Ieri a Livorno c’è stata una conferenza stampa indetta dai vertici regionali della FIP per tentare di spiegare il pasticcio della partita Italia-Ungheria che la Federazione aveva offerto alla regione Toscana – ed era già stato annunciato che si sarebbe giocato al palaModigliani, impianto da oltre 8000 posti a sedere – e che invece, domani, verrà attribuita dal presidente Petrucci all’impianto di Masnago a Varese.
Attraverso i due resoconti de Il Tirreno, rispettivamente a firma Federico Lazzotti e Sandro Giacomelli ecco le dichiarazioni di Cardullo e Faraoni, seguite dalla replica della PalaLivorno Scrl.
FIP Toscana. Due canestri (non regolamentari) invece dei quattro previsti, il cubo non funzionante, i display dei 24″ non conformi ai requisiti richiesti dalla federazione internazionale e i led per il passaggio dei messaggi pubblicitari assenti. Non solo: difficoltà per un corretto posizionamento degli spazi adibiti alla ripresa televisiva e un impianto di illuminazione che necessità della riparazione-sostituzione di diciotto proiettori. Sono queste alcune delle criticità riscontrate, e messe per scritto, nella relazione firmata dai due commissari inviati della Fiba il 29 ottobre scorso per effettuare il sopralluogo al PalaModigliani in vista della gara di qualificazione ai mondiali di basket tra Italia e Ungheria in programma il prossimo 22 febbraio. Per i vertici della federazione regionale, che ieri hanno convocato una conferenza stampa per rispondere alle critiche dopo la pubblicazione sul Tirreno del pasticcio sportivo-istituzionale che ha portato all’annullamento della gara a Livorno, proprio le condizioni dell’impianto sarebbero il motivo principale per cui la partita è saltata e la città è stata bocciata. Nonostante -queste le note positive – spogliatoi ampi, una tribuna stampa in grado di ospitare fino a cento postazioni, l’ampio parcheggio e 8200 posti. Una versione che contrasta, e di molto, con quella dell’amministrazione e della società PalaLivorno che gestisce l’impianto, e che al contrario imputano la responsabilità della figuraccia alla federazione. E in particolare al vice presidente regionale Massimo Faraoni (il Comune vorrebbe citarlo per un danno di immagine) che avrebbe garantito di poter avere una deroga rispetto al regolamento internazionale che prevede la disponibilità del campo due giorni prima della partita nonostante il 20 febbraio sia fissato da tempo il concerto di Emma Marrone. «Come federazione – spiega Marco Pettini, consigliere federale – abbiamo certamente commesso delle leggerezze, ma nel momento in cui abbiamo proposto la candidatura di Livorno non ci aspettavamo un impianto ridotto in queste condizioni dove, ad oggi, non potrebbero giocare nemmeno a bocce». Aggiunge il presidente regionale Simone Cardullo: «Non era compito della federazione nel momento della candidatura essere al corrente delle condizioni dell’impianto». Eppure proprio il segretario della Fip nazionale Maurizio Bertea in due lettere ufficiali motiva l’annullamento della gara a causa dell’indisponibilità dell’impianto. A ricostruire quanto avvenuto dal 4 maggio al 19 novembre, ci prova lo stesso Faraoni. «Quando dal presidente Gianni Petrucci – ricorda – è emersa la possibilità di poter giocare una partita della nazionale a Livorno abbiamo scelto la gara contro la Lituania del 30 novembre. Ho subito contattato Riccardo Rossato, presidente del PalaLivorno, per chiedere l’impianto anche per i due giorni precedenti. Ricordo la telefonata fatta da Rossato all’amministratore delegato Sandro Giacomelli dove quest’ultimo confermava la disponibilità del PalaModì. Solo dopo oltre due mesi (siamo al 19 luglio) è venuto fuori ufficialmente il concerto dei Prodigy che ci ha costretto a scambiare la partita con Brescia per prendere quella con l’Ungheria». E prima dello scambio che la federazione si sarebbe aspettata l’intervento dell’amministrazione «che imponesse la nazionale». Venti giorni più tardi, siamo all’8 agosto, la gara viene comunque presentata senza considerare due grosse incognite : le condizioni del PalaModigliani dove da anni non ci sono partite di basket di un certo livello e la regola Fiba che impone i due giorni di campo libero prima del match. «Della possibilità di far allenare le squadre in un altro impianto ne ho parlato con il funzionario della federazione e con l’allenatore Meo Sacchetti. E l’unica domanda che mi hanno fatto riguardava la qualità del parquet».
La replica di PalaLivorno Scrl. Facciamo fatica a capire come si possa far entrare la PalaLivorno nella polemica della mancata effettuazione della partita della Nazionale opzionata per il 22 febbraio (data tutt’ora libera insieme al giorno precedente). Da sempre siamo stati inclusivi, sia per gli spettacoli sia per gli eventi sportivi; senza preferire gli uni agli altri ma applicando un giusto criterio legato ai tempi di richiesta; ne è chiara e recente dimostrazione lo svolgimento dei mondiali di scherma che sono stati opzionati dal Comune di Livorno in tempi precedenti alla richiesta di una star della musica mondiale come Laura Pausini, facendoci rinunciare ad una evidente occasione commerciale. Entrando nel merito delle tempistiche, il primo sondaggio per la disponibilità dell’impianto viene fatto a maggio in forma verbale al sottoscritto senza neppure essere messo a conoscenza di quale fosse la manifestazione; successivamente e pervie ufficiose, mi viene comunicato che la manifestazione sarebbe stata la qualificazione mondiale tra Italia e Lituania del 30 novembre, data già da tempo opzionata per uno dei due concerti italiani dei Prodigy; a quel punto evidenzio l’incomprensione sul periodo (sottolineo mai comunicato in forma scritta e ufficiale) e l’impossibilità di spostare il concerto che prevedeva obblighi contrattuali. Per inciso noto che la partita si è poi svolta a Brescia in una data diversa (29) dimostrando che le date del basket a volte possono essere spostate, magari al 28 così da poterla effettuare con tutta calma al Modigliani Forum. Non vediamo, peraltro, come questa circostanza possa in qualche modo giustificare la disdetta relativa alla data della partita del 22 febbraio. Data che invece è stata concessa all’Amministrazione a seguito di una lettera ufficiale (ricevuta il 17 luglio) in quanto libera da impegni sia per il 22 che per il 21. La stessa era preceduta però dal concerto di Emma Marrone circostanza anch’essa fatta presente ad Amministrazione e alla Federazione. Il rappresentante della federazione, in particolare, indicava però con un: “Procedi!” di dare formalmente il via alla prenotazione delle due date facendo, sempre per messaggio WhatsApp, riferimento al fatto che gli allenamenti precedenti potevano essere fatti al PalaMacchia. È doveroso sottolineare un ulteriore notizia fuorviante riguardo al fatto che il sopralluogo fosse una visita ufficiale legata all’omologazione dell’impianto quando Faraoni sa perfettamente che se ce lo avesse comunicato avremmo allestito il campo di gioco (parquet) e gli altri aspetti tecnici come tavolo giuria, 24 secondi e quant’altro necessario. È evidente come la conferenza stampa che si è tenuta ieri (senza contraddittorio) si sia svolta con l’intento di togliersi una responsabilità chiara e dimostrata dalla crono-storia e dagli incartamenti documentali che a questo punto dubitiamo ne sia a totale conoscenza la stessa Federazione.