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Il campionato è ancora lontano (inizierà soltanto il 22 ottobre, dopo la conclusione dei Mondiali), ma le squadre di Serie A1 femminile sono già quasi tutte pronte e attrezzate in vista della prossima stagione. Quale momento migliore, allora, per analizzare i roster delle 14 formazioni partecipanti alla massima serie e studiarne novità, punti di forza, possibili criticità? Il nostro viaggio è strutturato secondo criteri puramente geografici e parte dal Nord-Ovest dello Stivale: in questa prima tappa ci occupiamo di Igor Gorgonzola Novara, Unet E-Work Busto Arsizio, Reale Mutua Fenera Chieri, Bosca S.Bernardo Cuneo e Wash4Green Pinerolo.
Si può diventare più forti indebolendosi? A Novara credono di sì. Facendo di necessità virtù, dovendo fronteggiare un mercato impazzito nelle valutazioni economiche delle stelle internazionali, il club piemontese ha fatto ciò che in architettura Mies Van der Rohe e seguaci predicano da inizio Novecento: ““. E allora via una Britt Herbots lontana parente da quella dei giorni migliori, via una Nika Daalderop in cerca di nuove sfide a Istanbul, via le campionesse olimpiche Micha Hancock e Haleigh Washington, e via i rincalzi Rosamaria Montibeller e Sofia D’Odorico.
In entrata il mercato ha registrato l’arrivo di due pezzi da 90 come Jordyn Poulter e Anna Danesi. Giocatrici sulla carta pazzesche che, insieme al martello McKenzie Adams, rappresentano le chiavi di volta nella nuova corsa di una Igor che va nella direzione di un gioco sempre più veloce, ma che forse ha il suo limite in un roster (completato da Julia Ituma, Kenia Carcaces, Gaia Giovannini, Lucia Varela e Giulia Bresciani) meno profondo in termini di qualità rispetto all’ultima stagione.
E allora toccherà una volta di più a Ebrar Karakurt fare e disfare in attacco con la sua esplosività e la sua potenza, a Cristina Chirichella e Sara Bonifacio mettere in campo tanta sostanza al centro, a Caterina Bosetti ed Eleonora Fersino dare equilibrio alla squadra portando fosforo e difesa. La truppa di Stefano Lavarini è ancora fortissima, ma stavolta viaggia sul filo del rasoio: qualche imprevisto di troppo potrebbe esserle fatale (in chiave trofei, naturalmente).
Doveva essere una UYBA in tono minore, ridimensionata dalla dipartita di gran parte delle protagoniste dell’ultimo biennio (Jordyn Poulter, Camilla Mingardi, Alexa Gray e Jovana Stevanovic su tutte). E invece alla fine la dirigenza bustocca è riuscita comunque a dare forma a una squadra intrigante, magari non quella in grado negli ultimi anni di competere alla pari con le big, ma certamente una mina vagante che darà fastidio a molti, affidata ancora una volta a Marco Musso. Con lui sono rimaste due pedine che hanno sempre offerto un buon rendimento come Rossella Olivotto e Giorgia Zannoni, e le giovani Sofia Monza, Valentina Colombo, Chiara Bressan e Valeria Battista.
Lo spartiacque tra una stagione anonima e una di nuovo positiva lo faranno le tante giocatrici arrivate (o tornate) a Busto Arsizio: Alice Degradi e Lena Stigrot dovranno dimostrare di essere in grado di replicare quanto di buono fatto nelle loro rispettive “confort zone” di Cuneo e Roma; Katerina Zakchaiou e Loveth Omoruyi dovranno traslare le loro qualità a un livello più alto, dopo aver fatto intravedere buone potenzialità ma senza trovare sufficiente spazio nello scorso campionato.
Ma l’ago della bilancia sarà probabilmente la diagonale formata dall’opposta brasiliana Rosamaria Montibeller e dalla regista statunitense Carli Lloyd (alla prima stagione “intera” dopo la maternità), che senza dubbio porta in dote maturità, leadership e mentalità vincente: quello che ci vuole in una stagione che vedrà le Farfalle impegnate anche in CEV Cup e coinvolte in una lunga rincorsa per confermarsi in Europa.
La Reale Mutua Fenera Chieri è una delle società più in crescita degli ultimi anni ed è riuscita a dimostrare come la giusta programmazione nel tempo – unita ad un’attenta valorizzazione delle risorse – possano portare a competere anche con realtà dotate di una capacità di spesa superiore. Messasi alle spalle un’altra stagione positiva, la società piemontese ancora una volta ha fatto capire quanto abbia tutte le intenzioni di continuare a seguire la rotta tracciata.
