ROMA – Era tranquillo e sicuro Fernando Alonso. Sentiva che il settimo posto conquistato nell’ultimo GP, quello degli Stati Uniti, sarebbe stato suo, anche dopo il primo ricorso Haas che lo aveva penalizzato di 30 secondi facendolo retrocedere fino al quindicesimo posto in classifica. “È semplice, la protesta non è legale in quanto presentata fuori tempo massimo. Logico.” Così aveva parlato lo spagnolo dell‘Alpine in conferenza stampa che alla fine ha avuto ragione.
Protesta “illegale”
“Il reclamo della scuderia guidata da Gunther Steiner non doveva essere preso in considerazione“, così si legge sul documento ufficiale FIA. Questa la decisione dei commissarri che hanno perorato la causa dell’Alpine e di Alonso. Una protesta illegale perché arrivata 24 minuti oltre la scadenza fissata in 30 minuti dall’esposizione della bandiera a scacchi. Ripristinato quindi l’ordine di arrivo originale, con Alonso che guadagna sei punti fondamentali per l’Alpine che allunga a+11 sulla McLaren.