la moto. Il pilota italiano guadagna ottimi punti in vista della volata finale al titolo di campione del Mondo. 
    GP Malesia: ordine di arrivo

    Bastianini
    A. Marquez
    Bagnaia
    Martin
    Quartararo
    Bezzecchi
    Morbidelli
    Miller
    Di Giannantonio
    Marini
    Vinales
    Zarco
    M. Marquez
    A. Fernandez
    P. Espargaro
    Lecuona
    Bautista
    Nakagami

    OUTBinderA. EsaprgaroOliveira
    R.Fernandes
    Mir LEGGI TUTTO

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    Max Verstappen, una stagione da capogiro: tutti i record battuti nel 2023

    MONTREAL, QUEBEC – JUNE 16: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing looks on in the garage during practice ahead of the F1 Grand Prix of Canada at Circuit Gilles Villeneuve on June 16, 2023 in Montreal, Quebec. (Photo by Dan Mullan/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool //Nel 2023 l’inno olandese è diventato ormai parte integrante del weekend di gara. Quella che potremmo definirla una vera e propria sigla di chiusura, è diventata tale grazie ad un Max Verstappen inarrestabile. Sebbene dopo neanche un quarto di stagione fosse chiaro che il mondiale avrebbe preso la direzione dei Paesi Bassi, Verstappen ha proseguito il campionato nel segno della supremazia. Una sfida contro se stesso in cui ha collezionato record, ricapitoliamo quindi quelli battuti quest’anno.
    Per Super Max la tappa di Interlagos è stata proficua anche su questo fronte. Con il trionfo brasiliano, l’olandese si è infatti assicurato la percentuale di vittorie più alta mai fatta registrare in una stagione. Anche se non dovesse più salire sul gradino più alto del podio nell’ultima back to back, Verstappen avrebbe già ottenuto il 77,3% dei successi, battendo il record del 75% detenuto da Alberto Ascari dal 1952. La quota è ora ferma all’85% e potrebbe raggiungere nella migliore delle ipotesi, l’86,4%. Cifre da capogiro per la categoria Iridata, dove Verstappen quest’anno ha già ottenuto il maggior numero di vittorie nella singola stagione. I 17 primi posti gli hanno permesso di battere il record di 15 precedentemente condiviso da Michael Schumacher e Sebastian Vettel, rispettivamente nelle stagioni 2004 e 2013.
    Una statistica che ne presuppone un’altra, quella delle vittorie consecutive. Con la vittoria conquistata al GP d’Italia, Max ha battuto ancora una volta un record di Vettel, con il decimo successo consecutivo. Un numero che sarebbe tuttora in crescita, se non fosse stato per l’interruzione firmata da Carlos Sainz a Singapore. Se spesso si dice che gran parte del lavoro si compia alla domenica, statisticamente parlando questa frase non vale per Max. L’olandese infatti ha ottenuto il maggior numero di vittorie partendo dalla pole in una stagione, convertendo tutte le 11 pole position in trionfi. Un record detenuto precedentemente da Nigel Mansell e Sebastian Vettel, che avevano conquistato 9 successi partendo dalla pole (rispettivamente nel 1992 e nel 2011). Considerando anche la stagione passata, Verstappen ha vinto ben 15 volte consecutivamente partendo dalla prima casella in griglia. La vittoria di casa in Olanda è valsa anche come il successo ottenuto compiendo il maggior numero di pit stop, eguagliando le sei soste di Jenson Button al GP del Canada del 2009.

