WASHINGTON – Serata da dimenticare per i campioni in carica. Alla Oracle Arena di Oakland, va tutto storto ai Golden State Warriors che cedono di schianto a Milwaukee (134-111) e, soprattutto, rischiano di perdere per un lungo periodo la propria stella, Steph Curry. Il più grande degli Splash Brothers esce nel corso del terzo quarto per uno stiramento all’adduttore sinistro con i suoi in grande affanno contro gli ospiti. I Bucks, infatti, impongono lo stop ai campioni davanti al loro pubblico e si consacrano una delle realtà più importanti della Eastern Conference incoronando Giannis Antetokounmpo. Il greco, autore di 24 punti, 9 rimbalzi e 4 assist, guida i suoi e si candida seriamente per il titolo di Mvp.
MATCH SENZA STORIA – Golden State (10-2), senza Green e perso Curry per infortunio, alza bandiera bianca dopo otto vittorie di fila e incassa la seconda sconfitta nelle prime dodici uscite. Milwaukee (9-2) vince grazie all’ottimo lavoro di squadra e si conferma l’unica contendente di Toronto a Est. Una vittoria che consacra anche l’intelligenza tattica dei Bucks che, compreso che non era serata dall’arco (9/35), si è riversata nel pitturato dove ha letteralmente distrutto gli avversari. Impietoso il confronto: 84-34 in area. Ad Antetokounmpo si sono aggiunti Bledsoe, al suo massimo stagionale (26+6), Brogdon (20) e Middleton (17 punti e 6 assist). Dall’altra parte le luci delle stelle di casa non splendono al meglio, Curry prima di uscire aveva un pessimo 5/14 al tiro, Durant ha provato a non far rimpiangere Green in difesa, ma non ci è riuscito e Thompson ha chiuso con 24 punti, 9/15 al tiro. Alla fine il match resta in bilico fino all’inizio del secondo quarto, ovvero sino a quando non sale in cattedra il greco e per Golden State finisce lì. Milwaukee vola e all’intervallo è avanti 61-54, a 3′ dalla terza sirena il divario è incolmabile, 96-60, e sulla Oracle Arena cala il sipario.
GALLINARI STOP CONTRO PORTLAND – Danilo Gallinari e i suoi Los Angeles Clippers (6-5) non riescono a fermare la corsa di Portland (9-3) che, spinta dai 25 punti di Lillard e dai 23 di McCollum, vince 116-105 e colleziona il terzo successo di fila, il sesto nelle ultime sette uscite. Il lungo di Sant’Angelo Lodigiano è, assieme a Lou Williams, il migliore dei suoi: 20 punti in 30′ con 1/5 da due, 5/8 da tre e 3/3 dalla lunetta oltre a 5 rimbalzi e due palle perse, ma i Blazers hanno la partita sempre in pugno. Il Gallo prova ad avvicinare i suoi siglando il canestro del -6 (107-101) ma Nurkic, con un layup, stoppa subito i sogni di rimonta. Portland si avvicina così a Golden State, ma resta terza alle spalle di Denver.
TRENO THUNDER, SORRISO BOSTON – Non si ferma più Oklahoma City (7-4) che, seppur priva ancora di Westbrook, centra la settima vittoria in sette gare superando 90-80 Houston (4-6). Decisivo Paul George (20 punti e 6 palle recuperate), mentre i Rockets continuano a faticare in attacco: 11/42 da tre e quinta partita nelle ultime 7 sotto i 100 punti. Harden ne firma 19, ma con 7/19 dal campo, 17 quelli di Capela, solo 2 per Anthony e 10 per Paul. Torna a vincere Boston (7-4), che risale da -22 e supera all’overtime Phoenix (2-9), al nono ko in dieci gare, per 116-109. Trascinatore assoluto dei Celtics un ormai ritrovato Kyrie Irving: 39 punti per lui di cui 18 nell’ultimo quarto e i primi sei di Boston nel supplementare. A dargli man forte l’ex di turno Marcus Morris (17 punti), mentre nei Suns si salva Devin Booker (38 punti).
I RISULTATI – Oklahoma City Thunder – Houston Rockets 98-80, Phoenix Suns – Boston Celtics 109-116 dOt, Portland Trail Blazers – Los Angeles Clippers 116-105, Golden State Warriors – Milwaukee Bucks 111-134.