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Nuovo Palazzetto a Latina. Diverse le ipotesi su dove costruirlo

Foto: Ufficio Stampa Top Volley Latina

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Continua a tenere banco la questione di un nuovo palazzetto dello sport a Latina, visto che per gli addetti ai lavori ormai il PalaBianchini è un impianto fatiscente. Diverse le ipotesi, come riportato da 

IL CASO. Il primo passaggio è stato fatto con il presidente del credito sportivo. «» racconta l’assessore ai Lavori Pubblici, Emilio Ranieri. Poi si è cominciato a ragionare sul dove costruirlo e come da sempre accade in questa città quando si parla di aree e di espropri cominciano i problemi. Al momento ci sono due ipotesi in campo: un “Palazzo del Nuoto” e un Palasport che potrebbero sorgere ai due lati opposti del capoluogo.

PISCINA OLIMPIONICA. La prima e più avanzata ipotesi è la realizzazione del “PalaNuoto”: il progetto è stato presentato da tempo dall’imprenditore Francesco Damiani, presidente della squadra di pallanuoto, e prevede la realizzazione di un impianto sportivo con una piscina olimpionica. L’idea originaria lo vedeva ubicato sotto la Torre Pontina. «» spiega Ranieri. Per questo ora c’è una nuova localizzazione di massima: farlo in Q4, alle spalle della chiesa di San Luca.

GLI SPORT DI SQUADRA. Sono anni che se ne parla. Il cavalier Benacquista, presidente della squadra di pallacanestro, vorrebbe farlo su un’area di proprietà tra Borgo Santa Maria e Borgo Sabotino. In passato si erano fatti avanti anche gli imprenditori Bianconi, Piattella e Gatti che sono proprietari di aree con destinazione impianti sportivi a ridosso della Pontina nei pressi dell’Istituto Sani. Ma ora si sta valutando anche un’area a Latina Scalo. «» spiega Ranieri. L’idea del Comune è quella di mettere d’accordo i proprietari dei terreni con chi gestirà poi la struttura cosa da far presentare loro un progetto di finanza comune. «».

I PALETTI. Sono essenzialmente due quelli posti dall’attuale amministrazione comunale, in linea con le direttive della pianificazione urbanistica proposta dall’assessore Francisco Castaldo. Ovvero: zero consumo di suolo e stop agli espropri. Quindi bisognerà individuare aree di Prg già destinate a impianti sportivi o almeno a verde pubblico attrezzato. Sarà poi necessario coinvolgere i proprietari attraverso uno scambio tra aree e cubature, ma anche in questo caso al privato verrà imposto di solo su arre già edificabili e non in zona agricola.

I TEMPI. Il modo per ridurli all’osso è uno solo: evitare di dover adottare una variante urbanistica per modificare la destinazione delle aree e quindi scegliere quelle che per Prg o per i Piani particolareggiati sono già individuate come aree destinate a impianti sportivi o a verde pubblico attrezzato. Questa è la garanzia per fare presto e anche per spendere meno.

I COSTI. « – spiega Ranieri – ». Ovvero almeno 2,5 milioni. Poi ne serviranno altri 3 o 4 per la struttura, ma questo è un prezzo assolutamente indicativo. C’è chi, come Ravenna ne ha spesi 15 e chi come Civitanova meno di uno. « – conclude Ranieri – » .


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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