    Statistiche che rendono misura di quanto il pilota olandese si renda protagonista di prove di forza impressionanti, lo confermano i 5 hat-trick firmati nel 2023. Verstappen ha infatti conquistato pole, vittoria e giro veloce in Spagna, Austria, Gran Bretagna, Giappone e Qatar. Il GP di Singapore è valso per Verstappen l’interruzione del record del maggior numero di gare consecutive concluse nelle prime due posizioni, che con 15 GP consecutivi reggeva dalla gara di Abu Dhabi dello scorso anno. L’olandese resta comunque una presenza indiscussa sul podio. In Brasile Max è salito sul podio per la diciannovesima volta nel 2023, battendo il suo stesso record di 18 podi registrato nel 2021.
    Una solidità di risultati unica nel suo genere, che ha portato Max Verstappen a sfondare il muro del maggior numero di giri in testa in una stagione. Un record che anche in questo caso apparteneva a Sebastian Vettel, 739, con Verstappen che punta a superare la barriera dei mille, visto che al momento i giri disputati in testa sono 922. Una serie di numeri che non possono che riflettersi nella classifica mondiale, dove anche in questo caso Verstappen continua a stampare record su record. L’olandese ha battuto il suo stesso record di punti fatto registrare nel 2022, con 524 lunghezze accumulate finora contro le 454 dello scorso anno. Nella Sprint Race di Lusail, il pilota della Red Bull ha conquistato la certezza matematica del titolo mondiale con sei gare di anticipo, un record in questo caso condiviso con Michael Schumacher, che nel 2002 conquistò il suo quinto titolo Iridato in Francia, all’undicesimo dei diciassette round della stagione.
    Dopo la bandiera a scacchi di Abu Dhabi avremo un Max Verstappen in testa al mondiale F1 per 39 GP consecutivi. L’ultimo e unico a riuscire in un’impresa simile era stato proprio Schumacher fra il 2000 e il 2002, quando disputo 37 gare da leader del mondiale. Gli attuali 266 punti di vantaggio sul compagno Sergio Perez, valgono anche il maggior distacco mai fatto registrare in classifica fra il primo e il secondo posto. Un record anche in termini percentuali, visto che Verstappen ha ottenuto finora il 49,2% dei punti in più di Perez, battendo il 48,1% fatto registrare nel 1992 e nel 1997 da Nigel Mansell e Jacques Villeneuve. La caccia di Max non si ferma qui, visto che negli ultimi due GP insegue il record del maggior numero di punti conquistati consecutivamente (998 – Lewis Hamilton, Silverstone 2018 – Bahrain 2020) e del maggior numero di giri veloci in una sola stagione (10 – Michael Schumacher, stagione 2004; Kimi Raikkonen, stagioni 2005 e 2008). LEGGI TUTTO

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    F1 2023, Il circuito di Las Vegas che ospiterà il 3° Gp degli USA

    Il Circuito di Las Vegas – Foto: f1lasvegasgp.com

    Il Circus della Formula 1 è pronto a sbarcare a Las Vegas, per il terzo Gran Premio stagionale negli USA. Da venerdì 17 a domenica 19 novembre la F1 tornerà in Nevada, che ospitò due Gran Premi nel 1981 e nel 1982. Qui il layout del circuito, completamente diverso da quello delle edizioni degli anni ’80.
    Il Gran Premio di Las Vegas: anteprima SKY

    Il circuito di Las Vegas
    Il Circuito di Las Vegas – Image: f1lasvegasgp.com
    I cordoli del circuito di Las Vegas

    #F1 Kerbing, Vegas edition 😏
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    — F1 Las Vegas (@F1LasVegas) November 11, 2023

    I box del circuito di Las Vegas

    The Pit Building is READY! 🔥#LasVegasGP #F1 pic.twitter.com/sqEAzEgF8O
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    F1, Cosa convinse Adrian Newey a non accettare di andare in Ferrari

    Emergono nuovi particolare sul perché Adrian Newey, uno dei più grandi progettisti della Formula 1, rifiutò la proposta di lavoro della Ferrari.AUSTIN, TEXAS – OCTOBER 22: Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Red Bull Racing looks on, on the grid during the F1 Grand Prix of United States at Circuit of The Americas on October 22, 2023 in Austin, Texas. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202310230130 // Usage for editorial use only //

    Adrian Newey è l’ingegnere più vincente della Formula 1. Ha conquistato titoli Costruttori con tre differenti team: Williams, McLaren e Red Bull. Nato a Stratford in Gran Bretagna il 26 dicembre del 1958, entrò in F1 dopo essersi laureato in ingegneria aeronautica e aver mosso i primi passi in IndyCar.
    Ha lavorato per Leyton-House (1988-1989), Williams (1990-1996), McLaren (1997-2005) e Red Bull con la quale ha conquistato gli ultimi suoi allori: 6 titoli Costruttori e 7 Piloti.
    In due occasioni, come racconta lo stesso Newey nel suo libro autobiografico “Come ho progettato il mio sogno” (“How to build a car“, in lingua inglese) ha avuto la possibilità di trasferirsi a Maranello per lavorare per la Ferrari. In tutte e due le occasioni però, disse di no!
    In più di un’occasione vi avevamo parlato delle motivazioni che spinsero quello che nel paddock è conosciuto come “il genio dell’aerodinamica” a rinunciare alla proposta dei vertici della Scuderia di Maranello.
    “Avevano già cercato di conquistarmi, ma questa volta facevano sul serio”. Sono queste la parole che usa Newey nella sua biografia quanto al Capitolo 77 parla della “chiamata” della Ferrari. Siamo nella primavera del 2014, all’inizio dell’era turbo-ibrida che la Mercedes avrebbe poi dominato.
    “Andai a far visita a Luca Montezemolo, allora Presidente della Ferrari, nella sua casa in campagna vicina alla Toscana – si legge sempre nel libro -. Parlammo seriamente e la loro offerta era pazzesca. Luca voleva affidarmi l’intera Ferrari, sia strada che corse. Promettevano quasi uno stile di vita da star e un’offerta economica assurdamente alta, molto più del doppio del già generoso stipendio che percepivo alla Red Bull”.
    Perché allora Newey non arrivò mai a Maranello? La non facile decisione tenne sveglio per molte notti l’ingegnere inglese che nel frattempo aveva anche ricevuto un’altra offerta da Niki Lauda per contro della Mercedes. Newey valutò vari aspetti tra cui quelli familiari, culturali, la modalità di lavoro, le chances di successo o fallimento.
    “La Red Bull era la mia casa – ha precisato Newey, sempre nel suo libro -. Ovviamente c’erano le questioni di famiglia da tenere in considerazione: i figli che facevamo tutti cose diverse e la mia relazione con Mandy. Dovetti valutare tutto questo quando arrivò il momento di prendere una decisione. Ma per quanto riguarda il lavoro, il mio pensiero costante era semplicemente: non volevo lasciare la Red Bull”.

