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    Atp Parigi, i risultati di oggi: Vacherot elimina Rinderknech, fuori Ruud

    La sfida tra cugini la vince ancora Valentin Vacherot. Il monegasco è agli ottavi di finale al Masters 1000 di Parigi grazie alla seconda vittoria in tre settimane con il cugino Arthur Rinderknech, nel remake della finale di Shanghai. Anche in questo caso è stata una partita combattuta, risolta da Vacherot dopo tre ore di gioco con il punteggio di 6-7, 6-3, 6-4. Per lui si apre adesso una parte di tabellone favorevole dopo l’eliminazione di Alcaraz: ad attenderlo agli ottavi, infatti, ci sarà Cameron Norrie. Torneo finito, invece, per Casper Ruud, battuto dal tedesco Altmaier con lo score di 6-3, 7-5. Il norvegese esce così di scena nella corsa per le Atp Finals di Torino. Ottavi di finale senza scendere in campo, infine, per Daniil Medvedev visto il forfait di Grigor Dimitrov.  LEGGI TUTTO

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    Scacchetti è ferma ai box, la Tonno Callipo può contare (temporaneamente) su Bacciottini

    A Vibo Valentia da due gare è ferma ai box la palleggiatrice Chiara Scacchetti, a causa di un infortunio muscolare. La regista emiliana ha saltato le ultime partite contro Arzano e Roma, e dagli esami strumentali effettuati ieri è emerso che dovrà stare ancora ferma e la situazione sarà continuamente monitorata dallo staff medico societario.

    Nell’attesa di un suo pronto recupero, su cui ovviamente punta la Tonno Callipo, al fine di mantenere alti gli standard in allenamento la squadra giallorossa si avvarrà  del prezioso contributo della palleggiatrice Barbara Bacciottini, fiorentina di 31 anni, già stata in Calabria tra le fila di Soverato in mezzo a tanti anni di serie A2 e qualche stagione anche in A1.

    L’obiettivo della Tonno Callipo, comunque, è di recuperare al più presto possibile il capitano Scacchetti, che già nella gara di esordio e nel precampionato ha dimostrato di aver preso subito per mano la squadra, dandole sicurezza e qualità nel gioco. LEGGI TUTTO

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    Coach Soli presenta Rana Verona-Allianz Milano

