Dino Meneghin è chiamato a fare la sua previsione sulla nuova Virtus Bologna: “E’ una squadra di buon livello e con una società di persone molto competenti. A cominciare dal suo coach. Pino Sacripanti è uno che ha grande esperienza nel gestire un gruppo composto da tanti stranieri. Ne ha portati molti in Italia, alcuni di qualità. E un ottimo allenatore per i giovani, li sa gestire. E’ la persona giusta”. Giorgio Burreddu per Stadio continua con il pivot di Varese, Milano e Nazionale azzurra a chiedere di Pino: “Il suo punto di forza? Saper parlare. Tratta i giocatori nel modo adeguato. Un giorno andai a vedere la sua Nazionale giovanile giocare un torneo intitolato al mio papà e vidi il suo metodo.”
Che campionato si aspetta? “Spero bello come gli ultimi due o tre. Milano è sempre la squadra da battere. Però negli ultimi anni abbiamo visto Sassari, Venezia, Trento, Brescia e Torino. Realtà che crescono, e questo dà sale alla competizione”.
La Virtus. “Ha sulle spalle il macigno del passato, quando c’erano Danilovic, Ginobili, Messina. Con la politica dei piccoli passi può invece fare bene e tonare a essere la Virtus che conosciamo. Non una meteora. L’esperienza in una coppa è sempre ottima. Perché è bello quando una società storica torna a giocare in campo europeo, e poi dà stimoli ai giocatori che vogliono mettersi in luce. Magari all’inizio il doppio impegno sarà faticoso. Ma Bologna è comoda, c’è anche l’aeroporto.”
Come sta il basket italiano? “Rispecchia il momento economico. Le società di basket vivono della tasca profonda dei loro presidenti. Se la tasca è corta è un problema. Abbiamo un buonissimo settore giovanile, dal mini basket in su. E buoni allenatori”.