Stamani la cronaca dei quotidiani locali, Resto del Carlino, Repubblica e Corriere riporta il coinvolgimento di una società di basket di Imola “di rilievo nazionale” nell’inchiesta della Procura di Bologna sulle false sponsorizzazioni. Si fa il nome della Andrea Costa Imola, e tra i 16 indagati c’è l’ex presidente, e ora amministratore unico, Gian Piero Domenicali.
Secondo il PM Manuela Cavallo si tratta di una lunga serie di fatture false, o gonfiate, per 75 milioni di euro per sponsorizzazioni all’Andrea Costa e alla società di Parma di basket femminile (fallita nel 2016, qui è indagato l’ex presidente Giovanni Bertolazzi). Gli indagati in tutto sono 16, accusati di associazione a delinquere finalizzata all’emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione fiscale, occultamento o distruzione delle scritture contabili, simulazione di reato, con l’aggravante della transnazionalità.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, le fatture sarebbero state emesse da una società costituita a Londra, la Advanced Marketing Consulting, che aveva acquistato a un costo simbolico i diritti di immagine e pubblicitari delle due società. Secondo i PM, però, tale società operava solo a Bologna ed averebbe evaso imposte per circa 25 milioni di euro (la quantità di beni sequestrata). Gli sponsor invece beneficiavano delle detrazioni fiscali e avrebbero ricevuto indietro fino all’80% delle somme versate tramite trasferimenti a prestanome a Londra, Principato di Monaco e San Marino.
Gian Piero Domenicali, sentito dal Resto del Carlino, si è detto parte lesa e ha dato la sua versione: “Chiederemo i danni alla Advanced Marketing Consulting. Non era l’unica agenzia a cui abbiamo fatto riferimento per diffondere la nostra immagine, con la differenza che questa è l’unica che aveva sede all’estero.”
Effettivamente viene da chiedersi perché mai la Com.Tec. di fronte a poste di bilancio milionarie, come viene spiegato nell’articolo, non abbia trovato nulla di strano e non ne abbia fatto argomento almeno di confronto con il club. Si torna ai bilanci della Montepaschi: di fronte a uscite milionarie e ingiustificabili di soldi sotto la posta “Costi per servizi” nessuno aveva nulla da obiettare e poi il cancro non rilevato ha portato al fallimento la società pluriscudettata… Occhio non vede.