Negli ultimi giorni ha fatto molto discutere la notizia secondo cui l’auto di Stefanos Tsitsipas sarebbe stata intercettata mentre viaggiava a 210 km/h sull’Attiki Odos, una delle principali arterie stradali di Atene. Un episodio che ha rapidamente assunto grande risonanza mediatica, alimentando polemiche e ricostruzioni spesso imprecise. A fare chiarezza sulla vicenda è intervenuto il legale del tennista greco, che ha fornito una dettagliata versione dei fatti.
Attraverso una lunga dichiarazione ufficiale, l’avvocato di Tsitsipas ha parlato di una “esposizione mediatica ingiustificata”, accompagnata dalla diffusione di notizie false e commenti provenienti da fonti non verificate. Secondo il legale, l’attenzione generata dall’episodio si sarebbe trasformata in un attacco personale nei confronti di un atleta che, negli anni, ha rappresentato la Grecia con prestigio e correttezza.
Il punto centrale chiarito dalla difesa è uno: Stefanos Tsitsipas non era alla guida del veicolo al momento dell’infrazione. Pur essendo il proprietario dell’auto, il tennista aveva ceduto il mezzo al padre, Apostolos Tsitsipas, nella giornata del 24 settembre 2025, data in cui sarebbe stata commessa la violazione del codice della strada.
Il legale ha inoltre precisato che: a Tsitsipas non è mai stato richiesto di esibire la patente, che possiede regolarmente; non appena venuto a conoscenza della contestazione, il giocatore ha agito entro i termini di legge, comunicando alle autorità competenti l’identità del reale conducente.
Apostolos Tsitsipas si è presentato spontaneamente davanti alle autorità, assumendosi pienamente la responsabilità dell’accaduto e accettando senza riserve le sanzioni previste dalla legge, fornendo tutta la documentazione necessaria a dimostrare che fosse lui alla guida del veicolo.
Secondo quanto dichiarato, le autorità di polizia hanno operato in modo esemplare, seguendo scrupolosamente le procedure previste, e l’intera vicenda sarebbe stata gestita nel pieno rispetto delle norme.
Nella parte conclusiva del comunicato, l’avvocato sottolinea come la condotta di Stefanos Tsitsipas e della sua famiglia sia stata pienamente legittima e trasparente, invitando chi ha diffuso informazioni inesatte o diffamatorie a rettificare, o quantomeno a mostrare maggiore cautela, per evitare ulteriori danni all’immagine e alla reputazione di un atleta che “ha onorato la Grecia sia in patria che all’estero”.
Francesco Paolo Villarico
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