Per incrementare il proprio giro d’affari, i titolari di un’agenzia di Capurso, fratello e sorella, si sarebbero avvalsi dell’apporto di un parente carabiniere per velocizzare e ottenere l’esito positivo delle pratiche automobilistiche richieste dall’Aci e dal Pra. Una pratica che però è stata scoperta dai carabinieri del comando provinciale di Bari, che hanno anche scoperto come agiva l’agente: accedeva ai database delle forze di polizia e poi sottoscriveva false denunce che, però, non venivano effettivamente inserite nei sistemi informatici di riferimento.
Com’è andata a finire?
La lista dei reati è piuttosto lunga: falsità in atti pubblici e privati, accesso abusivo a sistemi informatici, contraffazione di sigilli di Stato, furto in abitazione e truffa. Una volta venuto alla luce tutto, il gip ha disposto la misura interdittiva del divieto per 12 mesi di esercitare l’attività professionale di consulente automobilistico e l’impresa di pratiche auto per il titolare dell’agenzia, mentre ha deciso la misura degli arresti domiciliari per la sorella e socia in affari e per suo marito, il carabiniere. Non è finita qui. Nell’ambito delle indagini, i carabinieri hanno anche accertato un ulteriore episodio illecito a carico di un altro militare che avrebbe falsificato il contenuto di un’annotazione di polizia giudiziaria, relativa all’esecuzione di un ordine di cattura. Nei suoi confronti il gip ha disposto la sospensione per 12 mesi dall’esercizio del pubblico ufficio.
Si intestava le auto per girarle ai malviventi: la multa è salatissima!