La provincia di Arezzo, la più orientale dell’intera Toscana, ha un territorio ricco di fascino e cultura che si estende su parte del Valdarno, della Val di Chiana, della Val Tiberina, e sulle alte valli dei fiumi Marecchia e Foglia. Questi territori, dai profumi e sapori unici, sono famosi anche per aver dato i natali ad alcuni grandissimi artisti italiani la cui fama è ancora oggi più viva che mai come, ad esempio, Francesco Petrarca, nato nel 1304, e Giorgio Vasari, pittore, architetto e biografo degli artisti italiani, nel 1511.
Poco lontano dal capoluogo, a Caprese, nel 1475 nacque Michelangelo Buonarroti, mentre a Sansepolcro, nel 1416, Piero della Francesca. E proprio di quest’ultimo – pittore e matematico che ebbe grande influenza sul Rinascimento italiano – andremo alla scoperta, lungo un itinerario ideale che ne ripercorre i luoghi e in cui ammirare alcune delle sue opere più importanti. Piero della Francesca, sin da giovane, iniziò a dedicarsi agli studi di aritmetica e di geometria, grazie ai quali intuì la rappresentazione della prospettiva che caratterizza le sue opere, in cui spiccava la figura umana, avvolta da una luce nitida e chiara. L’artista viaggiò molto tra le cittadine del Centro Italia, all’epoca ricche di committenti e stimoli culturali. Il nostro percorso parte da Sansepolcro, sua città natale, dove, presso il Museo Civico, sono conservate quattro opere del nostro artista. Tra queste spiccano il Polittico della Misericordia, con al centro raffigurata la Madonna, che accoglie sotto il suo manto i mecenati e i devoti; e nella Sala delle Udienze, la Resurrezione, opera tra le più rappresentative dell’artista, al centro della quale è collocato il Cristo, che solenne e imponente domina la scena.
Lasciata Sansepolcro, la destinazione successiva è il delizioso borgo di Monterchi, al confine con l’Umbria. Qui Piero della Francesca realizzò lo straordinario affresco della Madonna del Parto per la chiesa di Santa Maria a Momentana. L’iconografia della Vergine in attesa incanta chiunque la osservi e trasmette un forte senso di sacralità. La sua figura è allo stesso tempo divina e umana, rafforzata dalla presenza dei due angeli laterali.
Ripartiti da Monterchi, l’itinerario si conclude ad Arezzo, per varcare la soglia della Basilica gotica di San Francesco, in cui osservare il monumentale affresco de La leggenda della Vera Croce, che decora la Cappella Bucci. Il soggetto della rappresentazione è stato tratto dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varazze, scritta nel XIII secolo. I paesaggi rappresentati sono quelli aretini, dove convivono le figure umane e geometriche che guidano l’osservatore nella lettura della narrazione. Salutato Piero della Francesca, la passeggiata può proseguire attraverso le vie e le piazze del centro di Arezzo, in cui visitare alcune testimonianze di epoca medievale, come la pieve di Santa Maria (che ospita il polittico di Lorenzetti del 1320) e la Cattedrale di San Donato; e della successiva stagione medicea, come piazza del Comune, oggi Piazza Grande, e il Palazzo delle Logge, il cui progetto fu affidato al Vasari da Cosimo I de’ Medici.