Il GP di Miami si è concluso con la vittoria di Max Verstappen che, scattato dalla terza piazza, ha superato Carlos Sainz e Charles Leclerc nella prima fase della gara. L’olandese ha poi amministrato il vantaggio. Non sono mancati contatti e situazioni al limite: la direzione gara ha dovuto dirimere diverse questioni, andiamo ad analizzarle.
La conformazione molto particolare del circuito di Miami, unita alla mancanza di grip e al fatto che i piloti non vi avessero mai corso prima, ha procurato diverse insidie ai piloti. La pista infatti alternava tratti molto stretti e lenti, composti da curve da affrontare a bassissima velocità, e zone con rettilinei piuttosto lunghi, da affrontare a gas spalancato. Per tutto il weekend si sono verificati incidenti e contatti, finiti sotto la lente di ingrandimento della direzione gara, capitanata dal tedesco Niels Wittich.
PRIMO GIORNO, PRIMI PROBLEMI
Nelle prime due sessioni di prove libere, andate in scena venerdì, sono emerse già le prime storie tese tra i piloti. Esteban Ocon (Alpine) ha ricevuto dal suo team il via libera per uscire dal box proprio mentre stava sopraggiungendo George Russell. Solo un gran riflesso del pilota della Mercedes ha evitato lo scontro in pit lane. Nonostante si sia trattato di un chiarissimo caso di unsafe release, Wittich ha lasciato correre, senza dare all’Alpine neanche una reprimenda. Sempre venerdì, Max Verstappen ha riscontrato problemi al sistema frenante della sua Red Bull. Il regolamento parla chiaro: il pilota che riscontra tali problemi deve spostarsi verso le vie di fuga, per non creare intralcio ai colleghi. Verstappen, invece, non lo ha fatto e ha provato a riportare la macchina ai box; nel compiere questa azione ha ostacolato l’Aston Martin di Lance Stroll, lanciato nel suo giro. Anche in questo caso, benché si fosse trattato di un’evidente azione di impeding, la direzione gara ha scelto di non intervenire. In parziale giustificazione di Verstappen c’è da dire che i problemi tecnici della sua monoposto avevano bloccato il suo sterzo. In ogni caso ha proseguito quando avrebbe potuto fermarsi prima del misfatto. In questo inizio di stagione, spesso la direzione gara ha interpretato il regolamento con un grado di severità altamente variabile da Gran Premio a Gran Premio, in termini di impeding e unsafe release: ci vorrebbe maggiore uniformità e chiarezza.
Ma ora passiamo alla gara.
ALONSO AGGRESSIVO, TROPPO AGGRESSIVO
Fernando Alonso, alla guida della sua Alpine, ha dimostrato di essere un pilota estremamente aggressivo ed è finito sotto la lente di ingrandimento della race direction per due situazioni border line. La prima si è verificata alla partenza. Alonso, undicesimo in griglia di partenza, ha avuto un ottimo spunto, mentre Lewis Hamilton, scattato dalla sesta piazza, ha avuto un bloccaggio in curva 1 ed è stato infilato da Pierre Gasly. Lo spagnolo ha provato ad approfittare dell’errore dell’inglese per superarlo dall’esterno. A quel punto Hamilton ha allargato leggermente la traiettoria e l’anteriore destra dell’Alpine di Alonso ha colpito, senza conseguenze per entrambi, la posteriore sinistra della vettura del sette volte campione del mondo. Wittich non è intervenuto, catalogando il fatto come incidente di gara La scelta sembrerebbe giusta: Alonso è stato aggressivo, ma non scorretto e Hamilton, benché davanti, ha eseguito una manovra repentina per rientrare in traiettoria, che ha disorientato Alonso. Lo spagnolo ha parecchie colpe, invece, per quanto accaduto in curva 1 al giro 39. Gasly ha lasciato la porta aperta all’asturiano che, come al solito non si è fatto pregare. Il francese ha chiuso all’ultimo e, complice un bloccaggio per l’Alpine di Alonso i due si sono toccati. L’Alpha Tauri di Gasly è stata danneggiata e stavolta la direzione gara ha inflitto al due volte campione del mondo
una penalità di 5 secondi. Anche in questo caso la scelta di Wittich sembrerebbe corretta: è vero che Gasly ha chiuso all’ultimo, ma Alonso aveva veramente poco spazio per compiere quella manovra, alquanto pericolosa.
REAZIONE A CATENA
Con la vettura danneggiata, il francese ha tentato di rientrare ai box. Lando Norris ha provato a superarlo, ma la sua McLaren si è scontrata con l’Alpha Tauri di Gasly. Norris ha avuto la peggio e, nel contatto, la sua posteriore destra si è sganciata, mettendo fine alla sua gara. In questa circostanza si può parlare di incidente di gara: Gasly ha allargato un po’ la sua traiettoria verso l’esterno, ma dall’on board camera di Norris si vede come anche il britannico aveva molto spazio per allargarsi e sorpassare comunque il francese. La direzione gara è stata incomprensibilmente lenta nel mandare in pista la Safety Car. Inizialmente, e inspiegabilmente, è stata chiamata la Virtual Safety Car, ma era evidente sin da subito che sarebbe servita la Safety Car per permettere ai marshall di rimuovere in sicurezza la McLaren di Norris (senza una ruota) e i detriti causati dall’incidente.
ULTIMI GIRI, ULTIME EMOZIONI
Dopo il rientro ai box della Safety Car, il gruppo è stato ricompattato. Per due volte Charles Leclerc si è reso minaccioso ngli specchietti del leader della corsa Max Verstappen, senza avere però l’occasione di affondare il colpo. Chi ha invec e provato il sorpasso è stato Sergio Perez. Il messicano ha provato a infilare Carlos Sainz per prendersi il podio, ma un bloccaggio non gli ha permesso di raggiungere l’obiettivo. Con questa manovra Perez ha sfiorato la Ferrari dello spagnolo, rischiando di causare un incidente. Lotta furibonda anche tra le due Mercedes, per il quinto posto. Hamilton ha accompagnato due volte George Russell verso le barriere, per difendersi dal compagno di squadra. Mosse molto al limite di Lewis, giudicate regolari da Wittich. Alla fine Russell ha avuto la meglio e si è piazzato quinto. Nella bagarre per la zona punti protagonisti i due tedeschi: Mick Schumacher e Sebastian Vettel. Il figlio di Michael è stato troppo ottimista in curva 1 e ha colpito il retrotreno dell’Aston Martin del connazionale, rovinando la gara di entrambi. La colpa è totalmente di Mick in questo caso. Giornata nera per Alonso che, dopo tante peripezie, ha concluso la gara undicesimo, dopo essere stato sanzionato con altri 5 secondi per aver tagliato curva 14, traendone vantaggio, nel penultimo giro. La comunicazione è arrivata due ore dopo la fine della corsa: nuova direzione gara, vecchi errori, ritardi e ancora polemiche purtroppo.
Scritto da: Samuele Fortino
Fonte: https://www.circusf1.com/2022/05/f1-a-miami-parecchi-contatti-e-incidenti-tanto-lavoro-per-la-direzione-gara.php