ABU DHABI – “Il sorpasso per il sesto posto in Brasile non era qualcosa per la classifica, ma riguardava una cosa accaduta in stagione. Poi abbiamo parlato e chiarito, anche e quella conversazione avremmo dovuto farla prima con il team. Non sono mai stato un cattivo compagno di squadra, ma abbiamo capito che dobbiamo comunicare meglio“. Max Verstappen ha parlato così in conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio di Abu Dhabi, ultimo appuntamento stagionale della Formula 1. L’olandese, protagonista di un episodio che ha scatenato le polemiche in Red Bull, avendo sorpassato il compagno di squadra Sergio Perez in lotta per il secondo posto in classifica, ha raccontato di aver subito pesanti attacchi dopo la gara in Brasile: “Sono stato dipinto come il cattivo dai media, ma non sanno come e quanto lavoro per il team. Il fatto più grave è che hanno attaccato e minacciato la mia famiglia dopo la gara in Brasile. Se avete un problema con me ok, ma lasciate stare la mia famiglia. Io ho un ottimo rapporto con Checo e magari un giorno si sapranno tutti i fatti. Però non capisco gli attacchi verso di me e la famiglia. Tante cose scritte sono state ridicole“.
Il comunicato della Red Bull
A chiarire quanto successo in Brasile ci ha pensato la Red Bull, che ha diffuso un comunicato alla vigilia del weekend ad Abu Dhabi: “Il team ha commesso degli errori in Brasile – si legge -. Non avevamo previsto la situazione che si è verificata all’ultimo giro e non avevamo concordato una strategia per un simile scenario prima della gara. Purtroppo Max è stato informato solo all’ultima curva della richiesta di cedere la posizione senza che gli fossero trasmesse tutte le informazioni necessarie. Questo ha messo Max, che è sempre stato un giocatore di squadra aperto e leale, in una situazione difficile con poco tempo per reagire, cosa che non era nelle nostre intenzioni”. Poi, sugli attacchi a Verstappen:Le cose che sono accadute successivamente sui social media sono del tutto inaccettabili. Il comportamento offensivo nei confronti di Max, Checo, del team e delle rispettive famiglie è scioccante e triste, ed è qualcosa che noi come sport dobbiamo affrontare con regolarità deprimente. Non c’è posto per questo nelle corse o nella società nel suo complesso e dobbiamo migliorare questa situazione”.
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