ROMA – Una Yamaha poco evoluta rispetto al 2021 e pieno di problemi ha condizionato inevitabilmente l’avvio di stagione di Fabio Quartararo. Ciò si è tradotto in prove opache del campione in carica, come il nono posto in Qatar, l’ottavo in Argentina e il settimo ad Austin, eppure il pilota francese si ritrova leader della classifica piloti di MotoGp con sette punti di vantaggio su Aleix Espargaro dopo sei gare grazie alla vittoria di Portimao e ai secondi posti di Mandalika e nell’ultimo Gran Premio a Jerez. Risultati che stonano rispetto a quelli del compagno Franco Morbidelli, oltre alle altre Yamaha di Andrea Dovizioso e Darryn Binder: i tre, insieme, hanno totalizzato 32 punti, quasi un terzo degli 89 raccolti da Quartararo. Commentando le difficoltà dei compagni di marca, Quartararo ammette: “Non è un mio problema. Ho già abbastanza a cui pensare per essere veloce con questa moto, quindi guardo a me stesso. Alla fine abbiamo sempre concluso in top 10 e questo tipo di gare dove devi dare del tuo meglio per prendere tre, quattro o cinque punti in più di quelli che ti servono li rende super importanti. Ma ad essere onesto sto guidando al limite e non ne ho più al momento”.
“Dovrò sempre guidare al limite”
Quartararo, nelle parole riportate da Motorsport.com, ha poi aggiunto, in riferimento al prosieguo del campionato: “Non devo essere conservativo. Avrò bisogno di dare del mio meglio ogni volta che sono in pista. Ad Austin nonostante il settimo posto ero felice perché sentivo di aver fatto il massimo, non potevo fare meglio. Ho lottato allo stesso modo per la settima che per la prima o la seconda posizione. Devo essere al limite ovunque perché so che arriveranno alcune piste dove soffriremo e la realtà è che faticheremo come successo a inizio anno”.