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Lega A – Tanti contenziosi e lodi bloccano l'attività della Scandone sul mercato

Lega A - Tanti contenziosi e lodi bloccano l'attività della Scandone sul mercato

La Sidigas è solo virtualmente sul mercato. In realtà tecnicamente qualsiasi trattativa è bloccata dai contenziosi aperti in federazione. Spettanze arretrate delle agenzie di rappresentanza dei giocatori: un lodo è già esecutivo e blocca qualsiasi tesseramento, mentre altri lo potranno diventare nei prossimi giorni. I procuratori sono sul piede di guerra stancati dal modus operandi del sodalizio biancoverde. C’è chi la prende con filosofia: «Ormai li preparo in automatico», c’è chi invece chiama in causa il Consiglio Federale del prossimo 6 dicembre ed una possibile dichiarazione di morosità che qualora non venisse sanata prevederebbe anche punti di penalizzazione. Scenari assolutamente sovradimensionati per le esigue cifre in ballo. Resta comunque lo smacco ed una situazione che si aggiunge a quelle più onerose in itinere davanti al Bat, il tribunale della Federazione Internazionale.

La questione, com’è noto, riguarda il pagamento di parte degli emolumenti della scorsa stagione, in particolare i premi. L’argomento potrebbe far pensare a cifre irrisorie, marginali. In realtà lo schema retributivo proposto dalla società biancoverde, ed oggi dismesso, prevedeva una base salariale relativamente ristretta con possibilità di espansione del 30-40% nel caso di successi. Una premialità diffusa, non solo riguardante le vittorie di trofei o traguardi classici stagionali, ma anche le vittorie nelle singole gare. Ne avevamo già parlato lo scorso 26 ottobre. Era stato Jason Rich a rilasciare delle dichiarazioni in merito. Fermezza ed apertura nelle parole della guardia americana, miglior giocatore della passata stagione, ora al Besiktas in Turchia: «Il mio accordo con Avellino prevedeva che una parte del compenso annuale fosse inquadrato in un sistema di bonus delle prestazioni. La società ha omesso di pagare come concordato parti significative di questo accordo. Parlando con i miei ex compagni di squadra posso abbiamo deciso di inviare una lettera a De Cesare da tutti giocatori che richiedono i loro compensi con l’auspicio che si possa trovare una soluzione. Non voglio annunciare quello che farò, ma tutte le opzioni rimangono a mia disposizione».

Parole nel vento cantava qualche tempo fa Gaetano Curreri degli Stadio. I segnali di apertura per un possibile accordo sono rimasti disattesi. Nessuna risposta da parte della società La guardia americana, ma anche capitan Leunen (oggi alla Fortitudo Bologna in serie A2), rappresentati dallo stesso agente, hanno avviato il lodo arbitrale al Bat, a cui peraltro l’agenzia americana in questione non aveva mai fatto ricorso. Rich e Leunen si aggiungono a Fesenko (ritornato in patria al Dnipro), Wells (attualmente 15,2 punti con il 43,8% da tre in G-League con gli Oklahoma City Blue) e Shane Lawal. Situazioni che andranno a sentenza esecutiva tra qualche mese. Le vicende di queste ore sono altre ed hanno, come detto, già tagliato il traguardo. I ricorrenti si sono rivolti alla Federazione Italiana. Qui c’è già una sentenza che al momento blocca il mercato della Sidigas: è quella favorevole alla Tangram Sports l’agenzia, tra gli altri, di Shane Lawal. Il sinistro nome del Bat e dei lodi persi dalla Scandone ritorna d’attualità dopo alcuni anni. Tanti i ricorsi contro il sodalizio biancoverde che ne avevano minato la credibilità: Burlacu, Sakellariou, Dylewicz, Lauwers, Omar Thomas, Hardy, Ron Slay, Warren, Pancotto, Dean, Lakovic, Ivanov, l’ex coach Tucci e gli agenti Bailey, Zoli, Butler, Raznatovic, Comellini. Le ultime battaglie perse al Bat la scorsa primavera sotto canestro. A spuntarla sia Anosike che Linton Johnson.


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