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È stata una serata unica ed emozionante per chi era presente al Foro Italico in occasione del match tra Italia e Giappone (partita inaugurale del Mondiale), non solo sugli spalti ma anche in campo. Gli azzurri, forse proprio per la tensione di giocare in casa davanti a così tanta gente, ha dimostrato di esserci ma di dover sistemare ancora qualcosa a livello di gioco, con l’intesa che siamo sicuri crescerà di partita in partita. Ecco cosa ne pensano tre grandi allenatori che hanno espresso le loro opinioni sul Mondiale a
La notte del Foro ha promosso tutti. Lo dicono i numeri: di pubblico e tecnici. Lo ribadiscono tre allenatori di tre top club di Superlega: Bernardi (Perugia), Medei (Civitanova) e Lorenzetti (Trento).
«». Così Angelo Lorenzetti, tecnico della Diatec Trentino, racconta quello che ha provato nel vedere l’Italia esordire al Mondiale con una netta vittoria contro il Giappone. Ma guardando alla seconda uscita iridata (in programma giovedì alle 21.15 a Firenze con il Belgio) è giusto focalizzare l’attenzione sull’aspetto tecnico. « – è il punto di vista di Giampaolo Medei, tecnico di Civitanova -, .
LA BATTUTA. Guardando il tabellino a fine partita balza agli occhi l’elevato numero di errori in battuta, un fondamentale sul quale gli azzurri – da Zaytsev a Juantorena passando a Lanza e Giannelli – puntano molto per dare fastidio alle nazionali più accreditate. E invece con i giapponesi gli errori gratuiti al servizio sono stati 18 in 3 set (media di 6 a parziale). « – spiega Lorenzo Bernardi, mister Secolo e allenatore campione d’Italia con Perugia -. ».
ROMPERE IL GHIACCIO. Gli azzurri hanno dunque aperto al meglio il torneo iridato. Ma la manifestazione è lunga e ricca di insidie: « (a Rio 2016 Medei era nello staff di Blengini, ndr) ». Spirito olimpico a cui fa riferimento anche Lorenzetti: «». Con un giocatore che domenica ha dato sfoggio di un talento cristallino: « – conclude Bernardi -. ».