ROMA – Il 2022 della Ducati è stato a dir poco trionfale, rappresentando il culmine di un progetto nato diversi anni fa, portando a una crescita costante verso l’affermazione in MotoGP arrivata con Francesco Bagnaia. Infatti, il tema dello sviluppo tecnologico è stato molto dibattuto nella storia recente del motomondiale, tra la paura di rischiare e la necessità di tenere d’occhio i costi. La casa di Borgo Panigale si è dimostrata una piacevole eccezione in questo panorama, introducendo diverse novità spesso vincenti. Interpellato sul tema, Davide Tardozzi, ai microfoni di Speedweek, ha dichiarato: “Siamo nel campionato per eccellenza, quindi è naturale che emergano nuova tecnologie. Ma negli ultimi sei/sette anni, solo Ducati ha portato novità in MotoGP. Niente di ciò che è stato proposto da altri costruttori è stato poi copiato dalla concorrenza“.
L’analisi di Tardozzi
“Inizialmente si tendeva a limitare lo sviluppo tecnologico: da una parte perché alcune novità non sono adatte ad essere portate su strada, dall’altra per l’attenzione ai costi – ha aggiunto Tardozzi –. La tecnologia secondo me dovrebbe essere l’elemento più importante della MotoGP, perché dovresti poter dimostrare dove può arrivare la tecnologia motociclistica. Ducati ha vissuto la MotoGP come una sfida di innovazione, ma a ogni novità c’è chi critica. Ma se vogliamo arrivare a dare risalto al potenziale dei piloti, la cosa migliore da fare è avere un campionato dove tutti guidino la stessa moto”.