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    Ferrari, Vasseur carico per Singapore: “Continuiamo il trend positivo”

    Vasseur: “Il pilota fa differenza”
    Il team principal della Ferrari, Frederic Vasseur, in vista del Gran Premio di Singapore 2023, ha fissato l’obiettivo per i due piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz: “Siamo pronti per scendere in pista su un circuito completamente diverso da Monza. Visto che è un tracciato cittadino, il pilota a Singapore può fare una differenza ancora maggiore. Per questo motivo abbiamo preparato al meglio la gara al simulatore e metteremo in condizione Carlos e Charles di girare il più possibile. Veniamo da una gara di Monza esaltante, vogliamo continuare questo trend positivo”. LEGGI TUTTO

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    Viaggio nel Park 04, la risposta di Dovizioso al Ranch di Valentino Rossi

    Eccolo il paese dei balocchi di Andrea Dovizioso, accoccolato in un paradiso della Motor Valley, a due passi dalla sede dei team Gresini e AlphaTauri e dal circuito di Imola. L’altra faccia del Ranch di Valentino Rossi, come d’altronde lo era da pilota il forlivese. Due modi diversi di affrontare la pista e la vita, la stessa passione. E percorso, che nonostante continuino a sentirsi piloti (uno nelle auto, l’altro nel motocross), li ha portati a diventare imprenditori.
    Un parco di divertimenti per le due ruote offroad
    Se il Ranch, la pista di flat track tra gli uliveti dei colli di Tavullia, è il fulcro dell’Academy VR46, una scuola di giovani talenti portati in fretta a dominare la MotoGP, la sigla 04 identifica davvero un Parco di divertimenti che gira intorno alle due ruote offroad, dandole un futuro anche come centro federale. Con l’ambizione di essere molto più. Aperto. A tutti. Il Dovi ci accoglie al cancello che porta in cima a quasi 17 ettari che fino a un anno fa si chiamavano Monte Coralli, la meta di molti appassionati del cross. Scarpe da lavoro, pantaloncini corti neri e maglietta bianca. Il nostro viaggio nel divertimento non fine a sé stesso inizia su un buggy blu, l’unico modo per arrampicarsi su questo ottovolante di terra mentre il custode la liscia con un trattore per sistemare i solchi scavati nel weekend. «Prima l’alluvione che ha devastato questa zona e rallentato i lavori, adesso non piove mai e il terreno non si compatta» mugugna il Dovi, calato davvero nel ruolo di imprenditore, con una concessione ventennale ottenuta attraverso un bando pubblico dal Comune di Faenza e l’accesso ai fondi del PNNR.
    Il racconto di Andrea
    Che hanno permesso un progetto ambizioso, per il cui completamente servirà un altro anno. Intanto la pista di 1,7 km c’è ed è stata dotata di 200 irrigatori (forniti da un laghetto), scoli dell’acqua e 30 fondazioni cablate per illuminazione che la renderà unica in Italia. Con un ingombro ma soprattutto caratteristiche da Mondiale. «Abbiamo rimodellato la collina, abbassandola di sei metri per portare la pista più su possibile e far spazio al resto, anche agli spettatori – racconta Andrea fermandosi nel punto più alto, dopo una rampa che ricorda il cavatappi di Laguna Seca ma da percorrere in salita -. Ho voluto che fosse difficile, la più difficile in Italia. Qualità. Sì, ci sono grandi salti, ma tutti hanno dopo atterraggi, in modo da essere gestibili da professionisti e amatori».
    Gli stessi occhi determinati alla perfezione
