Si chiama Mark Kovacs ed è uno dei maggiori specialisti al mondo nel campo della preparazione fisica, della prevenzione degli infortuni, della biomeccanica, del recupero e dell’ottimizzazione della performance in campo. Ma, al di là del curriculum, la notizia davvero rilevante è un’altra: da alcune settimane Kovacs è entrato ufficialmente a far parte del team di Novak Djokovic.
Un innesto tutt’altro che casuale. Il campione serbo, che a 38 anni continua a inseguire nuovi traguardi, ha deciso di rafforzare ulteriormente il proprio staff in vista della nuova stagione, con un obiettivo ben preciso: conquistare il 25° titolo Slam, quel record assoluto che negli ultimi due anni gli è sfuggito di mano per dettagli, episodi e, soprattutto, per le difficoltà di mantenere il massimo livello fisico lungo tutta la stagione.
L’arrivo di Kovacs rappresenta un segnale fortissimo. Djokovic non si accontenta di ciò che ha già fatto — e ha fatto praticamente tutto — ma continua a cercare nuove soluzioni, nuovi stimoli e nuove competenze per restare competitivo ai massimi livelli. Un atteggiamento che spiega meglio di qualsiasi statistica la sua longevità sportiva.
Secondo quanto trapelato, il lavoro di Mark Kovacs con Djokovic sarà incentrato su più aspetti chiave: ricostruzione e mantenimento del corpo, prevenzione degli infortuni, miglioramento della biomeccanica dei movimenti, ottimizzazione della resa in campo, gestione dei carichi e del recupero.
In altre parole, un approccio scientifico e personalizzato, pensato per permettere a Novak di esprimere il massimo rendimento possibile senza compromettere la tenuta fisica nel lungo periodo. Non a caso, nelle ultime settimane si parla di un Djokovic molto concentrato sul lavoro atletico, impegnato in una preparazione intensa e mirata per arrivare pronto ai grandi appuntamenti del 2026.
La notizia assume ancora più valore se si considera il momento della carriera del serbo. Dopo aver riscritto la storia del tennis, Djokovic non ha alcun obbligo di dimostrare qualcosa. Eppure, continua a farlo. Continua a studiare, a migliorarsi, a circondarsi di professionisti di altissimo livello. È questa mentalità, probabilmente, il vero segreto della sua straordinaria carriera.
A quasi 40 anni, Novak Djokovic non smette di evolversi. E l’ingresso di Mark Kovacs nel suo team è la prova più recente di una fame che non si è mai spenta. Il messaggio è chiaro: il 25° Slam non è un’ossessione nostalgica, ma un obiettivo concreto. E Novak sta facendo tutto il possibile per raggiungerlo.
Francesco Paolo Villarico
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