Una rete che divide, ma anche una rete che unisce. E’ questa la sintesi di un progetto che porterà in Italia 39 ragazzi e ragazze ucraine che dall’inizio della guerra vivono nella foresteria di una squadra di volley in Polonia, praticamente senza contatti con i genitori che sono rimasti in patria e alcuni dei quali sono morti durante il conflitto contro la Russia.
La pallavolo sarà il grande contenitore sportivo e umano di questo viaggio, da Sud a Nord d’Italia che non vuole solo dare un po’ di vacanza a giovani duramente colpiti, ma che apre un ponte con i coetanei italiani che ospiteranno i giovani ucraini in questa esperienza.
Perché lo sport può essere davvero anche uno strumento contro la guerra. Pallavolo sullo sfondo, ma anche molto altro per questo progetto che inizia lunedì 17 ad Ascea (nel Cilento) dove i 39 ragazzi e ragazzi ucraine partecipano a un camp curato da Manù Benelli, poi la comitiva risalirà l’Italia con i ragazzi che andranno in Piemonte (ospiti della Scuola Pallavolo Biellese) e le ragazze saranno ospiti della Pallavolo Susegana. Ai ragazzi e alle ragazze che arrivano dall’Ucraina verranno proposte diverse esperienze sportive, ludiche e di incontro con le società e i giovani locali.
Il progetto nasce da un’idea i Experience, spin off dell’Associazione ODV Moxa – Modena per gli altri. I ragazzi saranno ospitati la prima settimana presso il Villaggio Elea di Ascea Marina (SA) per un camp della Volley Academy Manú Benelli con il suo staff, nel palazzetto dello sport di Ascea messo a disposizione dallo stesso Comune.