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    Ford Bronco, lo sbarco: l’avventura si fa cittadina

    Le emozioni possono viaggiare in tante maniere, anche su ruote. E quando capita questa fattispecie, i motivi sono due. Puoi emozionarti per la velocità che nemmeno ti immaginavi si potesse raggiungere; oppure renderti conto che a bordo di certe vetture la guida autonoma potrebbe avere davvero un… senso. Tanto, camion a parte, è un problema degli altri. Ecco, l’emozione di salire a bordo e guidare il nuovo Ford Bronco, appartiene alla seconda categoria, perchè ti regala subito la certezza di non conoscere ostacoli, nel senso autentico del termine. Che se spuntassero delle autoblindo, anche lì ci sarebbe ben poco da temere, tanta è la solidità che esprime questo veicolo nato per il fuoristrada e i grandi spazi americani.
    Non solo “dedicata” all’America
    Ford, alla caccia di nuovi clienti, ha voluto fi nalmente portarlo in Europa dopo 57 anni di brillante esistenza sul mercato a stelle e strisce con 2 milioni di pezzi venduti nelle sue cinque generazioni. Un’icona trasformata in scommessa, davvero estrema, perché Roma, l’Aurelia e il Muro Torto non sono esattamente identici alla Route 66 e nemmeno alla Route 1. Ma il fascino americano resta intatto anche nelle striminzite proporzioni italiche che fanno temere alla prima frenata «lo schiaccio o non lo schiaccio?» e ti lasciano sempre il dubbio «ci passo o non ci passo?». Eh sì, perché il Bronco, che noi avremmo denominato più appropriatamente Branco, in quanto sembra una moltiplicazione di una Mustang a ruote alte, ha dimensioni, come dire, “importanti”: 4,81 metri di lunghezza, 2,2 metri di larghezza e 1,85 di altezza. Anche se, alla fine, può arrivare fi no a 3 metri nella versione più estrema, con un’altezza da terra che, appunto, sulla versione Badlands (l’altra si chiama Outer Banks), arriva a 261 mm, la capacità di guado a 800 mm, e ha angoli d’attacco, dosso e uscita, rispettivamente, di 41°, 24° e 33°. Praticamente inarrestabile. 
    Design, motore e consumi
    L’impatto visivo iniziale è sconvolgente: muscoloso, selvaggio, duro come la roccia dei canyon da dove sembra essere partorito. Il tetto rigido modulare, apribile manualmente per una versione scoperta, ancora più “wild”, con tanto di telaio a longheroni in acciaio scatolato ad alta resistenza. Per non parlare di quel frontale imponente che manifesta subito la sua carta d’identità. Poi ti metti al volante e comprendi che anche un bisonte può essere ipertecnologico, a cominciare dalla facilità con cui si sposta grazie al V6 biturbo da 2,7 litri capace di erogare 335 cv e 563 Nm di coppia, che lo fa arrivare da 0-100 km/h in appena 6”7. Tutto agevolato dal cambio automatico a 10 rapporti capace di regalare lo spunto in accelerazione, senza per questo perdere la sua dote migliore, cioè l’erogazione fluida per un consumo medio che si aggira intorno agli 11 km/L, tanta roba per un veicolo del genere. A bordo non poteva mancare la trazione integrale che sul Bronco si può trovare di due tipi: semipermanente ad innesto manuale per la Outer Banks, con tanto di sistema di gestione della trazione forte di 6 modalità; e a gestione elettronica con 7 modalità per la trazione sulla Badlands. Per chi ama l’off -road, le telecamere aiutano a vedere dove si mettono le ruote, mentre l’infotainment è molto evoluto, con display centrale da 12”, aggiornamenti over the air, mirroring con smartphone in wireless e tanti sistemi di ausilio alla guida.
    Optional
    Se poi ci volete andare in campeggio, nessun problema: tra gli optional c’è anche una bella tenda. Tanto, con delle fondamenta così solide, chi volete che entri nel castello? Lo chiamano Ultimate Outdoor, noi tradurremo… «col Bronco, noi andiamo dove ci pare, quando ci pare».
    Mercato auto negli USA, l’allarme: i prezzi sono ormai alle stelle LEGGI TUTTO

