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Dalla C alla Coppa Italia di A3, la rivincita di Davide Russo a Sorrento

Non pensavo che un colloquio che inizia dalla vincita di una Coppa Italia, potesse essere un viaggio così complesso, potesse essere costituito da squarci di vita che non possono essere dati in pasto a un pubblico con semplicità e da una voce che come quella di Davide Russo, si è levata così in alto da avermi lasciato più volte lungo il corso della chiacchierata senza le parole giuste. O addirittura senza parole. C’è una dimensione umana profonda nella storia di Davide, per la quale la vittoria di un titolo rappresenta un nuovo inizio, ma anche una scure, una bacchetta che mostra il presente bellissimo e il passato con il quale ti sei riappacificato, ma è sempre lì a ricordarti chi eri e come hai dovuto risalire la china.

Partiamo da lei.

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Come ci si sente?

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Proviamo a spiegare cosa rappresenta.

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Ha avuto bisogno di tornare a casa. Le stagioni con Padova e Vibo si interrompono per motivi diversi.

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C’è stata Piera. Altra persona a cui lei ha dedicato la Coppa.

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Le chiedo un’ultima informazione. Ha sentito Agata e Camilla?

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Perché Sorrento ha vinto la Coppa?

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Battere Bellucci in finale cosa ha significato?

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Come la mettiamo con le prossime finali?

La pallavolo le ha un po’ rovinato e un po’ salvato la vita?

Di Roberto Zucca


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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