MiMo 2021, il mondo dei motori riparte da Milano. Siamo stati alla giornata inaugurale della prima edizione del motor show in terra lombarda, dopo che nel 2020 era stato cancellato a causa della pandemia. Quello che emerge è un palcoscenico di rilevanza mondiale, dove vengono messe in luce le maggiori novità dell’universo automotive, accompagnate da veri e propri gioielli a quattro ruote.
Una presentazione democratica. Infatti la kermesse che si snoda fra le vie del centro di Milano offre ai visitatori un’esposizione equilibrata e interattiva. Tutti i modelli presenti sono esposti su pedane uguali e corredate con un QRcode che riporta direttamente alla scheda tecnica del modello. Il visitatore ha quindi la possibilità di osservare a pochi centimetri tutti i dettagli delle vetture. Tutto ciò con l’obiettivo di fornire egual spazio e rilevanza ad ogni esemplare esposto.
Arrivando ai modelli esposti, una delle primedonne del festival non può che essere la nuova Bugatti Bolide, con la casa di Molsheim che ha scelto il Milano Monza Motor Show come scenario della prima apparizione pubblica. Una macchina per cui persino il termine hypercar può essere riduttivo. 4 metri e 66 centimetri per 1240 kg, che racchiudono 1850 cavalli di potenza, sviluppati da un motore W16 da 8,0 litri. Superfluo dire che il momento dell’accensione a cui abbiamo assistito, ha portato con sè una sensazione tastabile soltanto in presenza e complessa da descrivere a parole. Insomma, una belva capace di far impallidire una F1, grazie ai suoi 2,17s per lo 0-100. Tutto questo a che prezzo? 10 milioni di euro.
Non si tratta dell’unica rarità presente. Ad attirare di parecchio l’attenzione è la Pagani Imola, una vettura sviluppata in soli 5 esemplari, capace di sprigionare 827 cavalli. La casa di Horacio Pagani, peraltro presente in veste di ospite d’onore, ha portato in anteprima mondiale il primo prototipo della Huayra R. Un concentrato di performance; 850 cavalli concentrati in poco più di mille chilogrammi di peso.
La Piazza della Scala offre poi una sinfonia tutta italiana, grazie alle bellezze esposte che portano la firma tricolore. A pochi metri dalle porte di uno dei teatri italiani più celebri al mondo, la Ferrari Roma completa una cornice di singolare raffinatezza. La berlina del Cavallino che porta il nome della città eterna, dotata di un V8 turbo da 620 cavalli, non è l’unica bellezza italiana presente qui, infatti a pochi metri è possibile ammirare la Dallara Stradale Club Italia. La vettura nata nel cuore della Motor Valley, sviluppata dagli ingegneri del gruppo pietra miliare del motorsport, è stata portata in una versione del tutto particolare. La tonalità di blu opaca e semi trasparente, permette di apprezzare al meglio non solo le linee, ma anche la fibra di carbonio con cui è interamente realizzata.
Il MiMo è anche sede di debutto per prototipi di atelier, come la Pambuffetti PJ-01. Si tratta della prima Hypercar italiana che dispone di un assetto ispirato alle attuali Formula 1. Una vettura stradale dalle sensazioni di una monoposto. Un telaio che è un perfetto mix fra acciaio e carbonio e un motore V10 che può raggiungere una potenza di 820 cavalli, senza dimenticare l’aerodinamica di una macchina che grazie alla sua cellula di guida, fa sentire un pilota chiunque si metta al volante.
Una novità assoluta arriva da casa McLaren, con la nuova Artura che riveste il ruolo di pioniera per quanto riguarda le vetture stradali di nuova generazione. La prima supercar ibrida prodotta dalla casa di Woking introduce numerose caratteristiche di nuova concezione, offrendo una sensazione di guida completa e travolgente. Le novità interessano la vettura a 360 gradi, dal design del telaio alla trasmissione, dall’elettronica alle modalità di gestione dell’ibrido.
E se di modelli di nuova generazione dobbiamo parlare, non possiamo non fare una menzione particolare per la Lamborghini Siàn, la prima vettura della casa di Sant’Agata bolognese a montare un V12 Ibrido. Di fronte al gioiello del Toro, si è espresso il direttore generale del gruppo, Stephan Winkelmann. Abbiamo infatti avuto la fortuna di poter assistere ad una breve intervista nella quale ha spiegato come la transizione verso tecnologie più green non sia soltanto una scelta dovuta alle nuove spinte ecologiche dell’automotive. Il perché di questa scelta infatti affonda le sue radici nella ricerca di prestazioni sempre migliori, possibilità offerta dalle nuove tecnologie. Ha poi affermato come in ambito ecologico le novità riguarderanno l’azienda fisica e specificando infine come Lamborghini abbia già pronti degli investimenti per l’immediato futuro, pari ad un miliardo e mezzo di euro.
MIMO | Milano Monza Motor Show – FOTO
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