Raduno e presentazione del nuovo roster per l’Alma Trieste. Fari puntati sui giocatori che, inevitabilmente, porteranno in città una pallacanestro di livello superiore e l’ex Reyer Venezia Hrvoje Peric è il primo indiziato a portare miglioramenti. Anche se alla penna di Lorenzo Degrassi de Il Piccolo fa, giustamente, il modesto.
Lui lo dichiara e c’è da scommettersi che si sente davvero, con convinzione, uno del gruppo. Uno qualsiasi dei 16 giocatori della rosa biancorossa. Peccato che la storia di Hrvoje Peric racconti di un personaggio che non rischia di passare inosservato o confuso nella mischia. Tra i tanti volti nuovi dell’Alma che si affaccia alla A è lui quello con il curriculum più sostanzioso, la maggior militanza nella massima serie italiana e – tanto per gradire – un ruolo da protagonista nello scudetto vinto dalla Reyer Venezia.Per tuffarsi nella nuova avventura, Peric non ha lasciato niente al caso: è stato uno dei primi a raggiungere Trieste, ha già assaggiato il parquet dell’Allianz Dome, gira per la città. «Sono a Trieste solo da tre giorni ma avverto sensazioni positive – è il suo esordio – Sono capitato in una bella città e in un società ben organizzata. So che il pubblico aspetta con entusiasmo il campionato. Credo ci siano le condizioni per far bene».
È significativo che con garbo ma con fermezza Peric rispedisca al mittente qualsiasi domanda declinata al singolare. Primo tentativo. Avverte la responsabilità di essere il giocatore straniero con maggior esperienza e capacità di leadership? «La cosa più importante è giocare per la squadra e crescere insieme. Quello che conta davvero è trovare la chimica giusta tra noi nuovi e tutto il resto verrà di conseguenza».
Secondo tentativo. Quali sono i suoi obiettivi personali nella nuova sfida triestina? «Il mio obiettivo è dare il massimo e portare positività partita dopo partita. Non mi pongo traguardi personali, non mi interessano i numeri. In questo momento dobbiamo pensare solamente a lavorare».In sostanza, non ci si sbagliava nel fotografare Hrovje Peric come il più dalmassoniano tra gli stranieri possibili nel mercato biancorosso. Senso della squadra, scarsa o nulla attenzione allo score individuale perchè tanto gli unici punti che contano veramente solo quelli che porti alla classifica. L’esperta ala croata è stata ingaggiata anche per la bravura nel ricoprire più ruoli. In carriera è stato impiegato in modo credibile da “3”, da ala forte (che è l’abito che ha indossato più spesso) e nell’ultimo anno a Venezia anche da centro per tamponare le emergenze.
A Trieste in quale ruolo vedremo Peric? «Non abbiamo ancora parlato di ruoli con il coach – risponde – e del resto non è una questione di numeri o etichette. Quando sei sul campo trovi la posizione giusta e fai quello che in quel momento è utile alla squadra». Perfetto. Qualcuno ha ancora dubbi se Peric è un uomo-squadra?Purtroppo non potrà partecipare completamente alla preparazione biancorossa. Nel fine settimana infatti lascerà Trieste per aggregarsi al ritiro della Nazionale croata che nell’ambito delle qualificazioni ai Mondiali 2019 affronterà il 14 settembre la Lituania e il 17 la Polonia.