    Lo guardi e vedi gli stessi occhi determinati alla perfezione che gli hanno e ci hanno vedere il Motomondiale in un crescendo più che ventennale di emozioni e personalità. 346 gare con 24 vittorie, 103 podi e 20 pole centrando il tipo 124 nel 2004 e sfiorando quella della MotoGP per almeno due anni, quelli del Marc Marquez più forte e cannibale che mai. Con la Ducati trasformata da eterna Godot sopraffatta dalle moto giapponesi in un gioiello che ora, sotto l’accelerazione della tecnologia da F1 e di Pecco Bagnaia, ha raggiunto il tetto del mondo. E dominato anche domenica a Misano, un’ora da qui, dove un anno fa il Dovi si ritirava. Per questa idea. «Continuo a vedermi come un pilota agonista, nel motocross – sorride il forlivese, ancora alla prese con l’incidente che nel dicembre scorso gli ha letteralmente spezzato in due il polso destro -. Non ho l’età e l’esperienza per fare quello che vorrei e tra infortunio e lavori qui non ho tempo per allenarmi bene, ma davanti a me ho ancora qualche anno di gare prima di mettermi sul divano e ingrassare». Nel frattempo farà anche l’imprenditore di Park 04.
    Park 04, molto più di una pista da cross
    Molto più, come detto di una pista da cross, già aperta tre giorni la settimana con un’affluenza di ottanta moto a volta destinata a raddoppiare. In alto sorgerà il tracciato da enduro e mbt anche elettriche che si integrerà con la pista e percorsi esterni. Andrea metterà a disposizione anche biciclette a noleggio e una fan track. Laggiù, dove siamo arrivati e dove sono in azione una ruspa e alcuni operai. Stanno demolendo il vecchio ristorante, poi toccherà ai prefabbricati gialli per il cronometraggio. «Riqualificheremo tutto. Sorgeranno cinque edifici e pianteremo 350 piante per compensare l’impatto e mantenere la bellezza di questo posto, il verde che regala serenità. Perché venire qui deve essere e sarà piacevole». All’ingresso nascerà il Boomerang, chiamato così per la sua forma. Ospiterà custode e federazione, bagni, docce e la rimessa dei mezzi. L’altro fulcro sarà il ristorante, con un grande parcheggio immerso nel verde.
    Le parole del Dove
    «Perché qui la gente potrà venire anche se non pratica il motocross – spiega il Dove -. Voglio creare un punto di ritrovo fuori città, un punto dove stare bene. Creare un’atmosfera, insomma. Tutto è funzionale allo sport, ma anche per le famiglie. Penso ad aperitivi come giri in moto, giornate di relax e divertimento». E un ulteriore sviluppo, pensato fin nel disegno stesso della pista, con la collocazione di passaggi e tunnel pedonali ma anche cartellonistica e spazi adatti ad eventi. Non solo sportivi. «Il mio sogno è sempre stato creare un parco. Sì, di quelli in cui la gente si diverte e le aziende, e non parlo di quelle collegate alle moto e alle bici, possono promuoversi. Sarà figo». E per un po’ lo terrà ancora lontano dal Motomondiale, dove gli hanno offerto più ruoli. Dalla sicurezza per i piloti a team manager. «Restare in MotoGP sarebbe stata la cosa più semplice, ma avevo bisogno di staccarmi un po’ da quel mondo. Non è una chiusura la mia, anzi, ma adesso ho un altro grande impegno. Questo». Stende la mano e l’abbraccia da sinistra a destra, con un gesto ampio e quasi paterno. Park 04, il paese dei balocchi delle due ruote e non solo. Per tutti. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton e i successi di Verstappen: “Tutto molto gonfiato”

