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    F1, Cosa convinse Adrian Newey a non accettare di andare in Ferrari

    Emergono nuovi particolare sul perché Adrian Newey, uno dei più grandi progettisti della Formula 1, rifiutò la proposta di lavoro della Ferrari.AUSTIN, TEXAS – OCTOBER 22: Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Red Bull Racing looks on, on the grid during the F1 Grand Prix of United States at Circuit of The Americas on October 22, 2023 in Austin, Texas. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202310230130 // Usage for editorial use only //

    Adrian Newey è l’ingegnere più vincente della Formula 1. Ha conquistato titoli Costruttori con tre differenti team: Williams, McLaren e Red Bull. Nato a Stratford in Gran Bretagna il 26 dicembre del 1958, entrò in F1 dopo essersi laureato in ingegneria aeronautica e aver mosso i primi passi in IndyCar.
    Ha lavorato per Leyton-House (1988-1989), Williams (1990-1996), McLaren (1997-2005) e Red Bull con la quale ha conquistato gli ultimi suoi allori: 6 titoli Costruttori e 7 Piloti.
    In due occasioni, come racconta lo stesso Newey nel suo libro autobiografico “Come ho progettato il mio sogno” (“How to build a car“, in lingua inglese) ha avuto la possibilità di trasferirsi a Maranello per lavorare per la Ferrari. In tutte e due le occasioni però, disse di no!
    In più di un’occasione vi avevamo parlato delle motivazioni che spinsero quello che nel paddock è conosciuto come “il genio dell’aerodinamica” a rinunciare alla proposta dei vertici della Scuderia di Maranello.
    “Avevano già cercato di conquistarmi, ma questa volta facevano sul serio”. Sono queste la parole che usa Newey nella sua biografia quanto al Capitolo 77 parla della “chiamata” della Ferrari. Siamo nella primavera del 2014, all’inizio dell’era turbo-ibrida che la Mercedes avrebbe poi dominato.
    “Andai a far visita a Luca Montezemolo, allora Presidente della Ferrari, nella sua casa in campagna vicina alla Toscana – si legge sempre nel libro -. Parlammo seriamente e la loro offerta era pazzesca. Luca voleva affidarmi l’intera Ferrari, sia strada che corse. Promettevano quasi uno stile di vita da star e un’offerta economica assurdamente alta, molto più del doppio del già generoso stipendio che percepivo alla Red Bull”.
    Perché allora Newey non arrivò mai a Maranello? La non facile decisione tenne sveglio per molte notti l’ingegnere inglese che nel frattempo aveva anche ricevuto un’altra offerta da Niki Lauda per contro della Mercedes. Newey valutò vari aspetti tra cui quelli familiari, culturali, la modalità di lavoro, le chances di successo o fallimento.
    “La Red Bull era la mia casa – ha precisato Newey, sempre nel suo libro -. Ovviamente c’erano le questioni di famiglia da tenere in considerazione: i figli che facevamo tutti cose diverse e la mia relazione con Mandy. Dovetti valutare tutto questo quando arrivò il momento di prendere una decisione. Ma per quanto riguarda il lavoro, il mio pensiero costante era semplicemente: non volevo lasciare la Red Bull”.

    Due quindi le motivazioni alla base della scelta di non andare in Ferrari: da una parte le ragioni familiari e dell’altra la volontà di restare in un Team che lo aveva fatto sentire realizzato in uno sport che aveva adorato fin dall’infanzia, uno sport che aveva amato, non sempre per quello che era ma per quello che poteva essere ovvero la completa sintonia tra uomo e macchina, la perfetta combinazione tra stile, efficienza e velocità.
    Recentemente sono emersi altri particolari legati al “No” di Newey alla Ferrari nel 2014. A rivelarlo è Chris Horner, Team Principal del Team Red Bull, in un recente podcast di Dax Shepar, “Eff Won with DRS” che vi riportiamo qui sotto integralmente.

    Horner racconta come Newey fu molto vicino a lasciare la Red Bull. Il Team Principal del team austriaco rivela che mancava davvero poco alla firma quando lui ed Helmut Marko riuscirono a convincerlo a rimanere, aggiungendo la possibilità di progettare una super car stradale, “pareggiando” qualcosa che anche Ferrari aveva garantito all’ingegnere inglese.
    Nel momento in cui Horner fece questa “promessa”, il Team Principal della Red Bull ha rivelato di aver anche detto a Newey che in quel momento non sapeva ancora come fare ma che lo avrebbe fatto. Horner riuscì a mantenere la promessa fatta nel 2014 al suo progettista e, nel giro di qualche anno, prese vita la collaborazione con Aston Martin che, tra le altre cose, diede vita al progetto Aston Martin Valkyrie.
    NORTHAMPTON, ENGLAND – JULY 13: Red Bull Racing Team Consultant Dr Helmut Marko, Andy Palmer, President & Chief Executive Officer, Aston Martin Lagonda Ltd, Red Bull Racing Team Principal Christian Horner, Adrian Newey, the Chief Technical Officer of Red Bull Racing, Marek Reichman, Executive Vice President & Chief Creative Officer, Aston Martin Lagonda Ltd, and David King, Director of Special Projects at Aston Martin Lagonda Ltd pose for a photo with the Aston Martin Valkyrie in the Pitlane after final practice for the F1 Grand Prix of Great Britain at Silverstone on July 13, 2019 in Northampton, England. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI201907130275 // Usage for editorial use only //
    Sempre nel podcast Horner ha poi aggiunto che poi andò dall’allora CEO di Aston Martin Andy Palmer e gli dissi: “Abbiamo il miglior designer di tutti i tempi e due grandi marchi. Ha senso unire queste due cose. E questo è successo letteralmente in un pub in Inghilterra”.
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    MotoGP, Martin sorpreso: “Gara difficile, poi ho capito come andare forte”

