Foto Sara Pagani
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Lo Scanzo cede sotto i colpi di Mantova. Come non bastassero gli ultimi due cazzotti in pieno volto rimediati a Modena ma neppure il brutto finale dello scorso anno con lo stesso avversario, si riesce addirittura nell’impresa di peggiorare. Nel punteggio, nei bagliori (totalmente assenti) e nell’atteggiamento che definire incomprensibile o avvilente sembra quasi abbondare in generosità.
Con Anderlini e con Modena quantomeno il secondo set di rabbia c’era stato, nel campionato scorso – sullo stesso campo virgiliano – era rimasto almeno un punto in saccoccia. Stavolta no, zero al quoto e zero in tutto. Nel primo periodo il corto circuito comincia dall’effimero vantaggio 8-9 (ace di Gerosa) immediatamente annullato da un 5-0 corroborato da due servizi vincenti e da una ricezione che comincia a dare subito segnali di cedimento. I padroni di casa martellano dai 9 metri (7 ace, 12 in totale) e i nostri si liquefano. Si ricomincia con Bonetti per Riva, il primo muro giallorosso arriva per il 2-4 (Costa–Valsecchi, i soli a salvarsi dal naufragio), il Gabbiano non si scompone e strappa 4-0 dalla parità a 8. Poi, già in fiducia totale, muro-difesa da manuale e 2-0 come bere un bicchier d’acqua. In posto 4 riecco Riva, a non rientrare in campo sono i bergamaschi totalmente sgretolati da Cordani (20 palloni a terra, 58%), apice di un collettivo spietato che chiude con il 57% in attacco. L’unico sussulto del terzo set (svantaggio ridotto a 11-9), per dare una dimensione, viene soffocato da un 9-3 che la dice lunga sul divario. Ulteriormente immortalato dal raggelante – 9 in classifica, distanza che non fa una grinza da un antagonista di gran livello.
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