Non entra in campo, non tocca il pallone, non segna alcun punto. Ma se il Belluno Volley è diventato più di una squadra, quasi una famiglia, è anche merito suo: merito di Riccardo Zanolli. Perché ogni famiglia ha bisogno di un riferimento. Di qualcuno che ci sia sempre. Come Riccardo.
PAROLA SUSSURRATA – Per la quarta stagione consecutiva, sarà lui il team manager della prima squadra: una figura che non fa rumore, ma tiene insieme tutto. Con metodo. Con passione. Con quella dedizione che si legge nei gesti più semplici: un pullman da organizzare, un allenamento da seguire, una parola sussurrata in panchina per restituire fiducia, pure nei momenti più tesi.
ONORE – «Il ruolo che mi affida la società è sempre motivo di onore – spiega lo stesso team manager -. Cerco di svolgere al meglio i compiti che mi vengono richiesti e di migliorare di anno in anno, sistemando le cose che si possono perfezionare. Spero di ripagare la fiducia del club». Zanolli è una presenza discreta, ma costante. Un pilastro che accoglie i nuovi arrivati, spiegando loro che Belluno non è solo un punto sulla cartina geografica. È un’identità. Una comunità. Un modo speciale di vivere il volley.
BANDIERA – «Porterò sempre nel cuore le emozioni di gara 4 della finale playoff contro Sorrento – aggiunge -. Davanti al nostro pubblico, abbiamo ottenuto una bellissima vittoria in rimonta, riuscendo a recuperare dallo svantaggio di 2-0. Ora speriamo di festeggiare un successo definitivo». Appartenenza. Cura. Parole che non fanno classifica, ma definiscono il valore di una squadra. E Zanolli, da buon artigiano dell’anima sportiva, continuerà a coltivarle anche nella prossima stagione di Serie A3 Credem Banca. Perché qualsiasi traguardo si poggia su una base solida. Di roccia. Di certezza. Di un team manager che, in realtà, è una bandiera.