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Craig Tiley (Tennis Australia) potrebbe diventare il CEO della USTA e di US Open


Arriva dall’Australia una notizia che potrebbe scuotere il mondo del tennis a livello di politica ed organizzazione globale. Secondo quanto riporta l’accreditato media 9 Sport, l’attuale leader del tennis australiano Craig Tiley, CEO di Tennis Australia e direttore degli Australian Open, potrebbe volare negli USA nei prossimi mesi per assumere le più alte cariche del tennis statunitense, ossia CEO della USTA e direttore degli US Open. La rivelazione viene da fonti economico/sportive statunitensi: un report da poco pubblicato su Sportico afferma come da mesi, sotto traccia, negli USA ci sia un fortissimo interesse per la competenza e forza contrattuale di Tiley, da tempo impegnato sia nel rafforzamento del tennis in Australia che in nuovi scenari globali con gli Slam a trainare una vera rivoluzione nel tour Pro, progetto di cui erano trapelati alcuni dati mai pienamente confermati dai diretti interessati e iniziativa che sembra essersi arenata (o della quale viene mantenuto massimo riserbo).

Tiley è uno dei dirigenti sportivi più influenti e gode di un peso significativo nei processi decisionali del tennis mondiale. Divenne molto famoso nel 2022 quando fu costretto a mediare tra la politica dello stato di Victoria e Novak Djokovic, sbarcato in Australia senza la necessaria documentazione per accedere nel paese sotto le stringenti norme anti-covid, ma anche per varie iniziative e innovazioni nello Slam di Melbourne nella settimana precedente all’avvio degli incontri ufficiali e nella gestione complessiva dell’esperienza, per i tennisti e gli spettatori. Secondo Sportico, dopo oltre vent’anni alla guida dell’Australian Open, Tiley è in trattative avanzate per assumere la leadership del tennis USA, mettendo così fine a un processo di selezione durato diversi mesi. La USTA è sotto una gestione ad interim dalla fine di giugno, quando l’ex CEO Lew Sherr ha lasciato l’incarico. Attualmente l’organizzazione è guidata da due co-CEO: il presidente del consiglio Brian Vahaly e la COO Andrea Hirsch.

Nato in Sudafrica, Tiley è entrato in Tennis Australia nel 2005 come direttore del tennis di base nel paese, prima di assumere la responsabilità operativa dell’Australian Open a partire dall’edizione 2006. La sua influenza si è ulteriormente ampliata nel 2013, quando è stato nominato CEO di Tennis Australia. Sotto la sua guida, la solidità finanziaria di Tennis Australia si è rafforzata ulteriormente: secondo l’ultimo bilancio annuale, la federazione ha registrato ricavi per circa 590,5 milioni di dollari nell’esercizio finanziario 2024.

“USTA e Tennis Australia presentano una struttura operativa simile, poiché entrambe le organizzazioni ricavano una quota enorme dei propri introiti annuali dalla gestione di uno dei quattro tornei del Grande Slam. USTA, infatti, possiede e organizza lo US Open a New York”, si legge nella nota di 9 Sports. A novembre, USTA ha nominato Eric Butorac nuovo direttore del torneo dello US Open, ma la sua carica in caso di arrivo di Tiley potrebbe essere già a rischio.

“Al momento non abbiamo notizie da condividere, ma siamo certi che il nostro prossimo CEO continuerà a costruire la storica missione di USTA, ossia far crescere il tennis nelle comunità di tutti gli Stati Uniti e di elevare lo US Open come il palcoscenico più importante del nostro sport”, ha dichiarato USTA dopo l’uscita di questa indiscrezione. Nessun commento da parte di Tiley, impegnato attualmente nella definizione degli ultimi dettagli dell’edizione 2026 degli Australian Open, al via tra un mese con il tabellone principale e nella settimana precedente con il corposo programma di eventi della Opening Week (oltre ovviamente alle qualificazioni).

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/

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