    Hamilton: “Ho avuto compagni più forti”
    “Durante la mia carriera ho sempre dovuto duellare con i miei compagni di squadra per vincere e batterli, Verstappen invece ha avuto la vita facile. Non c’è nessuno che sottolineava che io rifilavo 5/6 decimi a Bottas, come ora fanno con Max nei confronti di Perez. E’ tutto molto gonfiato, credo di aver avuto compagni più forti di quelli che ha avuto Verstappen. Ci sono stati Bottas, Button, Alonso, Rosberg, Russell”. Queste le dichiarazioni del pilota della Mercedes, Lewis Hamilton, nel corso di un’intervista concessa a Sky Sport. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Sainz “modifica” la sprint race: “Invertiamo la griglia”

    ROMA – Il pilota della Ferrari, Carlos Sainz, sta vivendo un buon momento della sua stagione in Formula 1, avendo conquistato il suo primo podio nel Gran Premio d’Italia 2023 davanti alla marea rossa. Adesso spera di dare seguito a questo risultato, magare portando a casa una vittoria anche in una sprint race, nella quale sarebbe più facile difendere la posizione dalle Red Bull. Questo format, però, secondo lo spagnolo dovrebbe subire qualche piccola modifica in modo tale da renderlo più interessante per i piloti e per il pubblico. LEGGI TUTTO

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    F1, Strategie e gomme Pirelli sul nuovo circuito di Singapore

    Il layout del circuito di Singapore è stato modificato: la sezione tra la curva 16 e 19 è infatti diventata un lungo rettilineo di circa 400 metri. Le scelte di Pirelli e come potrebbero cambiano le strategie.Pirelli, Gp Singapore F1 2023

    Come per i precedenti circuiti cittadini, anche a Singapore si correrà con il tris di mescole più morbide della gamma Pirelli. La C3 verrà utilizzata come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft.
    Il Gran Premio di Singapore si corre in notturna con partenza alle 20 ora locale. L’elevata umidità, le alte temperature e la difficoltà nella dispersione del calore a causa dei muretti che delimitano il tracciato rendono la gara molto impegnativa per i piloti a livello fisico.
    Il layout del circuito è stato modificato: la sezione tra la curva 16 e 19 è infatti diventata un lungo rettilineo di circa 397 metri. La modifica ha ridotto il numero di curve da 23 a 19 e la lunghezza totale della pista a 4,940 km (rispetto ai precedenti 5,063 km). I giri da percorrere in gara saranno 62, uno in più rispetto all’ultima edizione.
    Il circuito di Marina Bay è caratterizzato dalla presenza di tanti elementi – strisce e tombini – che contraddistinguono le strade utilizzate dalla viabilità pubblica, il che può variare in alcuni punti il livello di aderenza dell’asfalto, soprattutto in caso di pioggia.
    La sosta unica è nettamente la favorita, anche perché il tempo perso nel pit-stop (circa 28”) è il più elevato della stagione, insieme a quello di Imola. La mescola più dura a disposizione è solitamente, in condizioni di asciutto, la grande protagonista della gara.
    Come per altri circuiti cittadini, la posizione in griglia di solito è fondamentale per raggiungere un buon piazzamento sotto la bandiera a scacchi, vista le limitate possibilità di sorpasso. Il risultato delle qualifiche si rispecchia spesso in quello finale.
    L’anno scorso la partenza della gara fu rimandata di un’ora a causa di un nubifragio che si abbatté su Marina Bay pochi minuti prima dell’apertura della griglia. Le monoposto iniziarono la gara montando le gomme intermedie per poi passare, in concomitanza con una Virtual Safety Car, alle Medium e alle Soft.
    La prima edizione del Gran Premio di Singapore si disputò nel 2008. Da allora si è corso sul tracciato di Marina Bay per altre 12 volte, ad eccezione del biennio 2020-2021, a causa della pandemia. Cinque piloti hanno conquistato il successo in questa gara: Sebastian Vettel (5), Lewis Hamilton (4), Fernando Alonso (2), Nico Rosberg e Sergio Perez (1 ciascuna). Le squadra con più vittorie sono la Mercedes e la Red Bull (4) mentre la Ferrari è quella che più volte (6) ha messo un pilota in pole position.