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    Iannone riparte dalla Superbike, ufficiale l’accordo con la Ducati Go Eleven

    Iannone: “Finalmente torno in pista”
    L’ex pilota della Ducati e della Suzuki, Andrea Iannone, dopo l’annuncio della sua nuova avventura, ha raccontato le sue prime sensazioni al sito ufficiale del team: “Aspetto questo momento da tempo, finalmente torno in pista, lì dove ho trascorso la mia vita. Ringrazio Gigi Dall’Igna, Paolo Ciabatti, Claudio Domenicali, Marco Zambenedetti e tutto il Team Go Eleven per la fiducia, con il loro supporto ho ritrovato l’entusiasmo che avevo da bambino. Un ringraziamento speciale anche alla famiglia del WorldSBK per l’opportunità. Sono carico”. LEGGI TUTTO

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    F1, Rosberg ‘pazzo’ di Albon: “Candidato da sogno per la Red Bull”

    ROMA – In casa Red Bull continua a tenere banco il tema legato al futuro di Sergio Perez che, viste le deludenti prestazioni di questa stagione, potrebbe essere silurato dalla scuderia austriaca e sostituito da un altro pilota. Nel caso di addio del messicano, Christian Horner dovrebbe valutare a chi affidare il sedile di fianco al tre volte campione del mondo Max Verstappen e, un ex campione come Nico Rosberg, sembrerebbe aver già individuato il prescelto: si tratta di Alexander Albon, che però ha un contratto con la Williams.
    Rosberg: “Albon al posto di Perez”
    Il campione del mondo di Formula 1 del 2016, Nico Rosberg, nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sports F1, ha parlato del possibile futuro compagno di squadra di Max Verstappen, suggerendo Alexander Albon per questo ruolo: “Secondo Albon sarebbe un candidato da sogno per la Red Bull, potrebbe tranquillamente sostituire Perez nella prossima stagione. Il problema, però, come sottolineato anche dal consigliere Helmut Marko, è che il thailandese ha un contratto ancora lungo con la Williams”. LEGGI TUTTO

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    F1, Alpine accoglie stelle come investitori: ci sono Joshua e McIlroy

    ROMA – L’Alpine, come noto, sta cercando di fare le cose in grande in vista del suo futuro in Formula 1, dopo l’annuncio da parte di Otro Capital di un investimento strategico di 200 milioni di euro nella Alpine Racing Ltd, ora è arrivato il momento dell’ingresso di alcuni importanti investitori. Tra le stelle sportive che hanno deciso di aderire a questa iniziativa ci sono i giocatori dei Kansas City Chiefs Patrick Mahomes e Travis Kelce, i calciatori Trent Alexander-Arnold e Juan Mata, l’oro olimpico ed ex campione del mondo dei pesi massimi Anthony Joshua e la stella del golf Rory McIlroy. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marini propone: “Per le penalità usiamo cartellini gialli e rossi”

    ROMA – La MotoGP non si ferma e, dopo la gara di Mandalika, è tutto pronto anche per il Gran Premio d’Australia, un appuntamento molto importante in ottica lotta per il titolo. Tra i temi importanti della classe regina, però, c’è anche quello relative alle penalità, che in Indonesia hanno fatto molto discutere, soprattutto per Brad Binder. Il sudafricano, infatti, si è reso protagonista in negativo buttando giù due piloti, uno dei quali era Luca Marini, che ha voluto condividere una sua riflessione sulla tematica.
    Marini: “Come nel calcio”
    “Bisognerebbe cambiare qualcosa nella maniera in cui si assegnano le penalità. Per esempio di quelle date a Binder se ne potrebbe parlare a lungo, la prima era giusta, ma forse la seconda doveva essere più severa. Secondo me dovremmo fare un po’ come nel calcio, in cui vengono utilizzati i cartellini gialli e, in caso di nuova scorrettezza, quello rosso”. Queste le dichiarazioni del pilota ad Autosport della Ducati del Team Mooney VR46, Luca Marini, in merito allo spinoso tema relativo alle sanzioni da infliggere ai centauri in pista. LEGGI TUTTO

