ROMA – “Il mio obiettivo è quello di tornare alle gare“. È la dichiarazione d’intenti che Marc Maruqez affida a un’intervista ai microfoni ufficiali della MotoGp dove parla a tutto tondo del suo recupero dopo la quarta operazione all’omero del braccio destro. “Dobbiamo andare passo dopo passo. Mi sento bene e la cosa più importante – continua il “Cabroncito” – è sentire fiducia quando faccio riabilitazione. Ci sto andando piano per non bruciare le tappe e ci sarà un controllo alla dodicesima settimana dopo l’intervento, alla fine di agosto. Lì controlleranno lo stato del mio osso. In quel momento mi diranno se posso passare al livello successivo, ma se in quella visita mi diranno di aspettare altre due settimane, allora lo farò. Se invece il dottore mi dirà ‘L’osso è guarito, puoi aumentare il carico della riabilitazione’, allora farò quello“. Marquez però è ottimista e aggiunge: “Ipotizzando che tutto vada bene e che io sia in grado di guidare ancora a un livello accettabile per me, continuerò con le corse. Solo tornando alla guida però potrò tornare al 100%, perché hai bisogno di muscoli specifici per stare in moto“.
La data del rientro
Il recupero dopo l’operazione non è solo una sfida dal punto di vista fisico, ma anche da quello psicologico, come afferma lo stesso Marquez: “Dal punto di vista mentale è dura, perché è una lotta che dura da due anni (dalla caduta in Spagna, a Jerez, nel 2020, ndr). È dura non perché non sto correndo, non perché vedo gli altri correre, ma quanto piuttosto perché non posso subire un’altra operazione. Sarebbe troppo rischioso, dicono i dottori“. Il prossimo step, poi, sarà quello in cui incasserà il via libera definitivo: “In uno o due mesi – dice lo spagnolo – saprò con certezza se il braccio sarà idoneo per continuare a correre”. L’obiettivo però è chiaro: tornare a correre nel 2022 e a tal proposito Marquez smentisce quanto si vociferava: “Ho sentito tante date per il mio ritorno, ad esempio i test di Misano, ma io per primo non saprei indicarne una. Il mio obiettivo realistico, parlando con i dottori, è tornare a correre quest’anno, forse le ultime due gare, o l’ultima a Valencia. Sarà importante non badare al risultato, ma restare concentrati solo sui feedback che potrò dare alla scuderia anche nei test post-Valencia. Poi dovrò provare la nuova moto, capirla, parlare con la Honda. Al Mugello ho detto allo staff ‘Starò a casa per molto, ma non voglio disconnettermi’. Mi sento molto con i miei tecnici e con Santi Hernandez (ingegnere di pista di Marquez, ndr)”, aggiunge l’otto volte campione del mondo.
Il ritorno ai box
Nel frattempo, però, Marquez volerà in Austria per stare vicino alla squadra nella gara del Red Bull Ring, ma non solo. Spiega infatti Marquez: “In Austria ci sarò per presenziare a un importante meeting con i giapponesi, lì si programmerà il futuro. Perché non si tratta solo di me, ma del futuro della Honda, perché è in un momento difficile. Siamo tutti nella stessa barca ed è ora di combattere insieme e di tornare alla vittoria”. Poi un rigraziamento a suo fratello, Alex Marquez (pilota Honda LRC, in Gresini dal prossimo anno): “Uno dei miei punti di riferimento è mio fratello. Viviamo insieme e questo mi sprona ad allenarmi. Se invece abitassi da solo, allora correrei il rischio di diventare pigro stando sul divano“.