Italia, il sogno è finito: vince la Francia
Petrucci qual è il suo bilancio di questi Europei?
«Certamente è positivo per l’entusiasmo che abbiamo generato e per le gare giocate. Purtroppo rimane l’amarezza per il risultato con la Francia, che non posso addebitare ad alcun giocatore o allenatore dello staff. Può capitare che non sempre vinca la squadra che merita. Ora dobbiamo proseguire su questa strada: debbo dare atto al coach Sacchetti di averla aperta lui, Pozzecco l’ha proseguita nel migliore dei modi».
Ecco, il giudizio sul Poz qual è?
«A me questo ct piace. Allena bene la squadra, ci crede, ci mette il cuore. E anche quelli che qualcuno chiama eccessi sono la dimostrazione della fede e dell’amore che ha nelpreparare i suoi ragazzi».
Hanno fatto molto discutere quelli che lei chiama eccessi da parte del Poz: per alcuni va forse troppo fuori le righe, per altri proprio il suo carattere riesce a caricare al meglio i giocatori. Lei cosa ne pensa?
«Con lui parlo spesso. Gianmarco si rende conto che certe volte gli converrebbe stare di più dentro le righe. Ma è proprio il suo essere spontaneo che lo fa amare dalla gente. Da giocatore e da allenatore Pozzecco è questo e, ripeto, a me non dispiace. Certo è che “est modus in rebus” (citazione latina, “esiste una misura nelle cose”, ndr). Se lo confermo? Certo, al 100%! Perché mi ha veramente convinto per come allena i ragazzi».
Come definirebbe Melli, autore di prove sensazionali?
«Gigantesco. La sua maturità, la sua serenità… Io conosco la famiglia Melli, ed è straordinaria. Fontecchio? Anche a lui mi unisce l’amore per la sua famiglia: il nonno Vittorio è la storia della nostra pallacanestro, la mamma Malì ha giocato in Nazionale. Domenica sera le ho telefonato dicendole che doveva essere fiera di suo figlio. Simone ha sbagliato due tiri liberi importanti, è vero. Ma quanti rigori hanno sbagliato Maradona o Ronaldo allora? Il campione sbaglia».
Lei l’anno scorso aveva più volte dichiarato che la Fip avrebbe preso duri provvedimenti per chi avesse detto no alla Nazionale. Poi Hackett e Belinelli non si sono visti in azzurro, e non è accaduto nulla. Perché?
«Perché Belinelli, con cui ho un buon rapporto, mi aveva anticipato un anno prima che non sarebbe venuto. Hackett credo che non sia stato neppure convocato, con Daniel non parlo da anni… Abbiamo fatto a meno di lui e il risultato stava arrivando: tutti sono utili, nessuno è indispensabile».
Basket, è ora di copiare il Volley in tv
Con Banchero, Procida e Spagnolo, che futuro sarà quello della nuova Italia?
«Abbiamo tanti giovani italiani validi che, se hanno la possibilità di giocare, possono rappresentare davvero il nostro futuro. Oggi nel Consiglio Nazionale del Coni si è votato per il numero degli extracomunitari. Ovviamente siamo in testa alla classifica: abbiamo doppiato la seconda federazione con più di duecento visti richiesti. Ecco, finché continueremo su questa linea, quelli che la Nazionale compie saranno sempre dei veri miracoli. Chi è che ha giocato bene agli Europei? Gli italiani che sono andati a giocare all’estero (Melli, Fontecchio, Polonara, in passato Datome, ndr.). Quale altra cartina di tornasole ci deve essere? Io non sono contro l’impiego di stranieri, ma che venissero dei campioni, perché per ora c’è tanta “aurea mediocritas”…».
La finale mondiale del volley vinta dall’Italia su Raiuno ha registrato quasi 4 milioni di spettatori, ai quali vanno aggiunti quelli di Sky (quasi 500.000 medi). Possibile che il basket azzurro, oltre su Sky, capace di garantire un ottimo prodotto, non possa tornare ad essere visto anch’esso in chiaro, ampliando notevolmente la sua visibilità e notorietà?
«Il paragone con il volley non è accettabile: i diritti televisivi la Fiba li mette a gara, non sono nostri. Se Sky offre di più della Rai, io posso solo dire grazie Sky. Ma se la tv pubblica non è interessata al basket, non è colpa della Fip. Comunque ho parlato durante gli Europei con Alessandra De Stefano, direttrice di Rai Sport. Si può fare qualcosa? Si può e si deve, sono io il primo a volerlo. Continuerò a parlare con la mia amica Alessandra per rilanciare questa idea».