Dopo una stagione fatta di alti e bassi, Cameron Norrie è riuscito a rimettere in carreggiata il proprio 2025 nella seconda metà dell’anno. Attualmente numero 27 del ranking ATP, il britannico sarà testa di serie all’Open d’Australia e guarda al 2026 con fiducia, forte del buon livello espresso negli ultimi mesi della stagione appena conclusa.
In un’intervista concessa al Daily Mail, Norrie ha parlato apertamente delle critiche rivolte al calendario ATP, sottolineando come la gestione degli impegni dipenda in larga parte dalle scelte individuali dei giocatori. «Puoi scegliere il tuo calendario. È possibile godersi il tennis anche mentre si compete», ha spiegato, invitando a una lettura meno rigida del fitto programma del circuito.
Il britannico ha raccontato come il vero punto di svolta del suo 2025 sia stato soprattutto mentale. «A inizio anno stavo cercando di forzare troppo le cose. Pensavo di essere pronto per rientrare subito in top 50 o top 30 e mi mettevo addosso una pressione enorme su ogni partita, invece di scendere in campo e lasciare che le cose accadessero. Sapevo di avere il livello, ma avevo bisogno di fare un passo indietro. La cosa più importante era tornare a divertirmi giocando a tennis».
Quel cambio di prospettiva si è rivelato decisivo anche nei risultati. Dopo aver raggiunto le semifinali a Ginevra, Norrie ha disputato un buon Roland Garros, fermandosi contro Novak Djokovic, e ha poi centrato i quarti di finale a Wimbledon. «All’improvviso ho iniziato a giocare davvero bene, a godermi la terra battuta, a fare strada a Parigi e poi ad avere un buon Wimbledon. Tutto è partito da quella sensazione di libertà in campo che prima, durante l’anno, non ero riuscito a trovare».
Tornando al tema del calendario ATP, Norrie ha voluto precisare la propria posizione: «È vero che il calendario è lungo, ma spetta a ciascun giocatore decidere quando riposare. C’è sempre pressione, perché vedi gli altri andare avanti nei tornei, ma alla fine ciò che conta è divertirsi giocando a tennis. Ed è quello che ho fatto quest’anno».
Infine, il britannico ha ammesso di aver imparato una lezione importante rispetto al passato: «Non sei obbligato a giocare tutti gli ATP 250. Alcuni 500 e 1000 sono quasi obbligatori, ma puoi comunque organizzarti. Prima cercavo di giocare tutto e portavo il mio corpo al limite. Ho capito che è fondamentale conoscere se stessi, sapere quali tornei ti piacciono e adattare il calendario alle proprie esigenze». Un approccio più maturo che Norrie spera di portare con sé anche nella nuova stagione.
Marco Rossi
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