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    F1, da Alexander-Arnold a McIlroy, quante stelle investono sull’Alpine

    ROMA – In Formula 1 non si guarda soltanto al presente con il Gran Premio degli Stati Uniti, ma si pensa anche al futuro e l’Alpine lo sta facendo in grande stile. La scuderia francese, infatti, ha intenzione di revitalizzare il brand e, dopo l’investimento di oltre 2000 milioni di euro da parte di Otro Capital, sono arrivate delle altre novità. Il team di Formula 1, infatti, ha aperto le porte a nuovi investitori del calibro dei calciatori Trent Alexander-Arnold e Juan Mata, dell’oro olimpico ed ex campione del mondo dei pesi massimi Anthony Joshua e della stella del golf Rory McIlroy. LEGGI TUTTO

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    Clamoroso dalla Francia: “Possibile addio Audi-F1. Arriva Porsche?”

    ROMA – La Formula 1 continua a viaggiare a vele spiegate verso la conclusione del Mondiale 2023, che è già stato vinto con largo anticipo dal tre volte campione del mondo Max Verstappen, ma il circus guarda sempre al futuro. Nel 2026, infatti, dovrebbe arrivare una nuova squadra come l’Audi ad aggiungersi al già ricco parterre di team che si daranno battaglia per il titolo. Ma dopo l’annuncio dell’arrivo del marchio di Ingolstadt, all’interno del gruppo VAG sono cominciati i guai con la prematura estromissione del CEO dell’Audi Markus Duesmann che aveva permesso che il progetto F1 giungesse a buon fine.
    Porsche in F1?
    Il suo successore, Gernot Döllner, invece, sarebbe molto meno entusiasta della Formula 1 e, come ogni amministratore delegato di una grande azienda, si diverte molto a svelare tutto ciò che il suo predecessore ha realizzato per lasciare meglio il segno. Stando a quanto riportato dai francesi di Auto-Journal, Döllner sarebbe pronto a ritirare il suo marchio dal campionato, ma ciò non significherebbe che non vedremo il gruppo Volkswagen in Formula 1 tra due anni e mezzo. Il progetto Audi F1, infatti, potrebbe essere rilevato da Porsche. L’altra ammiraglia del colosso VW non partirebbe però da zero e utilizzerebbe il lavoro impiegato dal collega per una sorta di rebranding. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Lorenzo ridimensiona Bagnaia: “A Mandalika è stato fortunato”

    ROMA – Il Mondiale 2023 di MotoGP è sempre più aperto, con Francesco Bagnaia e Jorge Martin che sono separati da soli 18 punti. Il campione del mondo in carica ha fatto un passo avanti rispetto al round precedente, dato che lo spagnolo si trovava a tre lunghezze di distanza dal rivale. Nonostante il ritorno al successo nel Gran Premio dell’Indonesia, c’è qualcuno che ha storto il naso per il modo in cui è arrivata la vittoria di Bagnaia, il quale ha di fatto approfittato della caduta del rivale per il titolo.
    Lorenzo: “L’ha persa Martin”
    “Nel corso del Mondiale entrambi hanno commesso degli errori, anche Bagnaia. Lui è stato moto fortunato a vincere la gara, perché senza quell’errore avrebbe vinto Martin. Pecco farebbe meglio a mantenere un profilo basso, evitando alcuni gesti. La gara in Indonesia non è stata vinta da Bagnaia, ma l’ha persa Martin”. Queste le dichiarazioni dell’ex pilota di Ducati, Honda e Yamaha, Jorge Lorenzo, che nel corso di un’intervista concessa a Dazn Espana, ha commentato il successo di domenica scorsa di Francesco Bagnaia. LEGGI TUTTO