La riforma era nell’aria, è il caso di dirlo. Il Parlamento Europeo ha approvato un progetto di Direttiva che ha lo scopo di incentivare un trasporto autostradale più verde di persone e merci per garantire all’interno dei paesi dell’Unione, che per inciso dovranno anche uniformare la disciplina con cui vengono calcolati i pedaggi.
Proprio quest’ultimo è l’obiettivo a più breve scadenza, considerando come la tariffazione sulla base della distanza percorsa adottata ad esempio in Italia è ben diversa da quella basata sul tempo di percorrenza, come ad esempio succede in Austria e molti altri paesi del Continente. Una volta ratificata la Direttiva da parte di tutti i governi degli stati membri, il criterio unico adottato sarà quello sulla distanza, che entrerà in vigore dal 2023 per tutti i mezzi di trasporto pesante e dal 2027 per quelli del trasporto leggero.
Venendo al sodo, la Direttiva però introduce anche un secondo criterio generale che interessa tutti. Per incentivare un utilizzo maggiore di mezzi a basso o nullo impatto ambientale, la prospettiva è quella di strutturare le tariffe in modo da renderle proporzionali alle emissioni di CO2, così come l’inquinamento acustico. Un indirizzo che dovrebbe essere ripreso da tutti gli Stati membri a partire dal 2021 per i mezzi pesanti, e dal 2026 anche per le automobili.