Foto Ufficio Stampa Roma Volley Club
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Il Direttore Generale dell’Acqua & Sapone Roma Volley Club, , è nella quotidianità un imprenditore, ricopre attualmente il ruolo di Direttore Generale della società Cybertech S.p.A., società del gruppo Engineering, prima società italiana del settore IT, con lui vogliamo analizzare, da un punto di vista manageriale, quali possano essere le prospettive per la serie A e, conseguentemente, per tutto il movimento pallavolistico italiano alla luce della situazione attuale e di quella che si sta delineando per la prossima stagione.
Cosa sta accadendo dal momento che si è decretata la fine, per la stagione 2019/2020, di tutti i campionati?
Esistono però alcune differenze che potrebbero creare tensioni nell’ambiente.
Quindi cosa succederà a livello di programmazione e cosa propone da un’ottica manageriale?
Quindi lei suggerisce di partire dalla verifica del valore del “prodotto”?
Ci sono proposte di club di A1 di trasformare il campionato di vertice in una sorta di NBA, cosa ne pensa?
Ci sono dissapori delle atlete, non solo pallavoliste, per non essere trattate contrattualmente da professioniste. Come la vede?
Veniamo all’ipotesi che aleggia in questi giorni su tutti i campionati per la prossima stagione, quella di partite a porte chiuse o comunque con affluenza molto limitata per garantire il distanziamento sociale. Cosa propone?
Per concludere 3 parole chiave per il “prodotto” pallavolo del futuro?