    Sarà di Rana Verona il compito di chiudere la terza giornata di Regular Season con la sfida di domani sera alle 20.30 contro l’Allianz Milano. Alla vigilia del confronto del Pala AGSM AIM è intervenuto in conferenza stampa Coach Fabio Soli.
    Queste le sue parole: “La partita di Grottazzolina è andata via liscia per due motivi: l’avversario non ha offerto una prova di grande sostanza e noi abbiamo usato l’attacco come arma per toglierci alcuni piccoli problemi. Bene per il risultato, ma dobbiamo lavorare tantissimo in ottica delle prossime partite e ricercare dettagli per crescere con la nostra pallavolo. Affrontiamo una squadra forte e allenata da un grande allenatore, con un opposto con una completezza tecnica rara per questo ruolo. Ci saranno molte insidie sia tattiche che tecniche. Dai Play Off dell’anno scorso è trascorso tanto tempo. Già si vedono differenze tra le squadre a distanza di qualche mese, quindi è difficile fare confronti. Sarà una gara complicata perché ci metteranno di fronte ai nostri limiti su cui sappiamo che dobbiamo lavorare. Siamo consapevoli quali sono i nostri mezzi per metterli in difficoltà”.
    Poi ha continuato: “Cambia tanto la presenza o meno di Cachopa, ma anche il secondo palleggiatore si sta comportando molto bene grazie al loro allenatore. Si sta affidando tanto a Reggers che è una cosa naturale visto che realizza tanto, colpisce la palla molto alta con grande varietà di colpi. Che ci sia o meno Cachopa noi dobbiamo prepararci per prevedere entrambi i palleggiatori, ma non dobbiamo pensare che potrà essere più semplice.  Dobbiamo crescere a muro, fondamentale su cui stiamo insistendo, perché la fase muro-difesa può darci quel quid in più per migliorarci come squadra e compiere uno step ulteriore. I punti di domani sono importanti come lo sono stati quelli di Grottazzolina e come quelli che ci saranno durante tutto il campionato, ma mi piace ragionare un passo alla volta, come ho detto a più riprese alla squadra, per fare quei miglioramenti che ci servono”.
    In seguito, ha aggiunto: “Cerco di essere oggettivo valutando i numeri e il quotidiano comportamento di ognuno e della squadra: siamo lontani da una performance adeguata a quello che abbiamo in testa, con grande margine di miglioramento in termini tecnici e tattici, ma è normale perché lavoriamo tutti insieme da meno di un mese e siamo alla ricerca di un equilibrio sia di attitudine in palestra che nelle dinamiche di gruppo. Siamo a buon punto per quanto riguarda attacco e battuta pur a essendoci margine, in ricezione e fase break abbiamo bisogno di crescere tanto. I risultati sono importanti perché connettono quello che stai facendo con quello che vuoi ottenere. Dobbiamo svincolarci un po’ dal discorso dei risultati, dobbiamo costruire gruppo che sappia lavorare insieme, ma non si può ottenere immediatamente, siamo ancora un’aggregazione di atleti e quando piano piano otterremo questa coesione avremo un’impennata di rendimento”.
    Sulle ultime variazioni: “Non sappiamo ancora quando sarà recuperata la Supercoppa, ma non è la prima volta che accadano cambiamenti in corsa, quindi preferisco lavorare un giorno alla volta. Non vediamolo come un problema ma come un’opportunità. Cambia qualcosa sulla preparazione fisica perché era volta ad arrivare al meglio a quel tipo di evento, ma al suo posto ci sarà una partita altrettanto importante come quella di Civitanova. Dispiace un po’ perché si respirava già aria di Supercoppa, ma è andata così e lo accettiamo”. LEGGI TUTTO

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    “C’è poca Virtus, passo indietro: lo Zalgiris vola”

    Lo Zalgiris si conferma bestia nerissima per la Virtus, che ieri sera ha allungato la sua striscia negativa coi lituani: 0-7 da quando è tornata in Eurolega… Il verdetto della Zalgirio Arena non fa una piega. Bologna non c’è nemmeno andata vicino, inseguendo sempre e raggiungendo mai la truppa di Masiulis, dilagante nel finale. Dominante Sylvain Francisco LEGGI TUTTO

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    Lavarini alla vigilia di Perugia-Milano: “Sarà una trasferta impegnativa”

    Continua il tour de force della Numia Vero Volley Milano. Quinta partita negli ultimi quindici giorni per Egonu e compagne che giovedì 30 Ottobre alle ore 20.00 saranno protagoniste sul campo del Pala Barton Energy nella sfida contro la Bartoccini-Mc Restauri Perugia. Reduci dalla vittoria con un rotondo 3-0 su Macerata, e dalla festa per la Supercoppa Fineco davanti al pubblico di casa, le meneghine partono in direzione Perugia per un’altra fondamentale sfida: obiettivo i tre punti per rincorrere le prime posizioni in classifica. Anche le umbre, forti del successo al tie-break nell’ultimo turno di campionato, scenderanno in campo per provare a conquistare punti preziosi.La partita, visibile su DAZN e VBTV, segna il decimo confronto tra le due formazioni, con Milano che ha sempre primeggiato sulle Black Angels. La Numia troverà dall’altra parte della rete tre volti noti, con Turlà e Fiesoli che hanno militato tra le fila meneghine per la stagione sulla sabbia 2022/2023; per ultima, la centrale Mazzaro, che ha concluso il suo percorso nel settore giovanile del Consorzio per poi disputare l’annata sportiva 2015/2016 in Serie A2 con i colori rosablu. Nessuna ex figura, invece, nel roster di Vero Volley.Stefano Lavarini (allenatore Numia Vero Volley Milano): “Quella di Perugia sarà una trasferta impegnativa: è una squadra che in casa ha fatto punti in entrambi gli incontri disputati ed è reduce da una vittoriosa trasferta a Cuneo, a testimonianza della combattività che sa mettere in campo. In questi pochi giorni ci prepareremo per affrontarla, continuando a lavorare sugli aspetti del nostro gioco sui quali stiamo cercando costantemente dei miglioramenti”.(Fonte: Numia Vero Volley Milano) LEGGI TUTTO

