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In un weekend di Superlega abbastanza interlocutorio, nel quale tra i pochi verdetti certi uscito dai campi c’è la matematica salvezza di Padova nonostante la sconfitta subita in casa, si fa strada la sensazione che molte squadre giochino un po’ a “ciapa no”… nel senso che, essendo aperte ancora tutte le possibilità di posizionamento in classifica, un po’ tutte le squadre sembrano cercare di evitare il quarto e quinto posto (quest’ultimo già sicuramente di Verona), che vorrebbe dire probabile semifinale contro la favorita Perugia. Capolista che, da par suo, riprende a macinare punti dopo il passo falso in Coppa Italia ai danni di una Taranto che nell’ultima giornata dovrà cercare i punti salvezza a Milano.
Ma veniamo alle pagelle delle varie partite, partendo proprio dal match giocato in terra pugliese.
Taranto-Perugia. Nonostante un ampio turn-over, la squadra di Anastasi controlla il match con facilità trovando un ispiratissimo Herrera () devastante in attacco e preciso a muro. Molto bene anche Flavio , autore di una prova importante al centro, e bene anche Plotnytskyi(), decisamente perfetto nel fondamentale di ricezione. Ancora altalenante il polacco Semeniuk ), comunque in crescita rispetto alle ultime apparizioni.
Taranto, spinta da un PalaMazzola finalmente gremito, ci mette il cuore, ma la differenza tecnica è tanta e non bastano la buona verve di Antonov () e un Lawani che chiude senza subire murate per impensierire gli umbri. Manca il muro ai pugliesi e i 9 ace subiti, di cui tre dal libero Rizzo (), sono un fardello pesante contro la capolista.
Modena-Monza. Senza lo squalificato Ngapeth, Modena subisce l’ottima organizzazione di gioco di Monza per due set prima di cambiare marcia, issarsi sull’8-4 al tie-break e poi spegnere la luce sul cambio Lagumdzija-Sala effettuato da Giani . È proprio Lagumdzija il migliore dei canarini, che sfruttano bene il gioco al centro ma non trovano grandi risposte dal duo Rousseaux –Marechal , davvero in difficoltà in ricezione, così come il libero Rossini , decisamente in giornata no.
Monza sogna il colpaccio da tre trascinata da un superbo Maar (), ben coadiuvato da un Grozer () che alla lunga si spegne un po’, ma per tre set è infermabile. Se Davyskiba contro la sua futura squadra offre una buona prova, chi stecca è Federici (), anche lui prossimo ad approdare nella città della Ghirlandina.
Civitanova-Milano. Una discreta Civitanova fatica per un set contro una Milano ai minimi termini, che schiera 4 centrali e due liberi titolari causa assenze da Covid, ma come spesso accade alle squadre di Piazza () riesce almeno per un set a giocare sopra ogni difficoltà. Con Nikolov () distratto, è Bottolo () a divenire il terminale offensivo dei cucinieri, e Yant () è un ottimo comprimario. Bene anche Gabi Garcia (), subentrato ad uno Zaytsev () con il motore un po’ ingolfato. Melgarejo () è il cuore pulsante di una Milano che, senza palleggiatore, dimostra comunque di provarci pur con tutti i limiti del caso; i ragazzi meritano 10 per aver onorato un match già segnato prima di iniziare.
Padova-Trento. La più dolce delle sconfitte per Padova porta ad una salvezza che nel girone di ritorno sembrava essere diventata non più scontata. L’inserimento da titolare di Gardini () dà nuova linfa in attacco, ma il giovane schiacciatore paga molto in ricezione. Bene il giapponese Takahashi (), mentre a zoppicare è il gioco al centro, con Saitta () che fatica a trovare l’intesa con i suoi attaccanti.
Trento vince ancora una volta all’insegna di Kazyiski (), sempre monumentale in attacco, che trova il giusto supporto da un Michieletto () ben centrato nel match. Importante infine per il proseguo della stagione il rientro al centro di Lisinac (), ancora poco caricato in attacco da uno Sbertoli () ottimo metronomo del gioco trentino.
Cisterna-Piacenza. La fresca vincitrice della Coppa Italia stecca alla grande il match, ma tutto sommato non se ne rammarica visto che arrivando sesta o settima eviterà in caso di passaggio dei quarti l’incrocio con Perugia. Cisterna con un guizzo rilancia anche le chance di qualificazione ai Play Off, e se lo fa deve ringraziare Baranowicz () che, seppur a mezzo servizio per un problema muscolare, guida sapientemente i suoi esaltando Sedlacek () e Dirlic (). Bene anche il turco Bayram () che chiude il match con 13 punti di cui 5 ace.
Piacenza è troppo brutta per essere vera; sicuramente i festeggiamenti post Coppa hanno distratto molto la squadra di Botti, ma nel match si salva il solo Romanò (), mentre il duo Lucarelli ()–Leal () sembra prendersi una giornata di vacanza. Manca anche il muro, con Alonso () che non riesce mai ad anticipare il gioco di Baranowicz.
Siena-Verona. Non sono bastati gli sproni di patron Bisogno in settimana a caricare la squadra senese, che spreca malamente la penultima chance di superare Taranto in coda alla classifica. Tre soli muri e l’attacco fermo al 47% riducono al lumicino le speranze di una squadra che per i nomi schierati in campo sembrava aspirare a ben altre posizioni. Tutto il peso dell’attacco viene caricato su un discreto Petric (), ma manca l’apporto di Bartman () e Van Garderen () regala troppi punti diretti.
Molto bene invece Verona, che con il solito gioco a trazione laterale trova un Sapozhkov () pressoché infermabile in attacco, ben coadiuvato dalla coppia Mozic ()–Keita (), per una volta mai messi in difficoltà dalla leggera battuta dei senesi, ottimamente gestita anche dal libero Gaggini ().