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Le storie come quelle di Matteo Zamagni, centrale della Conad Reggio Emilia, hanno in sé la bellezza della semplicità. Della palestra di Bellaria da cui è partito tutto, alla piadina e alla bibita con i compagni di squadra dopo la gara. Alle parole del suo primo allenatore, che disse a Matteo, appena maggiorenne, che avrebbe dovuto essere felice di tutto ciò che si sarebbe guadagnato sul campo:
““.
Una storia che inizia a Bellaria, Zamagni, ma che prosegue per tantissimi anni in squadre come Spoleto, Siena e ora Reggio.
““.
Spoleto la storia più lunga. Poi Siena.
““.
Reggio Emilia. Simpaticamente le dico che è una squadra per tutti i gusti.
“(ride, n.d.r.) “.
Le chiedo a bruciapelo se Reggio Emilia può arrivare in fondo.
““.
Dopo tutte queste stagioni, cosa la rende ancora così desideroso di entrare in campo?
““.
Cosa la stimolerebbe in futuro?
““.
Nessuno le ha mai proposto il cambio?
““.
Le metto sul piatto la Superlega e il cambio ruolo in A3. Sceglierebbe la Superlega?
““.