Nell’immensità dei talenti di cui molti parlano, non è mai semplice capire chi possa diventare davvero una stella di caratura mondiale e chi meno. Se si tratta di , tuttavia, si va sul sicuro. La bravura della diciottenne centrale modenese è immensa, e anche analizzando soltanto i primi mesi della sua esperienza a Bergamo si può notare un miglioramento tutt’altro che insignificante. E questa prima parte di stagione positiva sotto la guida di Carlo Parisi si è andata ad aggiungere al processo di crescita di cui è stata protagonista con Anderlini, Sassuolo e Casalmaggiore.
Intervenuta in esclusiva ai nostri microfoni, Manfredini ha manifestato tutta la propria soddisfazione, mescolata al desiderio di ascendere sempre di più.
Linda, la prima domanda non può che essere introduttiva: com’è stato l’impatto con Bergamo e cosa ti ha convinto a scegliere questo club per la stagione 2024-2025?
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“Forse non te l’ho mai detto ma tu per me sei come Bergamo. So che potrebbe farti ridere ma migliori complimenti non ne ho” cantano i Pinguini Tattici Nucleari. Se dovessi parlare di Bergamo a qualcuno che non la conosce, come gliela descriveresti? Che città è e come ti ci trovi?
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La stagione di Bergamo viaggia finora su un equilibrio certamente sottile, data la fase in cui ci troviamo, ma che era probabilmente nei vostri desideri: 6 vittorie in 12 partite di campionato. Come valuti questa prima parte di percorso?
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Quali sono i vostri punti di forza? E gli aspetti da migliorare?
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Che prospettive vedi per Bergamo e, soprattutto, quanto sarà importante gestire equilibrio e ambizione?
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La vostra è una squadra che dà la sensazione di aver assorbito i dettami di Carlo Parisi. Che allenatore è durante la settimana? Quali sono le corde che cerca di toccare maggiormente?
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Ciò che sta piacevolmente guidando l’osservazione delle tue partite è che sembri ormai aver totalmente fatto tue le richieste tecniche, tattiche e atletiche della Serie A1. È stato naturale per te questo salto di qualità, oppure hai fatto un lavoro specifico?
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In un’intervista di un anno e mezzo fa, ci raccontavi che uno dei tuoi sogni è vestire la maglia della nazionale maggiore. Quanto pensi di esserci vicina?
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In estate hai vinto l’argento al Campionato Europeo U20 e sei stata eletta “Miglior Centrale” del torneo. Che esperienza è stata?
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Hai 18 anni e già una discreta esperienza in Serie A alle spalle. Che obiettivi ti sei posta per il futuro, a breve e a lungo termine?
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Un’ultima curiosità. Come procedono i tuoi studi? Come fai a conciliare gli impegni di una carriera sportiva ad alti livelli con quelli scolastici?
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Di Alessandro Garotta