    MARIO ISOLA – DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI
    “A Singapore prende il via la fase finale di questa lunga stagione, che porterà la Formula 1 a correre in tre continenti e 16 fusi orari. Il Gran Premio nella città-Stato di Singapore è stato il primo a svolgersi sotto la luce artificiale, aprendo una strada poi seguita – in tutto o in parte – da altre gare. Dal punto di vista tecnico, quella di Marina Bay è una tipica pista cittadina, molto tortuosa (sono 19 le curve, molte a 90° C) e con pochissime vie di fuga: anche un piccolo errore può essere pagato a caro prezzo. Dal punto di vista aerodinamico, le caratteristiche della pista impongono la scelta di una configurazione ad alto carico. Quest’anno fa il suo debutto un’importante novità nel tracciato, determinata da una serie di interventi edilizi nella zona di Marina Bay: la sezione originariamente compresa fra le curve 16 e 19 è diventata infatti un rettilineo lungo quasi 400 metri. La modifica renderà sicuramente il circuito più veloce, sia perché la lunghezza totale scende sotto i cinque chilometri sia perché sarà decisamente più filante. Da valutare se la modifica avrà un impatto sulle strategie, anche perché – almeno sulla carta – potrebbe anche essere stata creata un’opportunità per i sorpassi, fino ad oggi molto difficili a meno di non avere un grande margine di vantaggio in termini di prestazione”.
    “Lo stress sui pneumatici non è particolarmente elevato in termini di carichi mentre particolare attenzione dovrà essere data alla gestione dell’asse posteriore, messo a dura prova in fase di trazione in uscita dalle curve lente. Le temperature sono solitamente piuttosto elevate e costanti, trovandosi Singapore a pochi chilometri (circa 150) dall’Equatore, il che aumenta il rischio di surriscaldamento, tanto delle gomme quanto di tutte le parti meccaniche della monoposto, senza dimenticare peraltro l’elemento determinante in una corsa automobilistica, vale a dire il pilota”. LEGGI TUTTO

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    Bagnaia oltre il dolore fisico: resistenza mondiale

    L’emozione per un’impresa fatta di coraggio e stoicismo, di fronte a un pubblico eccezionale sia in circuito che in Tv – 141.056 presenti nel weekend di Misano, 2.368.000 telespettatori domenica su SkySport e TV8 per il 19,1% di share – lascia inevitabilmente lo spazio al pragmatismo della classifica. Perché, in fondo, anche l’obiettivo del secondo titolo consecutivo, che solo Valentino Rossi e Marc Marquez hanno ottenuto nell’era MotoGP, ha contribuito a rimettere in piedi Pecco Bagnaia pochi giorni dopo lo spavento di Barcellona. E Misano, pur con due podi che hanno premiato il coraggio del torinese, ha dato ragione al campione del mondo e alla sua intenzione di anticipare i tempi, visto il rendimento degli inseguitori Jorge Martin e Marco Bezzecchi, primo e secondo sia sabato che domenica. LEGGI TUTTO

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    Marquez, l’indizio social sul futuro in MotoGP arriva da…Mir

    ROMA – In casa Honda continua a tenere banco la questione relativa al futuro di Marc Marquez che, dopo i test di Misano, sembra non aver ancora deciso quale strada prendere. Lo spagnolo ha rivelato di avere tre opzioni per la stagione 2024 e, tra queste, potrebbe esserci un addio alla Honda per passare alla Ducati del Team Gresini. La scelta spetta soltanto all’otto volte campione del mondo, ma nelle ultime ore sembra prendere quota la possibilità di una permanenza nel team giapponese.

    Mir svela il futuro di Marquez?

    Il campione del mondo 2020 di MotoGP, Joan Mir, attraverso il proprio profilo Instagram, ha pubblicato una story che potrebbe essere un chiaro indizio sul futuro del suo compagno di squadra Marc Marquez. L’ex pilota della Suzuki, infatti, ha postato una sua foto in compagnia del Cabroncito accompagnata dalla didascalia “Se Queda”, ovvero rimane con tanto di tag all’otto volte campione del mondo. Considerata la giornata della Honda, con un annuncio che non si è rivelato essere quello che tutti si aspettavano, anche questo indizio va preso con le pinze. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc e l’evento per Jules Bianchi: in gara nella Marathon Karting

    ROMA – Nella giornata di domenica 10 settembre sulla pista del Paul Ricard è andata in scena la Marathon Karting, evento organizzato in memoria del compianto Jules Bianchi da suo padre Philippe, in collaborazione con il pilota della Ferrari, Charles Leclerc. Il monegasco, infatti, era un grande amico del pilota scomparso tragicamente nel 2015 ed ha voluto rendergli omaggio, correndo questa gara che prevede una durata di 42 ore, 19 minuti e 50 secondi, per i vari team composti da un minimo di cinque piloti fino ad un massimo di 20. LEGGI TUTTO