    SEPANG – “È stata una gara difficile perché non mi aspettavo di essere quarto alla prima curva. La pressione delle gomme è andata altissima e mi sono dovuto abituare. Poi ho capito come andare forte e alla fine sono riuscito a riprendere Pecco e a creare il gap per chiudere secondo”. Questo il commento di Jorge Martin che, ai microfoni di Sky Sport, ha commentato la sua prestazione nella Sprint Race del Gran Premio della Malesia, diciottesimo appuntamento del campionato del mondo della MotoGP. 
    Martin non si accontenta: “Penso sempre al domani e a stare davanti”
    Il secondo posto ha permesso a Martin di rosicchiare punti a Bagnaia, distante solo 11 lunghezze. Un risultato che però ha lasciato il pilota spagnolo insoddisfatto: “Anche in Thailandia quando ho vinto la Sprint non ero troppo contento, perché penso sempre a domani, dobbiamo finire il lavoro. Quindi sono contento, ma alla fine stare davanti è quello che devo fare”. Martin ha poi concluso commentando il primo posto di Alex Marquez: “Stasera guardiamo i dati di Alex, perché è difficile capire come ha fatto ad andare così veloce con la stessa moto”.  LEGGI TUTTO

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    Martin insaziabile: il commento che accende il GP di Sepang

    SEPANG – Il secondo posto nella Sprint Race del Gran Premio della Malesia ha permesso a Jorge Martin guadagnare punti preziosi su Francesco Bagnaia per il titolo di Campione del Mondo della MotoGP. Il divario i due piloti è ora di soli 11 punti, in attesa di sapere come andrà la gara di domenica. Un risultato che però ha lasciato Martin insoddisfatto, come raccontato ai microfoni di Sky Sport: “Anche in Thailandia quando ho vinto la Sprint non ero troppo contento, perché penso sempre a domani, dobbiamo finire il lavoro. Quindi sono contento, ma alla fine stare davanti è quello che devo fare”.
    Martin, la gara e gli imprevisti: “Non mi aspettavo di essere quarto alla prima curva”
    Un Sprint con qualche imprevisto per Jorge Martin che, scattato dalla seconda posizione, è stato immediatamente superato da Alex Marquez e Enea Bastianini. Un contrattempo che non gli ha permesso di ingaggiare subito battaglia con Bagnagia. Lo spagnolo ha commentato quanto accaduto nell’intervista a Sky Sport: “È stata una gara difficile perché non mi aspettavo di essere quarto alla prima curva. La pressione delle gomme è andata altissima e mi sono dovuto abituare. Poi ho capito come andare forte e alla fine sono riuscito a riprendere Pecco e a creare il gap per chiudere secondo”. LEGGI TUTTO

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    Ducati, Bagnaia: “Dispiace per la Sprint ma domenica sono il pole”

    SEPANG – Il terzo posto nella Sprint Race del Gran Premio della Malesia ha permesso al campiode del Mondo della MotoGP, Francesco Bagnaia, di mantere un distacco, se pur di soli 11 punti, sul rivale Jorge Martin. “Negli ultimi giri ero in netta difficoltà, avevo problemi all’anteriore della moto. Peccato”. Queste le parole di Bagnaia, intervistato da Sky Sport al termine della Sprint. Pecco ha cercato di vedere anche il lato positivo della giornata, ovvero la pole position conquistata nella mattinata: “Nonostante tutto sono molto contento perché conquistare la pole position è sempre importante e domani ripartirò da lì”.  LEGGI TUTTO

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    Classifica MotoGP dopo Sprint Malesia: Bagnaia, Martin si avvicina ancora

    SEPANG – Jorge Martin si avvicina ancora a Francesco Bagnaia nella classifica iridata della MotoGP, al termine della gara Sprint del Gran Premio della Malesia. Lo spagnolo della Pramac, infatti, ha chiuso davanti al campione della Ducati ufficiale, guadagnando altri due punti. Con il secondo posto, davanti al terzo di Pecco, infatti, Martin si è portato a soli 11 punti dal torinese, che sul circuito di Sepang era partito dalla pole position, accusando poi un drastico calo nella seconda parte della sessione. Ecco quindi la classifica piloti aggiornata dopo la Sprint della Malesia. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: la classifica aggiornata dopo la Sprint in Malesia

    SEPANG – Francesco Bagnaia conserva la leadership della classifica di MotoGP dopo la Sprint del Gran Premio della Malesia, ma vede Jorge Martin avvicinarsi ancora. Pecco, infatti, non è riuscito a conservare la testa della corsa dopo essere partito dalla pole, cedendo la posizione prima ad Alex Marquez e poi anche al rivale numero uno per il titolo. Martin, infatti, guadagna due ulteriori punti sul torinese, portandosi a -11. Da segnalare anche la prestazione di Enea Bastianini, che coglie il miglior risultato stagionale con la quarta posizione. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: in Malesia Alex Marquez davanti a tutti nella Sprint. Terzo Bagnaia dietro a Martin

    SEPANG – Alex Marquez davanti a tutti nella Sprint del GP della Malesia, valida come diciottessima tappa della stagione di MotoGP. Prestazione notevole del pilota spagnolo che chiude davanti a un indiavolato Jorge Martin e al campione del Mondo in carica, Francesco Bagnaia. Quest’ultimo vede il vantaggio sul rivale ridotto a soli 11 punti. Quarta posizione per Enea Bastinini, davanti alle due KTM di Binder e Miller. Alle spalle di Marco Bezzecchi, settimo, altre due Ducati (7 nelle prime 10 posizioni), quella di Johann Zarco e di Luca Marini. In decima posizione Maverick Vinales.  LEGGI TUTTO