E quando le scelte sono ormai o praticamente fatte, ecco il colpo ad effetto di Marc Marquez , che da campione anche della comunicazione cambia le carte in tavola e pone di fatto il suo aut aut alla Ducati. Sembrava aver accettato il passaggio in Pramac pur di avere la Ducati ufficiale (“non mi interessa il colore, basta che sia la moto più aggiornata” disse a Le Mans), facilitando la scelta di Borgo Panigale, che non vorrebbe perdere per tanti motivi Jorge Martin (l’ha cresciuto e potrebbe davvero vincere il Mondiale e portare il numero 1 altrove), invece l’otto volte campione del mondo butta lì: “La Pramac non è un’opzione per me, non lascio un team satellite per andare in un altro team satellite”.
Marquez accende la vigilia del Mugello
Marquez, forte di tre podi consecutivi ad affetto (con rimontone), accende la vigilia del Mugello, il GP di casa che la Ducati voleva superare in modo più sereno possibile per annunciare chi affiancherà Pecco Bagnaia dal 2025 la prossima settimana, sfruttando le tre di pausa per far sedimentare il tutto e lasciando il suo numero 1 libero da ogni distrazione per ridurre il gap dalla vetta (-39 da Martin). Così invece Marquez sfida Gigi Dall’Igna e Claudio Domenicali, li mette spalle al muro. Mi volete? Allora fatelo in modo diretto, totale. Dal suo punto di vista una mossa perfetta, come verrà digerita? Lo stesso Francesco Guidotti, team manager Ktm (l’arma di “ricatto” di Marquez: “Per restare in Ducati o vado nel team ufficiale o rimando in Gresini con la moto ufficiale – non fattibile, ndr –, ma ho tre opzioni…”), coglie la questione: “Marc è molto furbo, sa giocare con la comunicazione. Chiaro che quando si apre un mercato del genere è un’opportunità anche per i piloti, non solo per le squadre”.
Bastianini punta alla