Garbiñe Muguruza ha inaugurato ufficialmente una nuova fase della sua carriera, entrando nel mondo dirigenziale del tennis come co-direttrice del Mutua Madrid Open. Un ruolo di grande prestigio per una delle figure più rappresentative del tennis spagnolo degli ultimi anni, che in occasione della presentazione ha rilasciato diverse interviste ai media. Tra queste, particolarmente significativa quella concessa a Teledeporte, nella quale l’ex campionessa ha parlato con entusiasmo e ammirazione del simbolo del tennis spagnolo contemporaneo: Carlos Alcaraz.
Le parole di Muguruza trasmettono stupore sincero e profondo rispetto per ciò che il giovane murciano sta realizzando, nonostante la giovanissima età. Un mix di talento, personalità e naturalezza che continua a lasciare senza parole anche chi, come lei, ha vinto i tornei più importanti del mondo:
«Mi tolgo il cappello per tutto quello che sta ottenendo. È difficilissimo fare meglio di ciò che ha fatto quest’anno. Lo vedo estremamente motivato per questo Australian Open, che è l’unico Slam che gli manca. Ma cosa posso dire? Così tanto talento, così giovane, così sfrontato… Come si può essere così bravi, così giovani e così rapidi? Per me è un mistero, soprattutto con quel sorriso e quella naturalezza che ha».
Muguruza ha poi allargato lo sguardo, inserendo Alcaraz in una prospettiva storica che per la Spagna ha un peso enorme: il passaggio di testimone dopo l’era irripetibile di Rafael Nadal. Un ricambio generazionale che sembrava impossibile e che invece si è realizzato in modo quasi naturale:
«È un giocatore unico. Chi avrebbe mai detto che dopo Rafa Nadal sarebbe arrivato Carlos Alcaraz? Siamo tutti increduli. Io sono molto felice che i giovani possano avere un riferimento come lui: non potrebbe essere migliore, è l’ideale».
Parole che assumono un valore ancora più forte perché pronunciate da una tennista che ha lasciato un segno profondo nella storia del tennis femminile, vincendo Roland Garros 2016 e Wimbledon 2017, e che oggi osserva il circuito con uno sguardo più ampio, da dirigente e da ambasciatrice di questo sport.
Francesco Paolo Villarico
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