La Poderosa Pallacanestro Montegranaro è lieta di annunciare l’ingaggio per la stagione 2018/2019 di Andrea Traini, proveniente dalla Germani Brescia (Serie A). Playmaker di 180 centimetri e grande talento, andrà a formare con l’altro nuovo acquisto Matteo Palermo una coppia di registi complementare ed intercambiabile.
Nato il 23 agosto 1992 a Loreto (AN) ma cresciuto nella vicina Porto Recanati, nella quale muove i primi passi nel mondo della pallacanestro, il nuovo regista gialloblu spicca il volo a 14 anni passando prima dal settore giovanile della Stamura Ancona e poi in quello della Vuelle Pesaro, togliendosi una bella soddisfazione: quella di vincere lo scudetto Under 17 nel 2009. Debutta in prima squadra l’anno dopo, nel 2010, ed appena diciottenne scrive subito 6 punti in 10’ contro Caserta. Chiude la stagione 2010/2011 a 2,4 punti in 6,8 minuti sul parquet e le belle prestazioni gli valgono la conferma nel giro delle Nazionali, nello specifico nella Under 20 che parte per gli Europei di Spagna. Gli azzurrini si spingono fino in finale, inchinandosi solo ai padroni di casa guidati dall’attuale stella NBA Nikola Mirotic, ma per “Caccu” (questo il suo soprannome) comunque c’è la medaglia d’argento da mettere al collo. Nella stagione successiva, quella che porterà Pesaro fino alle semifinali scudetto, trova però poco spazio così ad inizio 2012 decide di andare a farsi le ossa a Recanati in DNA. Coi leopardiani gioca un’ottima seconda parte di regular season (7,9 punti, 2,9 rimbalzi, 3,2 assist) per poi esplodere fragorosamente nei playoff, nei quali sale addirittura a 17,6 punti, 4,8 rimbalzi e 4,8 assist a sera, griffando un high da 34 punti, 8 rimbalzi e 6 assist per 53 di valutazione nel match vinto contro Capo d’Orlando. Torna in A nella “sua” Pesaro con maggiori garanzie di minutaggio, ma stavolta è la sfortuna ad accanirsi contro di lui: due infortuni al ginocchio lo tengono a sole 8 partite giocate nel 2012/2013 (nelle quali fa comunque vedere ottime cose: 6,4 punti in 14,1 minuti) e a saltare l’intera stagione successiva, per rientrare nell’estate 2014 in quel di Napoli, in Serie A2 Gold. Il ginocchio continua a tormentarlo, ma in 13 partite mette a referto comunque 9,2 punti, con 4,7 rimbalzi e 3,0 assist a sera. Nel 2015/2016 torna a Recanati ed è protagonista nella salvezza della formazione gialloblu ai playout con 9,5 punti, 3,3 rimbalzi e 3,3 assist. Nel 2016 arriva ad Udine, sempre in A2, trovando però meno spazio: riesce comunque a contribuire nella stagione da matricola dei bianconeri con 5,7 punti e 2,0 assist a gara. Lo scorso anno ecco la sfida: quella di tornare in Serie A, pur se con un ruolo marginale, in una squadra proiettata verso l’alto. Lo chiama Brescia e il biondo playmaker portorecanatese si fa sempre trovare pronto quando coach Diana lo chiama in causa: 23 partite giocate, 1,7 punti e tanta energia in 6,8 minuti a partita per dimostrare di poter stare ancora a quel livello. Ora torna in A2, a Montegranaro, con una nuova sfida: quella di far vedere a tutti di essere un giocatore di assoluto livello per la categoria.
Queste le prime parole del nuovo esterno della XL EXTRALIGHT®: «E’ stata una trattativa molto veloce, è successo tutto in pochi giorni. Appena è arrivata l’offerta con il mio procuratore abbiamo subito ritenuto Montegranaro come la scelta migliore nonostante ci fossero altre alternative sul piatto. Torno vicino a casa e ovviamente fa piacere, ma non è stato certo l’elemento decisivo. Quel che conta è che ho trovato una società ambiziosa, che ha voglia di confermarsi a buon livello in questo campionato, partendo da quanto di buono fatto nella passata stagione. Ci saranno aspettative più alte, ma proveremo a costruire la nostra identità passo dopo passo».
Queste le parole di coach Cesare Pancotto: «Nella ricerca di giocatori che fossero motivati a sposare il nostro progetto, sicuramente Andrea è stato uno di quelli che abbiamo trovato con più entusiasmo. Ci serviva un giocatore con personalità e faccia tosta, da far sentire importante. Nella nostra idea uscirà dalla panchina per cambiare il ritmo della partita, per “emozionarla”, come mi piace dire. Un giocatore che può correre il campo, che può innescare i tiratori ma anche creare per sé stesso e che sa essere velenoso anche in difesa».
Queste le parole del gm Alessandro Bolognesi: «Era nostra prerogativa trovare un giocatore con qualità, che entrasse dalla panchina e che potesse cambiarla con il suo talento. Andrea risponde perfettamente a questo identikit».