in

Berrettini: “L’erba non mi piaceva, con la Davis in India è cambiato tutto”

Matteo Berrettini è uno dei favoriti ai prossimi Championships di Wimbledon (stamattina il sorteggio dei tabelloni). Ieri l’azzurro ha avuto il privilegio di testare il centrale insieme a Rafa Nadal, infrangendo così la storica tradizione che l’erba del centrale fosse inaugurata solo al lunedì dal campione in carica.

Prima dell’avvio del torneo londinese, Matteo ha rilasciato una intervista al quotidiano francese l’Equipe, nel quale ha parlato della ingiustizia per la perdita dei punti dell’edizione 2021, ed anche del suo rapporto con il tennis sui prati. Non amava affatto l’erba, fino ad un incontro di Davis che l’ha fatto ricredere. Ecco alcuni passaggi.

“Amore a prima vista con l’erba? Tutt’altro. Le sensazioni quando ero sull’erba non erano buone, non riuscivo mai a muovermi bene. Ma tutto è cambiato quando ho giocato una sfida di Coppa Davis contro l’India sui prati. Lì per la prima volta mi è piaciuto molto, mi sentivo meglio, sentivo che il mio servizio funzionava di più, soprattutto lo slice. Oggi mi dispiace che la stagione sull’erba sia così breve”.

“Ricordi dell’edizione 2021? Non posso credere che sia già passato un anno. Ricordo ancora molto vividamente tutto ciò che accadde allora. Il giorno prima della finale, la finale stessa, dopo di essa. Tutti ad urlare il mio nome. Quella tensione che c’era nel primo set e nella fase finale. Londra era incredibile quel giorno perché si sarebbe giocata anche la finale dell’Europeo tra Inghilterra e Italia”.

Quindi il delicato tema della non assegnazione dei punti al prossimo Wimbledon: “Quando ho saputo della decisione, ero davvero sconvolto e mi sconvolge ancora ogni volta che ci penso. Credo sia ingiusto. Per lo meno avrebbero dovuto avvertire i giocatori in quel momento e spiegarci cosa stava succedendo. È vero che la situazione non è facile, che russi e bielorussi non meritano di non poter giocare, ma almeno in una situazione come questa bisognerebbe chiedere ai giocatori la loro opinione e cosa pensano di tutta la faccenda. Con questa situazione, Wimbledon continua ad essere un torneo che sicuramente motiva, anche se dall’altro lato, senza punti, è complicato. Sapere che vincere tre tornei di fila, incluso Wimbledon, non ti aiuterà a evitare di cadere fuori dalla “top ten” e oltre il 20esimo è qualcosa di spiacevole. Se avessi saputo in anticipo che non potrò difendere i punti a Wimbledon, cambio in qualche modo la mia pianificazione per recuperare quei punti o spingo in qualche modo. Non ho giocato al Roland Garros perché non mi sentivo pronto e non volevo affrettare il mio rientro, ma forse avrei provato a giocarlo se l’avessi saputo prima. Ma in ogni caso, e anche se so che sarà difficile, sono fiducioso di tornare tra i primi 10 perché in passato sono stato in grado di farlo”.


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


Tagcloud:

Colpo da Superlega: al centro arriva Alex Erati

Mattia Catone: “A Bergamo per diventare grande”