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    San Giovanni in Marignano verso Macerata. Bellano: “Snodo importante della stagione”

    La Omag-MT San Giovanni in Marignano è pronta per una trasferta impegnativa sul campo della CBF Balducci HR Macerata, un match che non sarà come gli altri. Oltre al valore dell’avversario, questa gara avrà il profumo dei ricordi, con tanti incroci e qualche emozione in più. Le due squadre condividono un destino recente: entrambe arrivano dal trionfo della promozione e inseguono lo stesso obiettivo ossia di dimostrare di poter restare stabilmente nella Serie A1. Il cammino, però, è tutt’altro che semplice, e il palasport di Macerata è una tappa che richiede concentrazione e carattere.

    Il roster marchigiano, guidato da coach Valerio Lionetti, è profondo e competitivo. Un mix ben calibrato di esperienza e gioventù, dove spiccano la sicurezza di Giulia Bresciani in seconda linea, la regia lucida di Asia Bonelli e la freschezza dei nuovi innesti stranieri: la finlandese Suvi Kokkonen, la serba Isidora Kockarević e la centrale statunitense Emma Clothier. Un gruppo solido, ambizioso e con armi importanti in ogni reparto.

    Ma a rendere questa sfida ancora più significativa c’è la presenza di cinque ex marignanesi oggi in maglia arancionera: Bresciani, Bonelli, Alessia Mazzon, Clara Decortes e Giorgia Caforio. Volti familiari, protagonisti di pagine importanti nella storia recente di San Giovanni. Dall’altra parte della rete, invece, Sara Caruso ritroverà un ambiente che conosce bene: anche Macerata ha segnato una tappa importante del suo percorso. È il classico intreccio di destini che solo il volley sa regalare.

    Per coach Massimo Bellano e le sue ragazze sarà un banco di prova vero, da affrontare con lucidità, pazienza e coraggio. Servirà mettere pressione con la battuta, tenere alta la qualità della ricezione e cercare continuità in attacco. Ma più di tutto, servirà personalità, entusiasmo e consapevolezza del proprio valore.

    Macerata vorrà difendere il proprio campo e proseguire nel buon avvio di stagione, mentre la Omag-MT cercherà di trasformare questa gara in un segnale di crescita e maturità. Tutto lascia presagire una partita intensa, equilibrata, carica di motivazioni.

    Alla vigilia Massimo Bellano commenta: “Macerata è una buona squadra. Ha sicuramente iniziato bene il campionato, mettendo in difficoltà tutte le avversarie che ha affrontato. Penso quindi che stia attraversando un momento di buona fiducia. Per noi questa partita rappresenta chiaramente uno snodo importante della stagione, perché si tratta di una squadra che, come noi, ha come primo obiettivo la permanenza nella categoria. Stiamo cercando di prepararci al meglio, sia dal punto di vista tattico sia da quello emotivo, per arrivare a giovedì nelle migliori condizioni possibili.”

    (Fonte: Omag-MT San Giovanni in Marignano) LEGGI TUTTO

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    Prova Moto Morini X-Cape 1200: tanta voglia di viaggiare

     Moto Morini segue lo schema ormai consolidato dei marchi italiani gestiti da realtà orientali: stile, progettazione e sviluppo restano saldamente in Italia, mentre la parte manageriale e la produzione si svolgono all’estero. In questo caso, però, l’italianità del marchio emerge con più forza rispetto ai concorrenti, e la nuova X-Cape 1200 ne è la conferma. Una moto completamente nuova, che riprende il celebre V2 della Casa, opportunamente rivisto, e che punta al giusto equilibrio tra qualità, efficienza e prezzo.

