Il weekend che si è disputato in terra azera sembra aver messo mano alle gerarchie di centro gruppo, quantomeno guardando ai risultati della singola tappa. Una su tutte, l’AlphaTauri, che è finalmente riuscita a concretizzare dopo un inizio di fine settimana dalle buone premesse. E’ stata invece una gara da dimenticare per il Cavallino, visto che oltre al doppio ritiro delle rosse, per la prima volta in questa stagione non compare una power unit di Maranello fra i primi dieci.
Diverse volte in questa prima parte di campionato abbiamo parlato di un’AlphaTauri che si è trovata a faticare in termini di competitività, in altrettante invece ha dovuto fare i conti con una mancata concretizzazione. Non è il caso dell’ultimo fine settimana. La tre giorni era partita con le premesse più incoraggianti, con entrambi i piloti a proprio agio con la monoposto in tutte le sessioni. Ciò si è tradotto in una doppia qualificazione fra i primi dieci al sabato. Pierre Gasly sembra aver ritrovato quel feeling che spesso fino ad ora non gli aveva permesso di guidare al massimo delle sue potenzialità. Non si può dire però che la sfortuna sia rimasta al box, visto che non si era mai vista l’ala del drs spezzarsi a metà, come è accaduto a Yuki Tsunoda. Il giapponese è stato così costretto ad una sosta supplementare affinché i meccanici potessero mettere una pezza al problema, chiudendo però fuori dai punti. Nonostante questo, oltre ai punti di Gasly, il team può portare a casa una buona dose di fiducia. Finora i ragazzi di Faenza avevano faticato spesso in termini di interpretazione della macchina. Un fattore che invece è determinante su un tracciato come quello di Baku, dove si è vista una competitività costante in tutte le fasi del weekend.
Il feeling non è mancato neppure in casa Aston Martin, dopo che Sebastian Vettel ha concluso il suo miglior weekend in questa stagione. Il tedesco ha dato l’idea di poter disputare un fine settimana positivo già dai primi chilometri in pista. Sia in qualifica, che in gara, non ha avuto difficoltà nel lottare nella parte alta del midfield. La mossa d’autore che ha messo in atto dopo essere arrivato lungo in staccata mentre stava duellando con Ocon, da idea di quanta fiducia gli abbia dato la sua vettura questo weekend. Vettel dopo il buon risultato conseguito a Montecarlo, si è replicato anche in Azerbaijan. Ciò da idea di come potrebbe aver piazzato i primi tasselli sul fronte dell’interpretazione di una monoposto che resta comunque ricca di insidie. Dall’altro lato del box invece, Lance Stroll ha chiuso un weekend nell’anonimato.
A portarsi a casa il titolo di velocista del weekend, l’Alpine, che sui due chilometri e oltre del rettilineo di Baku ha spesso fatto vedere le migliori velocità di punta. Un set-up più scarico che ha certamente dato una mano a Fernando Alonso sul finale di gara, quando si è trovato a dover tenere le due McLaren alle sue spalle. Un fattore che ha fatto si che lo spagnolo ben figurasse per tutto il fine settimana, a discapito di un Esteban Ocon che ha dovuto affrontare qualche difficoltà in più. Un buon ritmo gara ha però permesso al transalpino di poter risalire in classifica dopo la qualifica poco soddisfacente, permettendo al team di chiudere ancora una volta con entrambe le macchine in top ten.
Può sorridere anche la McLaren, soprattutto alle luce di quelle che erano state le premesse del Sabato. Un inizio di weekend poco brillante si era tradotto in una doppia esclusione dal Q3, con una conseguente partenza in salita. Le virtual safety car hanno dato una grossa mano ad entrambi i piloti, che hanno potuto effettuare la sosta al box perdendo meno tempo e guadagnando diverse posizioni. C’è stato spazio anche per qualche battibecco fra Daniel Ricciardo e Lando Norris, che sono rimasti avvicendati per gran parte del GP. L’inglese nel finale spingeva per uno scambio di posizioni, ma un Ricciardo alla disperata ricerca di un riscatto se ne è ben visto dal lasciare strada.
E’ stata una debacle totale per i motorizzati Ferrari che chiudono un fine settimana ricco di difficoltà e incertezze. Oltre al fattore affidabilità, che ha colpito sia la Haas che l’Alfa romeo (rispettivamente con Kevin Magnussen e Guanyu Zhou), le performance sono state di poco rilievo. Così come in gara, anche in qualifica per la prima volta da inizio campionato, nessuna delle monoposto clienti di Maranello era riuscita a piazzarsi nelle prime dieci caselle. Valtteri Bottas ha faticato a mettere in pista il buon livello mostrato sino alla gara precedente. Prosegue invece il periodo non semplice per Mick Schumacher che continua ad incontrare diverse difficoltà nel digerire la pressione a cui si trova sottoposto. Vista la competitività espressa da Haas e Alfa nel primo terzo di campionato, l’augurio delle due squadre è che quello avvenuto a Baku sia stato soltanto un incidente di percorso.
La frenata dell’Alfa Romeo si rivela tale anche nel mondiale che esclude Red Bull, Ferrari e Mercedes dall’assegnazione dei punteggi. Ne approfitta l’AlphaTauri, che risale grazie alla grande gara di Pierre Gasly.
Classifica piloti
- Lando Norris McLaren 121
- Valtteri Bottas Alfa Romeo 120
- Esteban Ocon Alpine 109
- Pierre Gasly AlphaTauri 68
- Fernando Alonso Alpine 65
- Sebastian Vettel Aston Martin 50
- Daniel Ricciardo McLaren 49
- Kevin Magnussen Haas 49
- Yuki Tsunoda AlphaTauri 48
- Lance Stroll Aston Martin 39
- Alexander Albon Williams 35
- Guanyu Zhou Alfa Romeo 26
- Mick Schumacher Haas 14
- Nico Hulkenberg Aston Martin 8
- Nicholas Latifi Williams 6
Classifica costruttori
- Alpine 174
- McLaren 170
- Alfa Romeo 140
- AlphaTauri 116
- Aston Martin 97
- Haas 63
- Williams 41
Classifica giri veloci
- Lando Norris McLaren 3
- Valtteri Bottas Alfa Romeo 1
- Mick Schumacher Haas 1
- Yuki Tsunoda AlphaTauri 1
Fonte: https://www.circusf1.com/2022/06/gp-azerbaijan-f1-da-una-ritrovata-alphatauri-al-weekend-nero-per-i-motorizzati-ferrari.php