    Due quindi le motivazioni alla base della scelta di non andare in Ferrari: da una parte le ragioni familiari e dell’altra la volontà di restare in un Team che lo aveva fatto sentire realizzato in uno sport che aveva adorato fin dall’infanzia, uno sport che aveva amato, non sempre per quello che era ma per quello che poteva essere ovvero la completa sintonia tra uomo e macchina, la perfetta combinazione tra stile, efficienza e velocità.
    Recentemente sono emersi altri particolari legati al “No” di Newey alla Ferrari nel 2014. A rivelarlo è Chris Horner, Team Principal del Team Red Bull, in un recente podcast di Dax Shepar, “Eff Won with DRS” che vi riportiamo qui sotto integralmente.

    Horner racconta come Newey fu molto vicino a lasciare la Red Bull. Il Team Principal del team austriaco rivela che mancava davvero poco alla firma quando lui ed Helmut Marko riuscirono a convincerlo a rimanere, aggiungendo la possibilità di progettare una super car stradale, “pareggiando” qualcosa che anche Ferrari aveva garantito all’ingegnere inglese.
    Nel momento in cui Horner fece questa “promessa”, il Team Principal della Red Bull ha rivelato di aver anche detto a Newey che in quel momento non sapeva ancora come fare ma che lo avrebbe fatto. Horner riuscì a mantenere la promessa fatta nel 2014 al suo progettista e, nel giro di qualche anno, prese vita la collaborazione con Aston Martin che, tra le altre cose, diede vita al progetto Aston Martin Valkyrie.
    NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 13: Red Bull Racing Team Consultant Dr Helmut Marko, Andy Palmer, President & Chief Executive Officer, Aston Martin Lagonda Ltd, Red Bull Racing Team Principal Christian Horner, Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Red Bull Racing, Marek Reichman, Executive Vice President & Chief Creative Officer, Aston Martin Lagonda Ltd, and David King, Director of Special Projects at Aston Martin Lagonda Ltd pose for a photo with the Aston Martin Valkyrie in the Pitlane after final practice for the F1 Grand Prix of Great Britain at Silverstone on July 13, 2019 in Northampton, England. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI201907130275 // Usage for editorial use only //
    Sempre nel podcast Horner ha poi aggiunto che poi andò dall’allora CEO di Aston Martin Andy Palmer e gli dissi: “Abbiamo il miglior designer di tutti i tempi e due grandi marchi. Ha senso unire queste due cose. E questo è successo letteralmente in un pub in Inghilterra”.
    Se volete saper tutto sulla vita di Adrian Newey, non dovete perdervi la sua autobiografia, in vendita su Amazon a un prezzo scontato [ Acquista Ora ]. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Martin sorpreso: “Gara difficile, poi ho capito come andare forte”

    SEPANG – “È stata una gara difficile perché non mi aspettavo di essere quarto alla prima curva. La pressione delle gomme è andata altissima e mi sono dovuto abituare. Poi ho capito come andare forte e alla fine sono riuscito a riprendere Pecco e a creare il gap per chiudere secondo”. Questo il commento di Jorge Martin che, ai microfoni di Sky Sport, ha commentato la sua prestazione nella Sprint Race del Gran Premio della Malesia, diciottesimo appuntamento del campionato del mondo della MotoGP. 
    Martin non si accontenta: “Penso sempre al domani e a stare davanti”
    Il secondo posto ha permesso a Martin di rosicchiare punti a Bagnaia, distante solo 11 lunghezze. Un risultato che però ha lasciato il pilota spagnolo insoddisfatto: “Anche in Thailandia quando ho vinto la Sprint non ero troppo contento, perché penso sempre a domani, dobbiamo finire il lavoro. Quindi sono contento, ma alla fine stare davanti è quello che devo fare”. Martin ha poi concluso commentando il primo posto di Alex Marquez: “Stasera guardiamo i dati di Alex, perché è difficile capire come ha fatto ad andare così veloce con la stessa moto”.  LEGGI TUTTO