TORINO – I test prestagionali del 2023 si terranno in Bahrein, sulla stessa pista che ospiterà il primo GP della stagione, il successivo 5 marzo. I giorni dedicati ai test sono tre, dal 23 al 25 febbraio. La Formula 1 continua così nel suo percorso di abolizione dei test, ormai sostituiti in tutto e per tutto dai sistemi di simulazione. Non solo dai simulatori di guida (che pure ci sono e sono importanti) ma da tutti i sistemi, compresi i banchi dinamici. L’anno scorso, prima della sessione in Bahrein, ce ne fu una (come da tradizione) a Barcellona. Fu motivata dall’esigenza di provare auto del tutto nuove rispetto al passato. Dal prossimo anno, siccome il regolamento tecnico non varia (salvo ritocchi), si è ritenuto che fosse inutile un’altra sessione.
IL PASSATO – Le cose stanno così ed è inutile rimpiangere il passato. Ma non sono poi così distanti i tempi in cui i mesi invernali ospitavano lunghe prove, collettive o di singole squadre. Certo, parte del lavoro oggi non è più necessario, ma i problemi inattesi (quest’anno il porpoising) sono sempre in agguato. E forse sarebbero utili più test anche ai piloti che, specie quando cambiano squadra, hanno bisogno di tempo per adattarsi. Tuttavia la tendenza è questa, le squadre la appoggiano, i costi vanno ridotti, la stagione è sempre più lunga e faticosa per squadre e piloti. Dunque si deve fare di necessità virtù.