    Siamo convinti che possa ottenere il successo che merita, e di seguito spieghiamo il perché. Precisiamo che la moto provata era ancora una preserie, seppur molto vicina alla versione definitiva: alcuni dettagli potrebbero quindi differire dal modello che arriverà in commercio. Ma come si comporta su strada? 

    Test Moto Morini X-Cape 1200: Design

    A prima vista il frontale appare massiccio e imponente, sia osservandolo di lato sia frontalmente. Ma è davvero così?In realtà, misurando la distanza tra i due spigoli più esterni dei convogliatori del radiatore, la misura risulta identica a quella della X-Cape 650: è quindi la prospettiva a ingannare. Alla sensazione di maggiore volume contribuisce invece il serbatoio da 24,5 litri, che scende lateralmente accanto al motore per abbassare il baricentro.

    La 1200 riesce comunque a distinguersi dalle rivali per personalità, pur senza allontanarsi troppo dalle linee tipiche del segmento crossover. Ben riuscito il disegno del cupolino con i doppi proiettori a LED e la luce diurna, così come la parte centrale, dove ampie superfici in plastica celano interamente il telaio. La cura dei particolari si ritrova nei cerchi tubeless a raggi tangenziali, nelle piastre portapedane in alluminio e nello scarico con catalizzatore compatto. Positiva anche la qualità delle plastiche e l’ordine dei cablaggi intorno al motore e sotto la sella. 

    Test Moto Morini X-Cape 1200: contenuti tecnici e dotazione

    La scheda tecnica è particolarmente completa: telaio perimetrale a traliccio in acciaio con telaietto posteriore imbullonato, forcellone in alluminio di notevole lunghezza e sospensioni Kayaba con escursione di 180 mm per entrambe le ruote. La forcella da 48 mm è completamente regolabile, mentre il monoammortizzatore dispone di un pratico pomello remoto per la regolazione del precarico.

    L’impianto frenante è interamente Brembo: pinze radiali monoblocco con dischi anteriori da 320 mm di diametro e un disco posteriore da 280 mm, ben dimensionato per affrontare anche i viaggi a pieno carico.

    Il cuore della moto è il celebre bicilindrico Corsa Corta Evo a V di 87° DOHC, derivato dai primi anni 2000 ma aggiornato per rispettare la normativa Euro5+. Con 1.187 cc di cilindrata, eroga 129 CV a 8.750 giri/min e 107 Nm a 7.000 giri/min. Il comando del gas è ride-by-wire, mentre il cambio adotta un quickshifter bidirezionale, che lo rende più fluido e immediato rispetto alla versione precedente.

    La dotazione elettronica è ricca: ABS cornering e traction control Bosch, entrambi regolabili su tre livelli; quattro riding mode preimpostati più uno personalizzabile; cornering lights, radar posteriore per l’angolo cieco e dash cam anteriore consultabile tramite app. Non mancano manopole e sella riscaldabili e una strumentazione TFT a colori da 7”, con connessione Bluetooth e navigazione GPS integrata. 

    Test Moto Morini X-Cape 1200: Ergonomia e comfort

    Peccato che, per una moto di questo segmento, la sella non sia regolabile in altezza: chi desidera abbassarla deve ordinare la versione più scavata. Con i suoi 86 cm da terra, comunque, molti motociclisti riusciranno a toccare agevolmente con i piedi. Più impegnativa è invece la gestione da fermo: i 257 kg dichiarati si fanno sentire già sull’asfalto e diventano ancor più gravosi nelle manovre su sterrato.

    La sensazione in sella è quella tipica di una maxi: le pedane sono ben posizionate e per le gambe lo spazio accanto al serbatoio è ampio. Il manubrio largo è montato piuttosto avanzato, costringendo a sporgersi leggermente in manovra; per fortuna la sella permette di muoversi liberamente, sia in avanti sia lateralmente, migliorando il comfort durante la guida.

    Il parabrezza, regolabile anche in marcia, garantisce una buona protezione già nella posizione più bassa. Meno convincente la leva frizione, piuttosto dura da azionare nonostante l’adozione di una pompa radiale.

    Per scoprire come va su strada, continua a leggere la prova su Inmoto.it LEGGI TUTTO