Investitori interessati e una quotazione altissima, il destino di Porsche si prospetta più che roseo. Solo poco tempo fa, l’azienda tedesca valutata tra i 60 e gli 85 miliardi di euro. Ora arriva l’annuncio ufficiale, tra settembre e ottobre 2022 il Marchio entrerà in borsa e interesserà inizialmente il 25% delle azioni per poi completarsi al termine dell’anno attualmente in corso. In alcuni paesi europei, tra cui l’Italia, le azioni privilegiate senza diritto di voto saranno offerte anche ai piccoli investitori.
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Il futuro del lusso
“Accogliamo con grande favore la decisione del Consiglio di Sorveglianza in favore di un’offerta pubblica iniziale su Porsche. È un momento storico per il Marchio, crediamo che l’IPO aprirà un nuovo capitolo per noi, con un’indipendenza maggiore per uno dei costruttori di auto sportive di maggior successo al mondo. Rafforzerà la nostra capacità di attuare ulteriormente la nostra strategia”, così il commendo di Oliver Blume, presidente del CdA Porsche.
Nell’annunciare le tappe per la quotazione, Porsche ha indicato l’obiettivo di pagare i dividendi sul medio periodo.
Una collaborazione continua
Con la quotazione cambia il rapporto stesso che intercorre tra Volkswagen e Porsche, su trasferimento di profitti e perdite e sul controllo. La nota relativa all’IPO sottolinea il mantenimento della collaborazione e delle sinergie congiunte in futuro, regolate da un accordo di cooperazione industriale a condizioni di mercato.
“Porsche ha consolidato un forte percorso finanziario, restituendo risultati finanziari convincenti e realizzando i sogni degli appassionati delle auto sportive in tutto il mondo. Siamo pienamente impegnati nel proseguire il nostro percorso di successo in futuro e puntiamo a beneficiare da un ambiente di crescita strutturale per i nostri moderni veicoli di lusso”, aggiunge Lutz Meschke, vicepresidente del CdA e membro responsabile per Finanza e IT. “Crediamo che Porsche sia ben posizionata e continuerà a concentrarsi su prodotti di alta qualità ed esclusivi, sulla sostenibilità e sulla mobilità elettrica. Sono perciò ottimista che saremo in grado di attrarre una base azionaria molto solida e ben diversificata attraverso l’offerta pubblica iniziale”.
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