La maglia rosa Simon Yates ha conquistato la nona tappa del Giro d’Italia 2018, da Pesco Sannita a Campo Imperatore (Gran Sasso) di 225 km. Secondo il francese Thibaut Pinot, terzo il colombiano Esteban Chaves. Quarta piazza per Domenico Pozzovivo a 4″, mentre l’ecuadoriano Richard Carapaz ha chiuso quinto, a 4″. La Top 10 è completata da Davide Formolo, George Bennett, Tom Dumoulin, Miguel Angel Moreno e Giulio Ciccone. Chris Froome e Fabiu Aru sono giunti sul traguardo con oltre 1′ di ritardo e sono apparsi in grande difficoltà. Il britannico della Mitchelton-Scott mantiene la maglia rosa, che porterà martedì nella decima tappa Penne-Gualdo Tadino, per il quarto giorno consecutivo. Yates è il quarto atleta di Sua Maestà a vestire il simbolo del primato dopo Mark Cavendish (nel 2009, 2011 e 2013), Bradley Wiggins (nel 2010) e David Millar (nel 2011). Con quattro giorni in rosa, Yates raggiunge il record di Marc Cavendish.
La cronaca della tappa
La fuga di giornata prende il via già al km 1 e vede come protagonisti ben 14 corridori: Mickael Cherel (AG2R La Mondiale), Davide Ballerini (Androni Sidermec), Fausto Masnada (Androni Sidermec), Manuele Boaro (Bahrain-Merida), Giovanni Visconti (Bahrain-Merida), Simone Andreetta (Bardiani CSF), Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), Tim Wellens (Lotto FixAll), Natneal Berhane (Dimension Data), Hugh Carthy (EF Education First-Drapac), Maxim Belkov (Katusha-Alpecin), Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), Laurent Didier (Trek-Segafredo) e Alex Turrin (Wilier Triestina). Il gruppo lascia fare, non forzando il ritmo, nonostante Gianluca Brambilla sia maglia rosa virtuale dopo una quarantina di km, con il gap che supera i 7’ (sono 6’40’’ quelli da recuperare per l’italiano della Trek-Segafredo). Mentre Radio Corsa informa del ritiro di Jakub Mareczko della Wilier Triestina Selle Italia, la Mitchelton Scott della maglia rosa Simon Yates decide di non aumentare l’andatura, con i fuggitivi che sforano gli 8’ di vantaggio a un centinaio di km dall’arrivo. La Var entra in azione sul primo GPM di giornata a Roccaraso, punendo Masnada (declassato da primo a terzo) per essersi fatto trainare da un paio di compagni a causa di un problema meccanico. Ai -50 km il peloton ha ancora un ritardo intorno agli 8’, che consentirebbe a Brambilla di vestire la maglia rosa. Poco dopo però, l’andatura aumenta grazie al lavoro di UAE Emirats, Lotto NL Jumbo, Astana ed Ed Drapac, che danno una mano alla Mitchelton Scott, riducendo il divario fino ai 3’ dei -20. La fuga perde i pezzi e in sei rimangono al comando: Carthy, Boaro, Visconti, Brambilla, Cherel e Masnada, che prendono l’ascesa del Gran Sasso con 2’30’’ di vantaggio.
Gli ultimi 20 km: che spettacolo sul Gran Sasso!
Masnada tenta l’azione solitaria, ma le pendenze importanti (punte al 13%) e il forte vento contrario sono avverse all’eroico corridore dell’Androni, che viene riassorbito dal gruppo dopo 222 km di fuga. A 3mila metri si accende così la gara tra i big della classifica generale: Aru perde subito terreno (il sardo si ritrova senza compagni nel momento decisivo della corsa, ora è a +2’36”), Froome cede ai -1,6 km (+2’27” per il britannico del Team Sky). Alla fine la spunta Simon Yates, che nel finale ha più gambe di Pinot, Chaves e Pozzovivo, consolidando la maglia rosa e aumentando il divario sugli inseguitori (+32” su Chaves, +38” su Dumoulin). Primo successo al Giro per Yates, il 24° per un britannico, il primo dal 2013 (Marc Cavendish a Brescia). Lunedì secondo giorno di riposo, si riprende martedì con la 10^ tappa Penne-Gualdo Tadino di 239 km, frazione mossa adatta alle fughe e ai finisseur.