Così, se da un lato è stato quasi inevitabile dover ricostruire parte del roster, che ha salutato alcune protagoniste del recente passato (è il caso ad esempio di Elena Perinelli, Chiara De Bortoli, Alexandra Frantti e Rhamat Alhassan), dall’altro si è cercato di cambiare il meno possibile, per mantenere la continuità con il lavoro svolto in precedenza. Ecco quindi blindati fino al 2024 coach Giulio Bregoli, Francesca Bosio ed Helena Cazaute, e confermate Francesca Villani, Alessia Mazzaro, Kaja Grobelna e Camilla Weitzel, le quali hanno intelligentemente deciso di proseguire il processo di maturazione con quello stesso staff a cui già devono molto in termini di miglioramenti tecnici e mentali.
Questo nucleo sarà fondamentale nel facilitare la trasmissione della filosofia della squadra alle nuove arrivate: Ilaria Spirito sarà il nuovo libero e avrà il compito di guidare la seconda linea biancoblu; Brionne Butler è una centrale statunitense molto futuribile e potrebbe rappresentare un bell’investimento; Olivia Rozanski, Rachele Morello e Maja Storck rappresentano buone alternative che potranno crescere senza troppe pressioni alle spalle delle titolari.
Gioventù (tanta) ed esperienza (quel che basta): un mix antinomico da cui potrebbe nascere qualcosa di sorprendente in una realtà come quella di Cuneo, ormai abituata a tenersi lontana dalle sabbie mobili della zona retrocessione e a lottare per l’accesso ai Play Off. La Bosca S.Bernardo che vedremo nella stagione 2022-2023 può essere una mina vagante per diverse avversarie, nonostante la fine del sodalizio con Andrea Pistola e gli addii delle varie Alice Degradi, Ilaria Spirito e Federica Squarcini.
Le liete novità, infatti, non mancano di certo: ad esempio, Agnese Cecconello e Bintu Diop, due talenti italiani in costante crescita su cui la dirigenza biancorossa ha deciso di puntare con decisione; Lara Caravello, pronta a lanciarsi come libero titolare dopo due anni da rincalzo di lusso a Conegliano; o gli arrivi dall’estero, dalle statunitensi Anna Stevenson e Dani Drews (giovani di belle speranze ma già pronte per il nostro campionato, visto un database di caratteristiche niente male) alla trentenne schiacciatrice ungherese per la prima volta nel nostro campionato, Greta Szakmary.
E poi, le conferme, con Lucille Gicquel e Sofya Kuznetsova, giocatrici in grado di legare tecnica e fisicità, a caccia del salto di qualità definitivo. Infine, l’esperienza di cui sopra, con due elementi: il “professore” Luciano Pedullà in panchina e Noemi Signorile in regia, un vero e proprio usato assicurato e il capitano da cui la compagine piemontese non può prescindere.
La stupenda serie di spareggio contro Brescia ha regalato la prima storica promozione a Pinerolo, che si presenta sul palcoscenico più luminoso della pallavolo femminile italiana con l’intenzione di rimanerci il più a lungo possibile. Per affrontare questa nuova sfida l’idea della società piemontese è stata in primis di confermare il del roster della scorsa stagione e ripartire da Michele Marchiaro, al quarto anno sulla panchina delle pinelle. Ai suoi ordini ci saranno ancora l’alzatrice Vittoria Prandi, l’opposta Valentina Zago, le bande Federica Carletti e Silvia Bussoli, i posti 3 Yasmina Akrari e Anna Gray, e il secondo libero Michelle Gueli.
Invece, dal mercato sono arrivate la centrale ceca Veronika Trnkova, che dopo l’esordio positivo alle nostre latitudini con Roma vuole a recitare ancora una volta un ruolo da protagonista; la schiacciatrice polacca Martyna Grajber, pronta a mettere in mostra il suo talento difensivo e a dare equilibrio alla squadra; il martello rumeno Adelina Ungureanu, che pur non avendo trovato molto spazio a Busto Arsizio rimane un’attaccante pura, istintiva, tecnicamente pulita e capace di infiammare il pubblico con giocate da highlights; e il libero Ilenia Moro, che sbarca in Piemonte conscio di essere chiamato a dare continuità a quanto di buono fatto vedere con la maglia di Trento. Riuscirà questo gruppo a dire la sua in un campionato sempre più competitivo e a centrare l’obiettivo salvezza?