Coppa e Nazionale. A pestarsi i piedi, ad intralciarsi, con ricadute pessime per l’Armani che perde in Lituania, e per l’incompleta Italia di Sacchetti che coi lituani vince ma poi perde con la Polonia. Quando ero consigliere Fiba i contrasti tra i vari organismi c’erano pure allora. Ma si trovava sempre una soluzione per il bene della pallacanestro: saran cambiati i tempi, o i soldi, che fanno gola a tutti e non fanno fare passi indietro. Uno lo ha fatto l’Olimpia, in casa dello Zalgiris. Ho l’impressione che la squadra si stia rilassando, che abbia perso un po’ il veleno dell’inizio, la cattiveria agonistica che l’ha portata a qualche vittoria esterna di peso. A Kaunas ho annotato percentuali modeste, da tre e al tiro libero – curiosamente identiche a quelle degli azzurri nella sconfitta di Danzica, con i medesimi problemi a rimbalzo – ma i problemi dell’Armani nascono nella propria area.
Brandon Davies ha fatto disastri, anche contro Gudaitis che come tante altre volte è stato il migliore per picchi di rendimento e il più continuo nella partita, ma soprattutto contro Tarczewski. L’interruttore di questo ragazzo si spegne troppo spesso, riesce ad essere efficare soltanto quando gioca con rabbia, tanto che mi aspetto sempre che Pianigiani o uno dei suoi vice lo mandino in campo con una pedata, per saggiarne la reazione. Capitava pure al sottoscritto di avere giocatori bisognosi di una scossa: non tanto gli Ossola, i Brunamonti o i Riva, ma mi toccava dare la sveglia a Villalta e Sacchetti, soprattutto quando la fatica li appannava. E allora li stringevo per il braccio: la comunicazione tattile è la più efficace.
Difesa, nella settimana di lavoro in palestra per Pianigiani e i suoi assistenti, i più bravi di tutti: c’è questo scritto sulla lavagna, e solo da quella si può tornare ad alzare i ritmi in contropiede come nelle prime partite della stagione. Di difesa, quando lo sentirò, parlerò anche con il mio amico Meo, il Ct.: in Polonia si è vista roba brutta, la qualificazione ai Mondiali è a un passo ma così in Cina si rischiano le figuracce. Del resto, tra playmaker e pivot, Sacchetti deve arrangiarsi. Ma ha ritrovato il nostro amico Abass, lo ricordate? Buona notizia.