Diverso tempo è passato da quando Paul George chiede ai Pacers di essere ceduto e che comunque il suo desiderio era di tornare a Los Angeles, a casa. Certe attenzioni non regolamentari verso il giocatore di Magic Johnson costarono una multa di 500.000 dollari alla franchigia californiana. Allora, fuori gioco i Lakers, erano girate voci su Miami, Boston e Cleveland. Poi il Gm di Indiana Kevin Pritchard, mi comunica di aver raggiunto un accordo con Oklahoma City. Un buono scambio con Victor Oladipo e Domantas Sabonis, due bravi ragazzi giovani, e George si dichiara “felice che i Pacers fossero in grado di recuperare qualcosa di importante dalla sua cessione”. Poi l’anno con Oklahoma, con Russell Westbrook, che aveva appena vinto il trofeo MVP. Poi Carmelo Anthony e “una stagione in cui mi sono sentito sempre a mio agio, come se fossi con questi ragazzi da sempre.”
Al primo luglio, con la free agency, è arrivata la decisione di giocarsi a Oklahoma City una seconda possibilità di lottare per il titolo. Facendo arrabbiare i Lakers, che lo avevano atteso per un anno, anche per non aver voluto incontrare Magic Johnson: “Capisco se sono arrabbiati. Ma ho deciso di tornare con i Thunder e non ho voluto sprecare il tempo delle persone per una scelta già conclusa”.